Dopo quella di Spintirese MudRunner, è arrivato il momento della recensione di SnowRunner. Il punto di arrivo di una storia che comincia da lontano. Tutto inizia nel 2013 con una scommessa vinta sulla piattaforma Kickstarter, e che l'anno successivo avrebbe dato vita a Spintires, un simulatore come nessun altro. A metà strada tra gioco e demo tecnica, questo titolo conquistò subito l'attenzione degli utenti Steam, vendendo 100.000 copie in pochissimi giorni. Numeri che continueranno ad aumentare, nonostante un supporto post lancio ridotto al minimo e un gameplay che faceva di tutto per ostacolare i giocatori. La fortuna di Spintires è infatti nel suo innato carisma, frutto di una simulazione fisica che lascia a bocca aperta ancora oggi, dopo sei lunghi anni, e una selezione di titanici mezzi sovietici che non aspettavano altro che essere messi alla prova in guadi impossibili, pendenze estreme e laghi di fango.
C'è un non so che di ipnotizzante nel realismo estremo in cui gli enormi mezzi del Spintires si comportano sul terreno sconnesso offerto loro. La pressione delle ruote dentate che si contrappone a massi e tronchi, il ribollire dell'acqua tra le sospensioni, il cedevole abbraccio del fango più profondo, mentre imprigiona lentamente il mostro diesel che sotto ai nostri comandi prova a sottrarsene in sgasate nere, sbracciate di pneumatici e fatica, è pornografia fisica e meccanica alla quale molti non sanno resistere. Peccato che a convincere i giocatori a spostarsi da una parte all'altra della mappa ci fossero, originariamente, ben poche motivazioni. Ma è proprio quando Spintires avrebbe potuto iniziare a fare qualche passo in avanti per arricchire il suo gameplay, il creatore del gioco Pavel Zagrebelny entra in conflitto con il publisher, di botto l'evoluzione già pachidermica del gioco si blocca definitivamente.
Passato Tecnico
Zagrebelny eviterà i riflettori per diversi anni, ricomparendo nel 2017 con l'annuncio di un nuovo progetto. È la volta di MudRunner, questa volta sviluppato insieme a Saber Interactive per i francesi di Focus Interactive, gente che di solito ci vede lungo quando si tratta di titoli di nicchia con un enorme potenziale inespresso, proprio come quello di Spintires. Uscito nel 2017, MudRunner non è un vero e proprio seguito di Spintires, è più una ripartenza: viene migliorata la grafica e perfezionata la fisica, ma soprattutto viene fatto un po' d'ordine nel gameplay embrionale che animava il capostipite.
MudRunner rimane comunque lo stesso gioco di sempre, nel quale con mezzi sempre più potenti il giocatore deve farsi strada su terreni impossibili per caricare, trasportare e consegnare legname; tutto questo senza rompere il motore, rimanere a secco, cappottarsi o finire impantanati. Come poi ci si aspetterebbe da un gioco pensato e sviluppato da un tizio che si chiama Pavel Zagrebelny e che ruota attorno a una simulazione senza compromessi, Sia Spintires che MudRunner sono afflitti da una lunga serie di problemi che li rendono indigesti ai più: zero spiegazioni, menù confusi, scopo fumoso, meccaniche non proprio perfette o a volte anche un po' rotte. Se non eri e non sei avvezzo alla grossolanità di certi giochi, il cosiddetto euro jank, è davvero dura entrare nel ritmo di questi gameplay, eppure nonostante tutto anche MudRunner, come il suo rivoluzionario predecessore, supera di slancio il milione di copie vendute.
Concretizzare un gameplay
Nel frattempo arriva il 2018, anno nel quale Pavel Zagrebelny insieme a Saber Interactive, sempre sotto l'ala protettiva di Focus, rivelano di essere al lavoro su MudRunner 2, pochi mesi dopo ribattezzato SnowRunner. Un annuncio che non crea grande attesa negli appassionati, oramai quasi tutti convinti che l'idea di Zagrebelny non avrebbe mai più avuto la giusta occasione per migliorare concretamente. A prima vista, SnowRunner appare effettivamente come un altro Spintires, solo che questa volta con il fango colorato di bianco. La percezione del pubblico, anzi del suo pubblico visto che SnowRunner rimane sconosciuto ai più, cambia lentamente ad ogni dichiarazione degli sviluppatori, ad ogni video diario caricato su Youtube, dove vengono svelate di volta in volta nuove meccaniche di gioco, nuove idee sulle quali il team sta lavorando.
Mese dopo mese, si fa sempre più largo l'ipotesi spiazzante che, per la prima volta, la serie potrà contare su una figura che gli è sempre mancata, quella del game designer; contemporaneamente emerge la paura che con SnowRunner la serie voglia anche divenire più accessibile imbastardendo la sua difficoltà. Volete sapere come è andata? SnowRunner non rinuncia affatto alla sua impertinenza, alla sua indomabilità, ma costruisce attorno a un'idea, che già sappiamo unica e preziosa, un impianto di gioco vero e proprio, capace di renderlo molto più amichevole e comprensibile di quanto potessero mai aspirare ad essere i suoi predecessori.
Contestualizzare lo scopo
Con Saber Interactive alle spalle, non solo il gioco può sfruttare una grafica migliore (il vecchio engine di MudRunner è stato "fuso" insieme a quello loro), ma vengono apportati notevoli miglioramenti all'intero impianto di gioco che viene allargato, approfondito e soprattutto contestualizzato. Inoltre, al contrario dei giochi precedenti, SnowRunner è stato sviluppato per divenire una vera e propria piattaforma in grado di ospitare un numero crescente di nuove meccaniche, alcune delle quali già mostrate insieme a tutti i contenuti dell'appetitoso season pass.
Ma concentriamoci sulla contestualizzazione, un aspetto apparentemente così poco importante ma che da solo può fare la differenza, specialmente in questi giochi. MudRunner e Spintires infatti si limitano a darti una mappa generica nella quale spostare legna da una segheria all'altra, fino a quando il compito non sarà completo, mentre SnowRunner ti mette davanti a uno scenario che dà un senso a tutte le nostre fatiche. Per esempio, la prima area di gioco è un Michigan rurale appena colpito da una disastrosa alluvione: basta questo per sentirsi subito partecipi di una ricostruzione che partirà, insieme a un più che discreto tutorial, soltanto con il nostro arrivo. E più esploreremo la grande mappa, più la lista delle missioni principali e secondarie si allungherà di conseguenza, ma prima è decisamente consigliato ripristinare le arterie viarie più importanti. Consegnando i diversi materiali necessari, potremo ricostruire ponti, liberare strada da enormi tralicci elettrici collassati con la piena, salvare veicoli imprigionati nella fanga più insidiosa e portare viveri nei villaggi rimasti isolati. Questo vuol dire anche scenari molto più complessi di quelli offerti da Spintires e MudRunner, pieni di dettagli unici, luoghi ben riconoscibili e vere e proprie cittadine fatte di villette a schiera, alberghi, fabbriche, bar e caratteristiche chiese in legno.
Regioni e ragioni
Di conseguenza, il gameplay si rivela essere fin da subito molto più divertente, ingaggiante e vario, pur rimanendo in fondo lo stesso: si esplora, si trascina, si spinge, combattendo continuamente con l'ambiente circostante. Ma in SnowRunner la progressione sembra quasi quella di gioco di ruolo: completando le missioni e le sfide, oltre al denaro, racimoleremo anche esperienza che ci darà modo di avanzare di livello, sbloccando nuovi mezzi e soprattutto nuovi upgrade. È una crescita esponenziale e ben diretta, nonostante il gioco lasci il giocatore totalmente libero di muoversi tra le tre diverse regioni (Michigan, Alaska e la russa Taymir), e di scegliere in quale direzione concentrare i suoi sforzi iniziali. Grandi soddisfazioni vi aspettano quando riuscirete a trasformare quel camion inizialmente impacciato in un compagno insostituibile nei territori più ostili, e ve ne darà ancor di più costruirvi una vostra flotta in modo da avere sempre un mezzo pronto per intervenire, e in ogni angolo della mappa.
Chi va piano...
Nel gioco base potremo utilizzare diverse gru, sensori per estrarre il petrolio, mettendoci alla prova con trasporti eccezionali e andando alla ricerca di idrovore dimenticate, carichi spazzati via dalla piena, ma in fondo si tratterà sempre di guidare, per brevi e lunghi tragitti, nella neve, nel fango, nell'asfalto dentato di strade sospese. In SnowRunner sappiate che si va piano, a volte piano come si va piano in altri giochi quando ci si dimentica il freno a mano tirato: qui ogni metro è un successo che vale un chilometro in situazioni normali. Per avere la meglio sui terreni accidentati di SnowRunner è necessario leggere costantemente il terreno, scegliere le strade migliori a seconda del mezzo guidato, evitando di finire impantanati o di danneggiare sospensioni e soprattutto il motore, vittima designata di improvvisi dossi di polvere secca, e d'improvvisi tuffi in torrenti più profondi del previsto.
Ci sono situazione in cui l'utente subisce un avvilimento profondo, altre nel quale è così concentrato da non provare nemmeno più emozioni, e questi sono i connotati di una grande sfida umana e meccanica che personalmente vi consiglio di vivere. Sconfiggere SnowRunner equivale ad imparare a proprio vantaggio l'uso delle marce ridotte, capire quando attivare e disattivare il differenziale, sfidando costantemente i propri limiti. Sì, è estenuante, impossibile nasconderlo, a volte viene quasi da piangere, ma che soddisfazione arrivare finalmente a destinazione. Le mappe sono le migliori (e le più grandi) della serie anche per le sfide che propongono: fiumi in piena che non aspettano altro che spazzare a valle il nostro autoarticolato, boschi bassi che spintonano rimorchi record, strade di ghiaccio, vallate che diventano prigioni di neve farinosa, acquitrini in grado di imprigionare nella fanga anche le ruote più grandi, curve in discesa in cui ti salvi solo con un verricello ben piantato sull'albero più robusto. E a proposito di vegetazione, il peso del mezzo e la sua forza di trazione influiscono anche nel modo in cui potremo interagire con arbusti, rami caduti, alberi più giovani e tronchi secolari che si piegheranno fino a spaccarsi o a finire sradicati mentre cercheremo di utilizzarli come appigli per il verricello, o ancore di salvezza per evitare di cadere nel vuoto.
Metri come chilometri
È un gran fatica, ma dovete crederci: a suo modo è anche straordinariamente rilassante. In fondo ci troviamo davanti a uno di quei rari casi in cui per una volta la difficoltà non è tagliare il traguardo per primi, in sella a un missile che viaggia a 300 Km/h, bensì nel tenere in piedi un colosso da 100 tonnellate. SnowRunner rovescia totalmente il concept dietro al classico gioco di guida, e questo si nota anche nell'uso della telecamera che in questo caso, più che soffermarsi sulla strada davanti a noi, è studiata per tenere sempre a vista il contatto delle ruote con il terreno. Qui si ragione in metri, non chilometri, anche se poi di chilometri se ne fanno eccome; e poi ci sono quei momenti in cui domini totalmente la situazione e puoi persino soffermarti sul resto, sullo scenario che è effettivamente bello, su quella strada a bordo lago illuminata soltanto dai fari della tua agile jeep e dalla luna.
E poi SnowRunner sarà anche un simulatore bello tosto, ma fortunatamente sa quando sacrificare un po' di rigore in favore del divertimento. Per esempio, potremo teletrasportarci ai comandi di ogni mezzo lasciato in giro per la mappa, come anche nel nostro garage principale per sceglierne e utilizzarne un altro. È un po' come fossimo più operai contemporaneamente, piuttosto che un unico driver, struttura che ci darà anche modo di posizionare per la mappa diversi mezzi adibiti alle emergenze, come di spargere intelligentemente container e rimorchi per ottimizzare i tempi. Immaginate poi di essere alla guida di un camion, a un passo dall'obiettivo, quando scende la notte e, complice il peso del carico trasportato e di un dislivello sottovalutato, vi ritrovate di botto con le ruote per aria; in questo caso potrete teletrasportare il mezzo direttamente nel garage, ma così facendo perderete il carico e buona parte del lavoro svolto fino a quel momento, oppure saltare su un secondo mezzo per cercare di soccorrere il primo.
Più le zone esplorabili diventeranno impervie, più sarà utile avere una flotta ben dislocata e ben specializzata, con potenti camion muniti di gru per raddrizzare i "colleghi" più pesanti, e motrici più agili e veloci per intervenire in caso di serbatoio a secco. La libertà concessaci nell'equipaggiare ogni veicolo presente è parte integrante del divertimento, e il segreto del successo nel completare ogni area di gioco al 100% (questo significa anche trovare i mezzi nascosti e gli upgrade sparsi in giro). Da notare che per la prima volta nella storia della serie, ogni regione è composta da più mappe, e le missioni più remunerative a volte ne utilizzano più di una.
Una fisica bestiale
Per fare in modo che l'enorme sfida che ci viene messa davanti sia anche divertente, è necessaria una fisica complessa quanto giusta, ma questo è un obiettivo che la serie ha raggiunto fin dal suo debutto. Con SnowRunner quest'essenziale caratteristica è stata ulteriormente rifinita, permettendo alla fisica di funzionare anche là dove in passato mostrava più limiti: per esempio sul normale asfalto. La vera novità qui è però il debutto della neve e del ghiaccio, entrambi splendidamente realizzati e in grado di ampliare ulteriormente le tipologie di terreno che potremo e dovremo affrontare. Non fatevi poi spaventare dai tecnicismi: è la guida in sé la vera sfida, e non è necessario capire di meccanica per allestire al meglio il proprio mezzo. Anche la selezione delle marce è stata semplificata in modo che le normali siano automatiche, e quelle speciali selezionabili a piacimento, creando un mix che sembra riuscire sorprendentemente ad accontentare tutte le tipologie di giocatori.
Graficamente ha i suoi limiti, il mondo è piuttosto statico per esempio, ma i grafici hanno davvero fatto un lavoro enorme per andare oltre i limiti di budget e SnowRunner, tra fisica superlativa e scenari mozzafiato, può dirsi un gran bel gioco. Sono stati fatti anche importanti passi in avanti per quel che riguarda l'interfaccia utente, la leggibilità delle meccaniche che ora sono molte di più, ma rimangono alcune spiacevoli situazioni in cui la difficoltà non è tanto portare a termine una missione ma come il gioco vuole che sia fatto. Fortunatamente dopo un po' si arriva a capire tutto, ma è una sciattezza che questi giochi devono definitivamente lasciarsi alle spalle se vogliono davvero aumentare la loro popolarità. Non vi abbiamo parlato dei diversi carichi che potremo trasportare, non siamo entrati nel dettaglio di una personalizzazione dei mezzi efficace ma piuttosto semplice, ma prima di arrivare alla fine della recensione ci sembra giusto menzionare la possibilità di giocare in modalità cooperativa con altre tre persone online. Rispetto al passato sono migliorati nettamente i comandi delle gru, che ora sono un piacere da utilizzare, ed è migliorata anche la telecamera che però presenta ancora dei problemi, questa volta però legati soprattutto al modo in cui interagisce con certi elementi dello scenario.
Conclusioni
E chi se lo aspettava? Finalmente il tipico simulatore impenetrabile, di quelli che si prendono in giro per i bug, riesce a superare la proverbiale "eurojankiness" per offrire le sue inimitabili meccaniche a un pubblico più ampio. SnowRunner è un gioco di guida diverso da tutti, con una grafica degna di menzione, una fisica impareggiabile e un sistema di gioco finalmente rifinito (quasi) a dovere. Permane qualche problema di telecamera e l'interfaccia presenta ancora delle antipatiche asperità, ma se cercate qualcosa di unico e una sfida fuori dal comune, forse avete trovato pane per i vostri denti!
PRO
- Fisica al top
- Mappe bellissime
- Ottima progressione
CONTRO
- I fari illuminano ma non si illuminano!
- UI migliorata ma non abbastanza