Rockstar Games ha pubblicato un comunicato ufficiale per chiarire cosa sarà permesso e cosa no ai giocatori nei server roleplay di GTA Online. Una delle attività bandite è l'uso degli NFT, tecnologia controversa che non è riuscita a prendere piede.
I server roleplay di GTA Online sono pensati per far immergere i giocatori nel ruolo specifico di qualcuno che vive nel mondo di gioco. Ovviamente si può interpretare un criminale, ma anche un normale tassista o un agente di polizia.
Dopo aver affermato che lo studio di sviluppo crede nella "ragionevole creatività dei fan" e vuole che i creativi mostrino la loro passione per il gioco, oltre a considerare i server roleplay come una parte del gioco stesso, ha spiegato quali comportamenti non saranno tollerati dalle politiche di Take-Two.
Nella sezione "commercial exploitation" viene detto che i giocatori non possono vendere casse premio per soldi reali o virtuali di GTA, vendere altre monete virtuali o integrare criptomonete e risorse cripto, come gli NFT. I giocatori, inoltre, non possono produrre ricavi dai loro server usando le integrazioni in gioco o ricevendo sponsorizzazioni.
Inoltre, non sarà tollerato il cattivo uso delle proprietà intellettuali e dei marchi di Rockstar Games. Non si potranno importare o usare impropriamente altre proprietà intellettuali, realizzare nuovi giochi, storie, missioni o mappe per GTA Online e interferire con i server multiplayer ufficiali e i servizi online dello sviluppatore, inclusi GTA Online e Red Dead Online.
Take-Two si riserva il diritto di valutare tutti i contenuti di terze parti, approvandoli o ritirandoli nel caso li ritenga problematici.
Rockstar Games non è la prima compagnia a essersi scagliata contro l'uso degli NFT nei suoi giochi. Ad esempio Mojang ha fatto lo stesso con Minecraft. In realtà questa tecnologia non ha trovato grossi riscontri tra i giocatori e attualmente appare mezza morta, non solo in ambito videoludico.