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The War Within, la recensione della nuova espansione di World of Warcraft

Abbiamo finito la campagna, completato scorribande e spedizioni, e siamo pronti per la stagione 1: tiriamo le somme sulla nuova espansione di World of Warcraft.

RECENSIONE di Christian Colli   —   04/09/2024
Un'illustrazione promozionale di The War Within
World of Warcraft: The War Within
World of Warcraft: The War Within
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In passato, quando dovevamo recensire un'espansione di World of Warcraft come The War Within, ci sedevamo al computer e, guardando la schermata bianca, ci chiedevamo: che cosa vogliono i giocatori da WoW? Abbiamo smesso di domandarcelo dopo Shadowlands, consapevoli che i giocatori di WoW vogliono... WoW. Blizzard ha ormai trovato la formula perfetta per il suo kolossal quasi ventennale, che ormai si rivolge alle categorie più disparate: gli amanti dei single player (per quanto assurdo possa sembrare) e i giocatori competitivi, i collezionisti casual, i fan dei titoli online che prendono il gioco per una chatroom. C'è di tutto - beh, a parte l'housing - per tutti e, ora che la nicchia dei MMORPG si è ridimensionata, avrebbe ben poco senso rivoluzionare un modello collaudato sia nel look che nel gameplay.

Quindi si procede di aggiunte e rifiniture ad ogni espansione, andando a cambiare solo quello che deve evolversi per forza di cose: la storia. Negli ultimi anni l'affresco narrativo di World of Warcraft ha fatto molto discutere ma il ritorno di Chris Metzen al timone sembrerebbe proprio la svolta giusta. La nuova espansione The War Within, disponibile da alcuni giorni, è solo un assaggio: abbiamo completato la campagna, affrontato le spedizioni ed esplorato Khaz Algar e ora siamo pronti a tirare le nostre somme temporanee.

Una storia più introspettiva

Somme temporanee, le nostre, perché potremo tirarle veramente soltanto in futuro, quando il ciclo vitale di The War Within volgerà al termine: che i MMORPG siano titoli in divenire dovrebbe essere cosa nota e molto potrebbe cambiare già nella prima stagione, prevista per l'11 settembre, quando si apriranno le porte di incursioni e spedizioni mitiche a tempo. Per allora è quasi certo che Blizzard passerà un'altra mano di bilanciamenti, senza contare che la storia proseguirà nelle nuove missioni della campagna.

La storia di The War Within è ancora piena di misteri da risolvere
La storia di The War Within è ancora piena di misteri da risolvere

Per adesso possiamo e dobbiamo quindi limitarci a valutare quanto disponibile in questa finestra di lancio, che non è poco: già l'introduzione a Dalaran scombussola lo status quo del mondo di gioco - dal punto di vista narrativo, più che altro, dato che a livello di gameplay non cambia niente - portandoci in pochi minuti a Khaz Algar sulle tracce di Xal'atath, la nuova antagonista che i Sacerdoti (specializzati Ombra) che hanno giocato Legion dovrebbero conoscere molto bene.

Xal'atath promette di essere un'avversaria formidabile: ha un design sofisticato, è terribilmente inquietante e sembra davvero spietata. Pur ricordando un po' la Lilith di Diablo IV, è già molto più interessante di tanti nemici affrontati nelle ultime espansioni, dal Carceriere a Fyrakk passando per Raszageth. È chiaro che non sarà lei la mega cattivona finale di questa storia, anche perché siamo ancora all'inizio: The War Within è solo il primo capitolo di una trilogia che proseguirà nelle future espansioni Midnight e The Last Titan, una novità assoluta per la gestione Blizzard che fa pensare a una narrativa pianificata e studiata a tavolino.

Xal'atath è un'antagonista convincente
Xal'atath è un'antagonista convincente

The War Within, insomma, pianta i semi di una nuova storia corale che coinvolge praticamente tutti i personaggi più importanti di WoW. E le missioni che abbiamo affrontato, principali e secondarie, hanno mantenuto una promessa che Metzen e i suoi hanno ripetuto per mesi: la storia è davvero molto più profonda di quello che appare. Per essere un'espansione ambientata perlopiù sottoterra, è tutto dire. Il sottotitolo non si riferisce solo alla guerra nel cuore di Azeroth ma ai conflitti interiori di svariati personaggi che costellano le sottotrame di ogni zona, convergendo lentamente nello stesso intreccio.

Da Alleria Ventolesto, divisa tra luce e oscurità e bersaglio principale delle angherie di Xal'atath, al suo riflesso Anduin Wrynn, tornato dall'esilio che si era autoimposto alla fine di Shadowlands per espiare i peccati commessi sotto il controllo del Carceriere, passando per Magni Barbabronzea e il suo fardello di portavoce di Azeroth... The War Within ha il merito di raccontare una storia più introspettiva del solito, tratteggiando con rispetto alcuni personaggi che abbiamo imparato ad amare negli anni.

Alleria e Anduin sono i protagonisti di questa espansione
Alleria e Anduin sono i protagonisti di questa espansione

Ma il tema del conflitto interiore si estende anche ai nuovi personaggi e alle fazioni che rappresentano, spesso esplorate anche in centinaia di missioni secondarie. Dobbiamo ammettere di non essere rimasti particolarmente colpiti dai Terrigeni - la nuova razza alleata - nelle prime due zone dell'espansione: sebbene alcune sottotrame siano molto toccanti, i comprimari non ci sono rimasti particolarmente impressi mentre la storia faticava a decollare, salvo riprendersi nelle ultime missioni delle Profondità Risonanti.

Tra cinematiche frequenti e ben girate, la narrativa spicca il volo nella seconda metà della campagna, nei Precipizi Sacri e nel regno di Azj-Kahet in cui le peripezie di Anduin e Alleria si incrociano con una spedizione perduta di Arathi - rappresentata da un'audace guerriera senza un braccio che aiuterà l'erede di Roccavento a trovare il proprio equilibrio - e con i Nerubiani che si sono ribellati alla nuova regina Ansurek, stabilendo una sorta di resistenza che dovremo ingraziarci prima di lanciare un attacco alla sovrana nella prima incursione dell'espansione.

Quella dei Precipizi Sacri è, a mani basse, una delle zone più belle di WoW
Quella dei Precipizi Sacri è, a mani basse, una delle zone più belle di WoW

Una brigata a Khaz Algar

Siamo quindi molto soddisfatti dal comparto narrativo di questa espansione che, lo ribadiamo, rientra nella sfera di una grande promessa: solo i prossimi mesi e le stagioni a venire ci diranno se Metzen e compagni sapranno mantenere questo slancio ma le premesse sono ottime. Blizzard ha davvero lavorato con meticolosità a un'ambientazione affascinante, fantasiosa e coerente con l'immaginario e la mitologia di World of Warcraft, che nel corso della campagna si arricchisce di enigmi e misteri ancora da risolvere.

Le missioni della campagna sono piuttosto banali anche se capita qualche incarico fuori dall'ordinario
Le missioni della campagna sono piuttosto banali anche se capita qualche incarico fuori dall'ordinario

Tutto succede attraverso missioni assolutamente ordinarie: è il solito tran tran di raccogliere questo, uccidere quello e parlare con Tizio o Caio, qualche volta risolvendo piccoli rompicapi ambientali o affrontando semplici minigiochi a bordo di veicoli o simili. Non è nulla che non si sia fatto mille altre volte in WoW e in questo senso non possiamo dire che The War Within ci abbia sorpreso a livello di gameplay: è esattamente quello che ci aspettavamo.

Tuttavia il leveling è stato frustrato, almeno inizialmente, da una difficoltà completamente sbilanciata. Reduci da Dragonflight con un'equipaggiamento di alto livello, non abbiamo incontrato praticamente nessun ostacolo per gran parte della fase di leveling, sconfiggendo i nemici in pochissimi colpi e ricevendo come ricompensa bottini assolutamente inadeguati ai nostri standard. Naturalmente si tratta di un problema spinoso; ha senso che i giocatori che hanno sviscerato i contenuti della scorsa espansione fino all'ultimo giorno abbiano un vantaggio ma forse servirebbe un sistema di scaling più efficace che tenga conto di molteplici circostanze e fasce di progressione.

Le missioni si risolvono sempre allo stesso modo ma sono scritte sensibilmente meglio che in passato
Le missioni si risolvono sempre allo stesso modo ma sono scritte sensibilmente meglio che in passato

A un certo punto se ne devono essere accorti anche a Blizzard, e infatti hanno pubblicato una correzione tra l'early access e il lancio ufficiale che sembrerebbe aver migliorato la situazione dei nostri personaggi secondari, sia quelli vestiti di tutto punto che quelli appena usciti da Mists of Pandaria Remix. In questo senso, il nuovo sistema della Brigata si è rivelato un vero toccasana: i miglioramenti che apporta alla progressione e all'esperienza in generale sono sottili ma tangibili, tra bonus ai punti esperienza cumulativi, spazi in banca condivisi per bottini specifici e materiali d'artigianato ma anche e soprattutto reputazioni e collezionabili.

The War Within sposta l'ago della bilancia dalla progressione individuale a quella di account, gettando la maschera definitivamente sul tipo di esperienza che WoW è diventato: un titolo pensato anche (e soprattutto?) per chi ama crescere e giocare più personaggi, ragion per cui si sono fatti degli enormi passi avanti con funzionalità come la Brigata, pensate per migliorare questo tipo di approccio piuttosto che capitalizzarci sopra in termini di tempo e, quindi, denaro. La quantità di contenuti nelle mappe di Khaz Algar è impressionante, tra collezionabili nascosti, missioni principali e secondarie, imprese, attività aggiuntive e altro ancora, e incentiva a una fruizione più obliqua rispetto al passato.

La Brigata è una delle migliori funzionalità inedite di WoW
La Brigata è una delle migliori funzionalità inedite di WoW

Ma è un'esperienza di spessore anche grazie al level design delle zone, in cui Blizzard questa volta si è decisamente superato: le varie mappe non sono solo vaste e splendide da vedere ma anche geometricamente complesse, articolate e talmente spaziose che il giocatore sblocca il Volo Dinamico praticamente all'inizio, rompendo definitivamente con la tradizione che ci voleva a terra per tutto il leveling o una sua buona parte.

Volare diventa tuttavia necessario anche perché le mappe si sviluppano fortemente in verticale, pur essendo sotterranee: zone come i Precipizi Sacri - una delle migliori in assoluto nell'intero World of Warcraft - sfoggiano una varietà straordinaria di scenari e soluzioni architettoniche, combinate con una direzione artistica semplicemente mozzafiato. Onestamente a Irvine hanno fatto un grandissimo lavoro, sotto questo punto di vista: la stessa capitale di Dornogal è stata costruita in modo intelligente, con una distribuzione dei servizi e dei PNG di riferimento che la fa brulicare di vita e attività. Un particolare imperativo in un mondo online persistente.

Scorribande e spedizioni

Abbiamo detto che il sottotitolo The War Within si riferisce ai conflitti interiori dei personaggi e delle comunità che abitano Khaz Algar ma c'è un ulteriore livello di lettura che abbiamo trovato davvero arguto: il conflitto interiore riguarda anche i giocatori che devono scegliere tra due categorie di talenti eroici, su cui distribuire i punti guadagnati tra i livelli 71 e 80. È troppo presto per stabilire se Blizzard ha bilanciato bene le classi e dovremo aspettare come minimo la stagione 1 e forse anche le successive per comprendere la portata di questa aggiunta ma per il momento possiamo dire che la compagnia di Irvine si è abbastanza trattenuta.

I nuovi talenti eroici offrono nuovi bonus per perfezionare i personaggi
I nuovi talenti eroici offrono nuovi bonus per perfezionare i personaggi

Certo, alcuni talenti eroici sono molto interessanti e offrono nuovi approcci a configurazioni collaudate, spesso aggiungendo un'oncia di spettacolarità visiva ad alcune rotazioni o movimentando quelle più compassate, ma in generale non si può negare che questa "novità" nel gameplay sia tutt'altro che creativa, sebbene si tratti della funzionalità chiave di questa espansione. Siamo ben lontani da dinamiche tipo gli Artefatti in Legion o il Cuore di Azeroth in Battle for Azeroth, funzionalità che tuttavia hanno comportato diversi problemi in termini di bilanciamento di non facile risoluzione, costringendo Blizzard a battere una strada meno creativa ma più semplice da raddrizzare.

Questo significa che, in termini di gameplay, The War Within è il solito World of Warcraft: non è cambiato assolutamente niente rispetto a Dragonflight e il loop è rimasto lo stesso. Una volta raggiunto il livello massimo, si sbloccano le missioni mondiali per accumulare reputazione e altre valute da spendere nel potenziamento degli oggetti e, quindi, nella progressione verticale del personaggio. Se siete in fissa con questo tipo di contenuti, con la scalata nel punteggio delle spedizioni Mitiche+ e il completamento delle incursioni a difficoltà crescente, vi sentirete sicuramente a casa.

Alcune spedizioni, come Alba Infranta, sono decisamente originali
Alcune spedizioni, come Alba Infranta, sono decisamente originali

C'è ovviamente una pletora di contenuti da sviscerare, come l'artigianato o il PvP, ma Blizzard ha apportato solo piccoli cambiamenti qua e là, rifiniture alla qualità della vita - come gli ordini di artigianato dei clienti virtuali - che migliorano l'esperienza senza minimamente snaturarla. Lo stesso vale per le spedizioni, che propongono le solite dinamiche nei combattimenti con i boss, anche se bisogna dire che in qualche modo Blizzard si è smarcato dal solito level design, proponendo alcune spedizioni, come Alba Infranta o Città dei Fili, che offrono sfide più fresche, tra inseguimenti in volo o combattimenti a bordo di carrelli da minatori. Per questo motivo, la possibilità di affrontare queste spedizioni da soli a difficoltà normale con un gruppo di seguaci automatizzati è una manna dal cielo che permette ai nuovi arrivati di prendere confidenza con lo scenario e le meccaniche principali di gioco.

In questo approccio rientra anche la vera novità dell'espansione in termini di PvE, le cosiddette Scorribande che sembrerebbero possedere un potenziale straordinario se Blizzard riuscirà a imbrigliarlo nelle stagioni a venire. Le Scorribande sono spedizioni in miniatura che uno o più giocatori possono affrontare insieme a un personaggio automatizzato - Bran Barbabronzea, per il momento - che si può anche personalizzare e potenziare nel tempo. Un po' come le Mitiche+ anche le Scorribande sono giocabili a difficoltà crescente, sebbene per il momento non sia possibile superare il Grado 2: ogni livello di difficoltà aggiunge nuove sfide ma sblocca ricompense migliori.

Le Scorribande hanno un potenziale incredibile: Blizzard saprà sfruttarlo?
Le Scorribande hanno un potenziale incredibile: Blizzard saprà sfruttarlo?

Per il momento le Scorribande ci hanno ricordato da lontano Torgast, la spedizione procedurale di Shadowlands, nel bene e nel male: seppur molto più colorate e articolate, servirà un vero incentivo - oltre agli scomparti nella Gran Banca - a spingere i giocatori verso questo tipo di contenuto che rischia di diventare ripetitivo in fretta. È chiaro che le Scorribande siano state pensate per dare ai giocatori più casual delle sfide contenute con cui cimentarsi: sembra che Blizzard stia proprio cercando di ridistribuire l'esperienza ormai standardizzata di World of Warcraft su più livelli, cercando di accontentare tutti e non scontentare nessuno.

Un'impresa non facile ma che The War Within affronta con aplomb. La nuova espansione non prova nemmeno a rinnovare uno dei titoli più conosciuti e giocati degli ultimi vent'anni - e perché dovrebbe? - ma offre ai suoi abbonati un more of the same di altissima qualità, viziato da qualche ingenuità risolvibile attraverso i soliti aggiornamenti. In questo senso, The War Within è una signora espansione già al lancio... ma è inutile dire che chi si è stancato di WoW in tutte le sue idiosincrasie caratteristiche, difficilmente cambierà idea: tornerà all'ovile - perché tutti, prima o poi, ritornano a WoW - ma è chiaro che ormai la presa di Blizzard si è stretta solo intorno a una comunità di appassionati. E chi vorrebbe una rivoluzione può solo dedicarsi a un altro MMO.

Conclusioni

Digital Delivery Battle.net
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (32)
7.5
Il tuo voto

The War Within è la solita espansione di World of Warcraft cioè un contenuto aggiuntivo di qualità straordinaria al netto di quelle inevitabili spigolosità che Blizzard limerà nel tempo. I contenuti al lancio, però, sono già soddisfacenti anche e soprattutto dal punto di vista narrativo. La nuova campagna è infatti spanne sopra le precedenti in termini di scrittura e profondità, mentre la direzione artistica del gioco è riuscita anche a superarsi. Tutto questo, però, interesserà solo i giocatori assidui che sono abituati a WoW così com'è e non lo cambierebbero per nulla al mondo: The War Within non prova nemmeno a fare qualcosa di veramente innovativo, rivolgendosi al suo zoccolo duro di appassionati e a tutti quei giocatori che non hanno ancora provato WoW e che potrebbero conoscerlo in una forma ormai scolpita nella pietra.

PRO

  • La migliore narrativa in WoW da molti anni a questa parte
  • È un'espansione ricchissima di contenuti per tutti i gusti
  • Direzione artistica superlativa

CONTRO

  • Seppur rifinito e migliorato... resta sempre il solito WoW
  • I talenti eroici sono funzionali ma non proprio sorprendenti
  • Alcuni aspetti hanno bisogno di qualche patch correttiva