La catena di vendita al dettaglio di videogiochi (e oramai anche oggetti da collezione) GameStop ha annunciato di voler vendere le divisioni francesi e canadesi.
Si tratta di una nuova mossa per tentare di limitare le perdite di una compagnia che da tanti anni sta chiudendo i propri negozi in tutto il mondo. Sin dal 2020, secondo i report, GameStop ha chiuso 700 punti vendita a livello mondiale.
Il commento del CEO di GameStop
La notizia sul sito ufficiale di GameStop è alquanto breve e rimanda semplicemente al contatto da usare per chi fosse interessato a parlare della compravendita. L'attuale CEO di GameStop - Ryan Cohen - ha però commentato tramite il proprio profilo Twitter la situazione, come potete vedere qui sotto.
Precisamente ha detto: "Scrivete a M&A@gamestop.com se siete interessati a comprare GameStop Canada o Micromania France. Alte tasse, liberalismo, socialismo, progressismo, wokeness e DEI inclusi senza costi aggiuntivi se lo compri oggi!".
Si tratta ovviamente di una accusa, fondamentalmente un elenco dei "difetti" - secondo il CEO - delle specifiche divisioni in vendita o forse del mercato moderno in generale. Ovviamente varie di queste parole sono usate in modo assolutamente insensato, soprattutto i moderni spauracchi della destra americana, wokeness e DEI (Diversità, Equità, Inclusione).
Negli anni il mercato videoludico console è sempre più passato verso il digitale; oramai parliamo in media di un 70%, anche se il valore cambia ovviamente a seconda della piattaforma e della parte del mondo presa in considerazione. GameStop non ha quindi saputo reggere la veloce perdita di guadagni, probabilmente legata anche a un enorme calo del mercato dell'usato che rappresenta per la compagnia una grossa fetta dei ricavi (visto che sull'usato non paga alcuna percentuale a editori / sviluppatori). Negli anni ha cercato di ampliarsi con prodotti collezionabili pop (come i Funko Pop!).