Lasciare la propria casa per sempre, partire e non guardarsi mai più indietro. La vita del colonizzatore è dura e incerta, un destino legato a doppia mandata alla propria capacità di crearsi una nuova vita nella terra vergine occupata. Il fascino di questa suggestione è da sempre alla base di The Settlers, serie fortunatissima, soprattutto in territori come quello teutonico, che Ubisoft non intende abbandonare e che da poche ore ha visto l'annuncio di un nuovo capitolo principale: Kingdoms of Anteria. Si tratta di un ritorno alla formula classica, non quella del free to play online che è stato protagonista del recente esponente dedicato ai browser, anche se il team di sviluppo impegnato sul progetto non ha lesinato sulle novità. L'obiettivo, da quello che abbiamo potuto cogliere nel corso della presentazione a cui abbiamo assistito, è quello di andare incontro ai feedback dei giocatori e dargli un capitolo che soddisfi appieno le loro esigenze. La closed beta oramai imminente, prevista per metà settembre in tutta Europa, ci darà un'idea migliore di quanto fatto ma già oggi possiamo condividere alcuni dettagli interessanti.
Lasciare la propria casa, partire e non guardarsi più indietro: questa la premessa dietro a The Settlers
Mettere le basi
Lanciata una nuova partita verremo trasportati sulla mappa, nel bel mezzo di una rigogliosa foresta con una piccola collina al centro, la posizione della fortezza da cui partire per costruire il nostro villaggio sottostante.
Come ogni altro capitolo della serie bisognerà innanzitutto preoccuparsi di due problematiche: far crescere la popolazione costruendo nuove case e poi creare le strutture utili a rendere prosperosa l'economia locale. Queste ultime in particolare possono contare sull'importante aggiunta di catene di azioni automatiche: edifici dedicati all'assemblaggio di prodotti diversi possono ora essere collegati in modo da automatizzare l'ottenimento di oggetti finali complessi. Durante la demo abbiamo ad esempio visto diciannove strutture collegate tra di loro per dar modo ad un fabbro di mettere in commercio le sue preziose armi incantate. Ottimizzando al massimo questi processi, un lavoro che non si prospetta semplice, si eseguono le così dette Perfect Chain, sequenze di edifici collegati tra loro che godono di speciali bonus. Dimostrandosi un buon sovrano si ottengono punti Notorietà, una valuta fondamentale per progredire attraverso un articolato albero delle abilità che ci darà accesso a tecnologie e possibilità sempre più efficaci ed avanzate. All'espandersi della città, che occuperà slot di terreno via via più ricchi di risorse, aumenterà anche la difficoltà gestionale: abbiamo potuto vedere per pochi istanti un centro urbano con settimane e settimane di gioco alle spalle, composto da circa quattrocento strutture molte delle quali passate attraverso il processo di upgrade a sei livelli su cui ognuna può contare. Interessante anche la presenza di un mercato virtuale attraverso il quale scambiarsi con altri giocatori le risorse, e poi la possibilità di visitare gli insediamenti altrui. Verranno anche implementate classifiche per regioni e mondiali, un'aggiunta sempre più richiesta per questo genere di esperienza generalmente legata al gioco in solitaria.
Arrivano gli eroi
Secondo Ubisoft, uno degli elementi meno apprezzati in passato dai giocatori era il rischio di perdere le proprie città, pericolo che ora viene sventato dalla loro persistenza ma soprattutto dallo spostamento dei combattimenti all'interno di speciali avventure. Durante queste missioni ambientate in scenari dedicati gli eroi ottenuti attraverso la gilda cittadina, sette in totale, dovranno confrontarsi con nemici e boss per l'ottenimento di premi e risorse.
In questo caso il gameplay cambia radicalmente e diventa un incrocio tra un RTS, parlando di controlli, e un gioco di ruolo d'azione, dove ciascun personaggio ha un set di abilità speciali, un proprio ruolo sul campo di battaglia e diversi compiti all'interno del team. L'idea è molto carina, purtroppo al momento sembra caratterizzata da combattimenti realizzati così così e interazioni poligonali che lasciano a desiderare, un peccato da sistemare a tutti i costi perché fondamentale in questo frangente. La libertà di giocare questa porzione di The Settlers: Kingdoms of Anteria anche in cooperativa, fino a quattro, è comunque un plus da non sottovalutare. Così come il titolo è diviso in due sezioni ben distinte, nonostante quella strategica abbia ovviamente maggior rilievo, anche il nostro giudizio in base a quanto visto si può ugualmente separare: la componente strategica sembra solida, ben realizzata e dotata di una buonissima componente tecnica; quella più avventurosa manca di peculiarità e di una realizzazione tale da porla allo stesso livello del resto dell'offerta. Ci dovrebbe comunque essere ancora tempo a sufficienza per rivedere ciò che convince meno e prepararsi al lancio, ci sono tantissimi fan che non vedono l'ora di mettere le mani su un nuove Settlers fatto come si deve.
CERTEZZE
- Il solito, solido gameplay della serie
- Sembra esserci tanta profondità sotto il cofano
DUBBI
- Le avventure e i relativi combattimenti lasciano un po' freddi