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Furono i bug a far estinguere i dinosauri?

Dopo tre patch e varie imprecazioni siamo riusciti a giocare con una versione stabile di Orion: Dino Beatdown. Cosa ne abbiamo cavato fuori?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   18/05/2012
ORION: Dino Beatdown
ORION: Dino Beatdown
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Ci sono situazioni in cui uno preferirebbe non dover scrivere certi articoli. La storia del progetto Orion è lunga e, uscendo un attimo dalla linea editoriale della terza persona, vi devo confessare che ero piuttosto affezionato al progetto, al punto da andarmi a cercare materiale per vedere come stava venendo su. Alcuni filmati promettevano bene, così come la sicurezza degli sviluppatori di voler realizzare un prodotto hardcore di alto livello che spazzasse via la maggior parte degli sparatutto free 2 play.

Guarda mamma! Una texture!
Guarda mamma! Una texture!

Erano altri tempi. Nel frattempo il progetto principale è stato accantonato e gli sforzi dello studio sono stati dirottati su questo Orion: Dino Beatdown per cercare di raccogliere i fondi mancanti per completare il gioco principale. Nonostante le premesse non certo esaltanti, c'erano comunque delle potenzialità in uno sparatutto fantascientifico cooperativo per cinque giocatori nel quale bisogna combattere contro ondate di dinosauri sempre più numerose e agguerrite. Ci sono armi extra, acquistabili spendendo i crediti accumulati uccidendo i bestioni (velociraptor, T-rex o pterodattili) e ci sono i veicoli, guidabili da soli o in coppia (uno al volante, uno alla mitragliatrice). Il primo problema è che, riassumendo, è tutto qui. Certo, ci sono tre classi selezionabili e abilità extra da acquistare con i suddetti crediti, ma per il resto i contenuti sono veramente pochi. Volendo si poteva ancora essere ottimisti pensando che in fondo, visto il prezzo contenuto cui viene venduto, c'era poco da lamentarsi e che, sempre più in fondo, tre grandi mappe ben articolate non sono nemmeno poche davanti a meccaniche di gioco raffinate e un gameplay appassionante (vedi Sanctum)...

Premessa necessaria

Adesso, vi sembrerà strana una premessa fatta nel secondo paragrafo della recensione, ma è necessaria per capire a cosa ci troviamo davanti: per testare il gioco abbiamo dovuto attendere il rilascio della terza patch. In realtà abbiamo ricevuto un codice per la recensione,

Ogni volta che si sprofonda nelle viscere di una mappa, nasce un fan di Michael Bay.
Ogni volta che si sprofonda nelle viscere di una mappa, nasce un fan di Michael Bay.

ma la prima versione del gioco era praticamente ingiocabile. Ogni volta che si provava ad accedere a un server si rischiava di essere sputati fuori per motivi misteriosi, quando non si veniva vomitati direttamente sul desktop. Letto il forum di gioco abbiamo scoperto che si trattava di problemi piuttosto comuni. In quello stato non ce la siamo sentita di recensirlo (anche perché non siamo praticamente riusciti a giocarlo). Arrivata la seconda patch ci abbiamo riprovato, ma è stata un'altra tragedia. Installatala riuscivamo a entrare in partita, ma vedevamo soltanto il vuoto sotto i poligoni che compongono le mappe e non riuscivamo a fare veramente nulla se non guardare per lunghi minuti la triste immagine di un fallimento. La terza patch è stata quella giusta e, finalmente, siamo riusciti a toccare Orion: Dino Beatdown con mano.

Inizio con il botto

Finite le recriminazioni, è arrivata l'ora di sfoderare un po' di sana cattiveria. Tanto per cominciare con il botto, non c'è alcun tutorial. Vero è che è possibile giocare da soli, ma per varie partite alcune meccaniche rimangono misteriose.

Non fosse un po' tordo, sarebbe impressionante
Non fosse un po' tordo, sarebbe impressionante

Da qualche parte online si trova il manuale (ehi, esistono ancora!), ma non è accessibile tramite Steam, l'unico negozio che per ora ha messo in vendita il gioco, e bisogna andarsi a fare un giro sul forum per scoprire il fatidico link. Qualcuno a questo punto si starà chiedendo perché in un FPS cooperativo ci sia bisogno di un tutorial o del manuale. La risposta è molto semplice: Orion: Dino Beatdown introduce alcune meccaniche che richiedono delucidazioni, come la possibilità di acquistare armi solo tra un'ondata di dinosauri e l'altra da appositi terminali, o quella di ricaricarsi da altri terminali, uguali agli altri ma di colore diverso. In realtà ci sono terminali per fare ogni cosa, ma finché non si capisce in qualche modo (noi abbiamo usufruito dei consigli di un gentilissimo giocatore che si è prodigato per aiutarci, altro che manuale), si brancola nel buio con in mano un'inutile pistola e senza sapere bene cosa fare se non uccidere dinosauri.

Bugplay

Nonostante le tre patch, Orion: Dino Beatdown è ancora pieno di bug e glitch fino al midollo osseo. Non crediamo che sia stato giusto venderlo come un gioco definitivo e meglio avrebbero fatto gli sviluppatori a proporlo come una versione alpha, così da essere sinceri con i potenziali acquirenti.

I modelli dei dinosauri non sono male... ma ci sono pochi dinosauri
I modelli dei dinosauri non sono male... ma ci sono pochi dinosauri

Invece si è scelto di lanciarlo come gioco completo ed è stato il disastro. Anche se sono molti quelli che continuano a dare fiducia al team di sviluppo, non si possono chiudere gli occhi davanti a una situazione simile. A parte i modelli dei dinosauri e quelli dei protagonisti, c'è poco altro da salvare. Si comincia andando alla ricerca di veicoli da usare in attesa della prima ondata di velociraptor e ci si rende subito conto del clipping violento (spesso i dinosauri riescono a passare letteralmente i muri) e di alcuni problemi grafici. Semplicemente, alcune zone non sono finite e sembrano riempite con le texture di default dell'UDK. Oltretutto ci sono glitch ovunque con elementi grafici che scompaiono e altri che lampeggiano; per non parlare degli scatti continui e impietosi del motore grafico anche con un framerate elevato. Per farvi un esempio di quanto sia critica la situazione, dopo alcune partite abbiamo posto una semplice domanda sul server agli altri giocatori, per scoprire se soltanto noi riscontrassimo problemi di lag. La risposta di uno che evidentemente la sapeva lunga è stata che non si trattava di lag dovuto alla connessione, ma alla cattiva ottimizzazione.

Per fare un altro esempio concreto delle condizioni di Orion, basta parlare di quando i pterodattili afferrano i giocatori lanciandosi su di loro. Quando succede non parte nessuna animazione (per non dire che a volte riescono a prenderci anche quando siamo al coperto, ma questa è un'altra storia) e si viene semplicemente trascinati in cielo mentre i nostri occhi si riempiono di una triste danza fatta di sparizioni isteriche di poligoni, la quale si conclude solo con il nostro rilascio.

I dinosauri non vinceranno

Ora, non possiamo rendervi conto di tutti i bug del gioco (be', quello dei veicoli danneggiati che perdono stabilità, con le ruote che si muovono da sole a destra e a sinistra, manco fossero automobili di inizio novecento, merita una menzione), ma sappiate che ve ne abbiamo descritti soltanto una minima parte. Ma com'è il gameplay? Vi starete chiedendo. La risposta è semplice: sciapo.

I veicoli sono la parte migliore del gioco.
I veicoli sono la parte migliore del gioco.

Sostanzialmente tutte le mappe si giocano allo stesso modo: all'inizio conviene investire i dinosauri con i veicoli, mentre con l'arrivo dei volatiti e del T-Rex conviene starsene rintanati nella base, eliminare tutti i velociraptor per poi dedicarsi ai nemici più grossi. Non credo che serva spiegarvi che ci vuole poco per annoiarsi. Il dramma vero, comunque, arriva quando si viene uccisi per primi. Considerate che non c'è tempo di respawn e per tornare in gioco bisogna attendere la fine di un'ondata o la morte di tutti gli altri giocatori (volendo è possibile spendere crediti per rientrare, ma non sempre si dispone dell'altissima cifra richiesta). Considerate anche che spesso gli scontri con i tirannosauri e gli pterodattili si riducono a un lento fiaccarli con la pistola di base, perché nel frattempo si sono esaurite le munizioni delle armi più potenti (ricaricabili solo tra i turni) e non si dispone di altro. Traduciamo: in casi del genere si possono aspettare anche diversi, lentissimi minuti prima di rientrare in partita (venti minuti a guardare uno che si affaccia, spara quattro colpi contro un nemico e si rimette al coperto sono da tagliarsi le vene). Ci sono anche situazioni in cui per attivare il respawn bisogna che i sopravvissuti raggiungano un'altra base. Visto che il gioco non è chiarissimo nelle comunicazioni e che si hanno pochi secondi per ricaricarsi e acquistare armi o potenziamenti vari, spesso capita che i sopravvissuti si dimentichino di spostarsi o, per semplice necessità, non se ne curino proprio. Se a quel punto non si è già passati a un altro server... o a un altro gioco.

Conclusioni

Multiplayer.it
3.0
Lettori (23)
2.2
Il tuo voto

Letta la recensione? Visto il voto? Riassumiamo brevemente: Orion: Dino Beatdown è la versione alpha di un gioco venduto come completo. Secondo noi con qualche altro mese di sviluppo potrebbe avere delle potenzialità, ma nello stato attuale chi lo acquista deve essere conscio di farlo solo in prospettiva di investire su un progetto in via di definizione e con ancora molta strada da percorrere. Il confronto con altri giochi dello stesso genere come Left4Dead o Killing Floor lo evitiamo, perché sarebbe impietoso.

PRO

  • Il prezzo
  • Qualche buona idea c'è...

CONTRO

  • ...ma è annegata nei bug
  • Pochissimi contenuti

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce GTX 560 Ti OC
  • Sistema operativo: Windows Vista 32 bit

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP2, Vista o Windows 7
  • Processore: Dual Core 2.0Ghz o superiore
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: da 256MB con supporto per Shader Model 3
  • Spazio su disco: 8 GB
  • DirectX: 9.0c
  • Scheda sonora: compatibile con DirectX 9.0c
  • Altro: richiesta connessione a internet

Requisiti consigliati

  • Processore: Quad Core 2.6Ghz o superiore
  • RAM: 3 GB
  • Scheda video: da 512MB con supporto per Shader Model 3