134

Dei tanti videogiochi visti in questi giorni, possibile che non vi sia piaciuto niente?

Durante gli eventi di questi giochi si sono visti decine di videogiochi, possibile che molti non abbiano trovato niente di loro gradimento?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/06/2022

I miei numeri preferiti delle riviste di settore sono sempre stati quelli con i resoconti dalle fiere. Erano quella che possiamo considerare una specie di festa del videogiocatore. Nel mese post fiera, spesso metà o più delle pagine delle riviste specializzate erano dedicate al racconto di tutti giochi che i redattori avevano potuto vedere o testare durante il dato evento. Pagine e pagine di articoli molto brevi, spesso con una sola immagine per gioco, a volte con solo testo, che cercavano di dare conto di tutto quello che si sarebbe giocato nei mesi successivi. Considerate che non c'era altro modo per informarsi. Quei 300 caratteri a gioco e quelle immagini statiche erano tutto ciò che si sarebbe saputo di moltissimi dei titoli elencati per mesi, quando non per anni, almeno fino alla recensioni.

Possibile che molti videogiocatori abbiano perso ogni curiosità?
Possibile che molti videogiocatori abbiano perso ogni curiosità?

Da bravo appassionato che spendeva ogni minuto libero della sua vita pensando ai videogiochi, quei numeri erano le occasioni perfette per stilare delle liste. Quindi, armato di carta e penna scrivevo in ordine i titoli che mi interessavano di più, aggiungendo indicazioni per creare delle gerarchie tra quelli che consideravo imperdibili, quelli sempre appetitosi ma secondari e quelli da recuperare. Naturalmente non mi interessava tutto, ma il punto è che non ricordo di aver mai lasciato un foglio bianco o di essermi lamentato per mancanza di giochi. Qualcosa faceva per me, qualcosa no. Di lamentele per "eventi sottotono" o "conferenze inutili" non se ne leggevano. Magari c'era qualche giudizio più o meno tiepido sulla fiera di turno, ma i giochi c'erano e quello era l'importante. Alcuni si sarebbero rivelati eccezionali, altri no, ma pensarci in quei momenti di "scoperta" non aveva molto senso. Meglio lasciarsi guidare dalla curiosità.

Mette un po' tristezza leggere di gente, dai semplici utenti ai presunti esperti del settore, che si definisce appassionata di videogiochi, che di fronte a centinaia di trailer visti in una moltitudine di eventi differenti, sembra non riuscire a trovare niente che desti il suo interesse. Quelli del "fa tutto schifo" o "è tutto inutile". Detto senza alcuna retorica e alcun rimpianto, gli eventi di settore non sono più quelli di una volta. Per la gran parte sono diventati tecnicamente superflui, nel senso che ormai di occasioni per presentare i giochi al pubblico, in modo anche più diretto e dialogato, ce ne sono moltissime. Così tanti preferiscono sfruttarli per mostrare titoli già annunciati, facendo venire meno un bel po' di effetto sorpresa. Ma al di là dello spettacolo in sé, i giochi ci sono e ce ne sono tanti. Horror, giochi di guida, survival, platform, sparatutto, giochi di ruolo, puzzle game e via discorrendo. Possibile che al di là delle considerazioni onanistiche sugli eventi come spettacolo, che invero facciamo un po' tutti, molti non trovino mai dei giochi che li interessino? Possibile che nei giorni scorsi, tra Summer Game Fest, Xbox & Bethesda Showcase, Devolver Digital, Guerrilla Collective, Future Games Show, Capcom e tutto il resto, non ci sia stato niente da scrivere su quell'ipotetica lista di giochi da attendere? Al di là del tripla A non c'è vita nell'universo del videogiocatore medio? Il settore è davvero così pieno di "anime morte", per dirla alla Gogol?

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.