Titoli come The Elder Scrolls 6 e Avowed all'interno delle produzioni first party di Xbox Game Studios sono ovviamente le notizie che fanno più rumore in ambito videoludico, ma le diramazioni di Microsoft contengono anche informazioni più nascoste ma altrettanto promettenti, tecnologicamente parlando, per quanto riguarda il prossimo futuro videoludico, come la partnership rinnovata con OpenAI e il suo nuovo modello di linguaggio per l'intelligenza artificiale, che potrebbero avere ripercussioni sulla costruzione dei nuovi RPG.
OpenAI ha sviluppato il nuovo modello di linguaggio GPT-3, in grado di sviluppare ramificazioni creative notevoli, sfruttando l'intelligenza artificiale in maniera molto elaborata. Questo viene testato attraverso un supercomputer collegato alla rete Azure di Microsoft, in grado di gestire 175 miliardi di parametri.
Un esempio di questa tecnologia applicata a un ambito in un certo senso videoludico può essere visto in AI Dungeon, un'avventura testuale in cui l'AI costruisce in tempo reale una narrazione emergente basata sulle decisioni del giocatore in maniera credibile.
Non c'è stato nessun riferimento sull'applicazione del nuovo modello di linguaggio ai videogiochi in sviluppo presso Microsoft, ma un articolo di Medium ha provato a immaginarne lo sfruttamento da parte degli Xbox Game Studios, pensando a quello che potrebbe succedere con un'implementazione del genere della realtà artificiali su RPG open world non lineari.
Questo difficilmente potrebbe comportare trasformazioni profonde alla costruzione dei giochi, ma un sistema del genere potrebbe favorire la costruzione di sub-quest o l'evoluzione di queste in base ad azioni anche imprevedibili da parte del giocatore, magari modificando in maniera sensata i dialoghi con gli NPC.
Considerando che queste tecnologie su AI e cloud sono adesso vicine a compagnie come Bethesda e Obsidian e a marchi come The Elder Scrolls e Fallout, è facile sognare di possibili implementazioni in grado di modificare il panorama degli RPG videoludici in futuro, considerando anche la possibilità di appoggiarsi all'infrastruttura cloud di Azure.
Rimanendo in ambito più terra-terra, l'interrogativo che sembra più pressante per i giocatori pare sia il fatto se The Elder Scrolls 6 sia esclusiva Xbox o meno, domanda alla quale non abbiamo ancora una risposta precisa.