Quello dei Power Rangers è un fenomeno culturale che ha toccato l'Italia solo temporaneamente - senza imporsi in modo duraturo com'è accaduto con certi anime, per esempio - ma che si è ritagliato un'importante fetta di pubblico. In altri paesi il marchio va più forte, senza scomodare la terra di origine in cui vengono sfornate le più improbabili serie annuali, perciò ogni volta che uno sviluppatore di videogiochi ci mette mano si teme il peggio e solo pochi titoli, come Battle for the Grid, sono riusciti a convincere i fan.
Il team Digital Eclipse, che con le operazioni nostalgia si è sempre distinto bene, ha avuto il compito di trasformare la primissima serie cult in un picchiaduro a scorrimento, genere poco rappresentato ma in cui la concorrenza agguerrita di gioiellini come Scott Pilgrim, Streets of Rage 4 e Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge - cui peraltro Rita's Rewind fa il verso già nel sottotitolo - può diventare problematica. E vi diciamo subito che il titolo Digital Eclipse, purtroppo, non è allo stesso livello.
L'idea di giustificare il picchiaduro con il viaggio nel tempo di una Rita Repulsa robotica, che torna agli anni 90 per aiutare la sua controparte originale a sconfiggere i Power Rangers dell'epoca, funziona molto bene perché offre anche ai fan la possibilità di rivisitare alcuni momenti iconici della serie TV con qualche sottile differenza, stabilendo un impianto narrativo citazionistico molto efficace. Naturalmente è una componente secondaria, rappresentata attraverso dialoghi simpatici e poco invadenti tra una missione e l'altra, soprattutto nel bar in cui è possibile interagire coi vari comprimari, spesso dopo averli trovati e salvati nei diversi stage.
A questo proposito, bisogna dire che Digital Eclipse si è sbizzarrito con una varietà situazionale di tutto rispetto: i livelli sono quindici in totale, spesso divisi in fasi che però non si limitano al genere del picchiaduro a scorrimento tradizionale - quello in cui ci si sposta da sinistra a destra sterminando i nemici fino alla fine dello stage - ma sforano anche nel campo degli sparatutto, specialmente nelle sequenze a bordo dei Dinozord che lo sviluppatore californiano ha realizzato ispirandosi a titoli in proto 3D tipo Space Harrier. Sono probabilmente i momenti più spettacolari del gioco, che umiliano le boss fight a bordo del gigantesco Megazord, forse troppo semplicistiche e legnose per rappresentare il climax di certi livelli.
Digital Eclipse ha però azzeccato al 100% lo stile grafico in 2D, che richiama più di altri titoli i picchiaduro a scorrimento a 16-bit, senza risparmiarsi sui dettagli in ogni scenario o sprite bidimensionale. Rita's Rewind non ha forse l'eleganza di uno Shredder's Revenge ma è strapieno di omaggi alla serie TV che faranno la gioia dei fan di lunga data, specialmente nelle boss fight contro i nemici più famosi dei Power Rangers. È inoltre un titolo impeccabile nella fluidità anche quando si gioca in compagnia, visto che supporta il multiplayer locale, trasformando lo schermo di Nintendo Switch in un'allegra ma comprensibilissima bolgia 2D sulle note di una colonna sonora familiare e coinvolgente. Non mancano, ovviamente, vari filtri per adattare l'esperienza al vostro personalissimo livello di nostalgia.
Una patch provvidenziale
La nostra recensione di Power Rangers: Rita's Rewind era praticamente pronta, e non particolarmente positiva, quando lo sviluppatore Digital Eclipse ha deciso di pubblicare una patch che sembrava risolvere una buona parte dei problemi riscontrati. Anche se in ritardo, l'aggiornamento è arrivato nei giorni di Natale anche su Nintendo Switch (dove abbiamo testato il gioco). Abbiamo così rigiocato il picchiaduro a scorrimento e cercato di capire se è migliorato anche con un aggiornamento importantissimo che ci ha fatto rivalutare una buona parte dell'esperienza... ma non ha migliorato in maniera significativa la nostra opinione.
Tutti uguali, questi Power Rangers
Il problema di Rita's Rewind sta tutto nel gameplay che, anche dopo essere stato aggiornato da una patch fenomenale, rimane estremamente blando per tutta la sua durata, che peraltro è anche irrisoria: un buon giocatore può completare i quindici stage in poco meno di due ore e non ci sono molti extra per cui valga la pena tornare sui propri passi, se non per giocare nei panni del Green Ranger - che si sblocca dopo aver completato la campagna - e chiudere le sfide di ogni livello. Avrebbe senso fare tutto questo se il gameplay fosse sufficientemente diversificato tra i vari Ranger, e invece la principale criticità del titolo Digital Eclipse sta proprio in questo: i personaggi sono tutti uguali, cambiano solo i colori.
Il problema si sente soprattutto perché, a livello di giocabilità e controlli, Rita's Rewind è un picchiaduro a scorrimento forse anche troppo essenziale: un tasto per l'attacco che premuto ripetutamente inanella una semplice combo, un tasto per il salto e uno per la schivata, quindi un tasto per la super mossa disponibile dopo aver caricato un apposito indicatore a suon di cazzotti. Non ci sono contrattacchi o colpi caricati - che sarebbero stati utili a sfondare le difese di certi Putty - né differenze nelle super mosse, che alla fine sono semplici "smart bomb" e sono comunque una a Ranger, né tanto meno ci sono diversità nella forza o nell'agilità dei personaggi. Cambiare Ranger significa semplicemente scambiare la palette cromatica dello sprite e le animazioni in combattimento.
Avrebbe avuto senso implementare un attacco potente o caricato basato sulle armi specifiche di ogni Ranger, che invece compaiono per un attimo a fine combo come semplice effetto visivo. Perciò, sebbene si giochi benissimo, Rita's Rewind diventa ben presto piuttosto monotono e si presta poco alla rigiocabilità, restando sempre uguale. La stessa mancanza di diversificazione si avverte anche negli stage speciali con i Dinozord, che sono esattamente identici nelle meccaniche e nelle armi, potenziabili raccogliendo i power-up che compaiono nello stage.
Tutto ciò è un peccato perché Digital Eclipse ha fatto un ottimo lavoro nella strutturazione dei vari scenari e soprattutto nei combattimenti coi boss, spesso suddivisi in molteplici fasi che richiedono un minimo di impegno, attenzione agli attacchi telegrafati e riflessi pronti. La patch implementata da Digital Eclipse dopo l'uscita ha migliorato sensibilmente l'esperienza, velocizzando i movimenti dei Ranger e facilitando la combinazione degli attacchi in serie leggermente più varie che includano anche i colpi dall'alto e quello ascendente; nonostante questi accorgimenti, il gioco presenta picchi di difficoltà improvvisi e non indifferenti.
Bello da vedere e facile da giocare, ma sminuito da problemi di gameplay fondamentali, Power Rangers: Rita's Rewind riesce a rievocare lo spirito dei picchiaduro a scorrimento degli anni 90 e della serie TV, strizzando l'occhio ai nostalgici. Purtroppo resta diversi passi indietro ai titoli Dotemu per varietà e longevità, per non parlare del prezzo di lancio davvero eccessivo.
Conclusioni
Power Rangers: Rita's Rewind aveva tutte le carte in regola per imporsi in una categoria che ha avuto eccellenti rappresentanti negli ultimi anni, e tutto sommato è un picchiaduro a scorrimento godibilissimo e ben disegnato, da completare almeno una volta sulle ali della nostalgia e del fanservice. A parte questo c'è poco altro nel titolo Digital Eclipse, che pecca in termini di varietà, bilanciamento e longevità, nonostante un prezzo decisamente troppo alto per i contenuti che offre. Consideratelo assolutamente se siete fan dei Power Rangers.
PRO
- Un omaggio sentito alla prima, storica serie dei Power Rangers
- Belle boss fight e stage diversificati
CONTRO
- Gameplay essenziale e personaggi giocabili identici
- Diventa ripetitivo in fretta a causa dei pochissimi extra
- Prezzo troppo alto per i contenuti proposti