"Per 'esercizio di stile' si intende un concept progettuale mirato allo scopo di proporre e successivamente analizzare una o più soluzioni stilistiche, le quali anticiperanno o ispireranno progetti futuri." Vedi anche: Monument Valley 3.
Non ci era mai capitato di aprire una recensione citando Wikipedia, ma in effetti non ci era mai capitato neppure di provare un'esperienza mobile come quella appena confezionata da ustwo, disponibile gratuitamente su iOS e Android per gli abbonati a Netflix.
Il mondo geometrico e monumentale creato da Matt Miller e John Sinclair apre le sue porte per una nuova avventura, e non abbiamo perso l'occasione di provarla immediatamente: ecco com'è andata.
Più grande, più bello
La campagna di Monument Valley 3 è composta da dieci capitoli, esattamente come l'episodio d'esordio della serie, e allo stesso modo è destinata ad arricchirsi tramite l'arrivo di nuovi livelli nel corso delle prossime settimane. Bastano tuttavia pochi minuti per capire che non ci troviamo in alcun modo di fronte a un progetto che si limita a mimare quanto fatto in precedenza e a riproporlo con qualche piccola aggiunta.
Tecnicamente e artisticamente, sebbene sembrasse arduo, la nuova avventura mette subito in campo alcune importanti innovazioni, trasformandosi in un'esperienza ancora più "sensoriale" e totalizzante, nonostante si porti inevitabilmente dietro il limite di una durata molto risicata e di una rigiocabilità fondamentalmente non pervenuta.
Anche stavolta è una coppia di personaggi quella con cui avremo a che fare, sebbene nel corso della progressione ci saranno diverse variazioni, in un continuo tentativo di mettere in campo l'idea giusta per un assetto del genere: si notano alcune piccole forzature nelle situazioni in cui i controlli agiscono in maniera simmetrica fra una protagonista e l'altra, ma nulla che vada a intaccare la piacevolezza del gameplay.
Sorprendentemente, ci sono diversi momenti in cui gli scenari non si fermano alla singola schermata (visualizzata rigorosamente in verticale: questo no, non poteva cambiare) e rivelano sezioni nascoste, che scorrono sotto i nostri occhi quasi a suggerire ambizioni esplorative che tuttavia non si spingono realmente al di là di quelle che sono le esigenze del gioco.
Persino le sezioni in cui il nostro personaggio sale su di una barchetta a vela e naviga liberamente fra le acque, alla ricerca di un approdo presso cui fermarsi per affrontare un nuovo enigma, si rivelano funzionali al racconto che gli sviluppatori di ustwo hanno confezionato per questo terzo capitolo, che parla di coraggio e sacrificio, spesso in una maniera più esplicita rispetto al passato.
Dopodiché, naturalmente, ci sono i veri protagonisti di Monument Valley 3, ovverosia i puzzle in stile diorama che strizzano anche più del solito l'occhio ai paradossi visivi di Escher, partendo con l'ormai immancabile "ruota" e introducendo man mano nuove e azzardate soluzioni fra rotazioni dello scenario, tasselli scorrevoli e stavolta componibili, nonché alcuni notevoli richiami al mondo analogico.
Tecnica e gameplay
Il concetto era già stato esposto in maniera chiara nei primi due capitoli della saga, ma Monument Valley 3 porta l'intreccio di grafica, sonoro e gameplay a un livello ancora superiore, restituendo la sensazione che questi elementi siano talmente miscelati da non poter prescindere l'uno dall'altro. Nel gioco di ustwo lo spettacolo che si para davanti ai nostri occhi è esso stesso una parte fondamentale dell'esperienza.
I controlli touch, caratterizzati dal tradizionale "tocca e vai" gestito attraverso una suddivisione dello scenario in invisibili caselle, raramente vi faranno borbottare e anzi si prestano in maniera efficace e funzionale allo scopo. Giocare a Monument Valley 3 senza apprezzarne il sound design tramite un paio di cuffie o auricolari di buona qualità, tuttavia, sarebbe criminale: anche stavolta su questo fronte è stato fatto un lavoro clamoroso.
Volendo analizzare a fondo la grafica, si può dire che risulta sostanzialmente più dettagliata in quelle che sono le animazioni dei personaggi, pur mantenendo il minimalismo delle forme. L'uso dei colori sembra più azzardato, come se gli autori avessero voluto premere l'acceleratore in termini di saturazione per raccontare un viaggio molto diverso da quelli che lo hanno preceduto.
Le geometrie e le simmetrie continuano ovviamente a dominare ciò che viene portato sullo schermo, ma ci sono alcuni livelli in particolare (vedi quello ispirato al mondo analogico, a cui abbiamo già accennato) che tentano di battere percorsi ancora più originali e coraggiosi, anche qui supportati dall'intreccio sensoriale che è da sempre il tratto più caratterizzante di Monument Vallley.
Conclusioni
Monument Valley 3 è un capolavoro, ancora una volta. Dopo due capitoli in cui sembrava che ustwo avesse esplorato qualsiasi possibilità ludica e visiva, questa nuova avventura dimostra che esistono ancora territori da scoprire e il limpido potenziale di un'esperienza che potrebbe anche trascendere i confini dei nostri smartphone per andare alla ricerca di nuovi luoghi da conquistare. Avrebbe senso provarci? Mentre gli sviluppatori provano a risolvere anche questo enigma, a noi non resta che godere del loro ennesimo gioiello breve ma intenso, in trepidante attesa degli aggiornamenti che andranno ad arricchirne la struttura con nuove e affascinanti sfide.
PRO
- Un'esperienza sensoriale straordinaria
- Artisticamente ancora ispiratissimo
- Alcune interessanti novità
CONTRO
- Si completa in fretta