Il Software Preservation Network (SPN) si occupa di preservare videogiochi e da maggio sta cercando di ottenere una esenzione dal DMCA (Digital Millennium Copyright Act) per permettere che le biblioteche e gli archivi possano offrire un accesso digitale ai videogiochi non più in vendita per i ricercatori verificati. L'Ufficio per il diritto d'autore statunitense ha però rifiutato la proposta.
Il gruppo sostiene che, a causa di limitazioni di attrezzature, tecnologie e forniture, la mancanza di disponibilità digitale di giochi fuori mercato rappresenta un grosso ostacolo per i ricercatori e gli accademici, che potrebbero non vivere nelle vicinanze di una biblioteca in cui sia disponibile una copia fisica del gioco richiesto.
Tuttavia, gruppi come l'ESA si sono opposti all'emendamento, sostenendo che avrebbe danneggiato la capacità delle aziende di fare soldi con i giochi retro. Un avvocato dell'ESA ha sostenuto che "non esiste una combinazione di limitazioni che [i membri dell'ESA] sosterrebbero per fornire l'accesso remoto".
L'Ufficio per il diritto d'autore si è schierato con l'ESA, affermando che l'SPN "non ha dimostrato che l'eliminazione della limitazione dell'accesso per singolo utente per i programmi per computer conservati o la possibilità di accedere ai videogiochi al di fuori dei locali dell'azienda siano probabilmente privi di violazione".
La lotta continua
Ci sarà la possibilità di riprovarci tra tre anni e la risposta dell'Ufficio per il diritto d'autore sembra invitarli a farlo: "Raccomanda di chiarire il linguaggio della restrizione della singola copia per riflettere che le istituzioni di conservazione possono consentire l'accesso a una copia di un programma per computer a tanti individui quante sono le copie eluse legalmente possedute. Questo testo chiarificatore risolverà l'ambiguità percepita nell'attuale esenzione, mantenendo al contempo l'obiettivo della limitazione a una sola copia di minimizzare il rischio di usi sostitutivi dei programmi informatici conservati".
La Video Game History Foundation, che ha lavorato insieme alla SPN sulla proposta di emendamento, ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime orgoglio per il lavoro svolto dai gruppi di difesa durante tutto il processo e indica che non si arrende.
Per aiutarvi a contestualizzare la questione, segnaliamo che la Video Game History Foundation ha pubblicato l'anno scorso uno studio il quale svela che solo il 13% dei videogiochi classici pubblicati negli Stati Uniti è attualmente disponibile all'acquisto. L'87% non è attualmente disponibile. In breve, una grossa fetta della storia videoludica potrebbe andare persa.
Il retrogaming è popolare ma non tutti i giochi sono veramente disponibili.