Fin da quando è stato annunciato il NES Mini abbiamo iniziato a sognare di una possibile versione miniaturizzata del Super Nintendo, e con l'immancabile arrivo delle prime voci di corridoio su un suo potenziale lancio per il prossimo Natale l'hype può ora prendere il volo, considerando che - se queste avessero un fondo di verità - l'annuncio potrebbe avvenire nel corso dell'estate, come successo per il suo predecessore.
Tutto questo emerge a pochi giorni di distanza dalla triste conferma sulla cessazione della produzione di NES Mini, una manovra che anche con tutta la buona volontà continua a rimanere inspiegabile, considerando che l'offerta non è mai riuscita a raggiungere la domanda e la console continua ad essere venduta a prezzi irragionevoli sui canali non ufficiali. Questo ci porta con sicurezza ad almeno una premessa: se siete interessati a uno SNES Mini (e molto probabilmente siete interessati) consigliamo di agire con velocità e muoversi appena le prenotazioni diverranno disponibili, perché gli scalpers saranno già col dito puntato sul tasto del mouse per accaparrarsi quantità immani di scorte da rivendere poi a prezzi inauditi, visti i precedenti. La logica ci porta a supporre che anche per questa possibile nuova console in miniatura Nintendo segua i principi del NES Mini, con un hardware bloccato e un catalogo di titoli pre-caricati al suo interno, ma questo non significa che non si possa immaginare delle caratteristiche ideali per un possibile Super Nintendo Classic, che proviamo ad elencare in questo articolo all'insegna del condizionale. Non si tratta di speranze e supposizioni sui giochi che potrebbero essere inseriti al suo interno, per quello abbiamo già pubblicato uno Speciale l'estate scorsa a cui vi rimandiamo, ma di pensare alle caratteristiche hardware e alle soluzioni di supporto ideali che vorremmo per il piccolo SNES.
Un Super Nintendo Classic Mini sarebbe già un sogno, ma come potrebbe essere ancora migliore?
Squadra che vince
Non ci sono veramente molti difetti da imputare al NES Mini per quanto riguarda la sua costruzione in termini di hardware, da quanto si è visto al suo interno c'è abbastanza potenza da far girare anche emulatori di macchine più recenti, dunque Nintendo potrebbe aver trovato la giusta formula da adattare anche nel caso del Super Nintendo.
Certo si tratta sempre di emulazione e i puristi continueranno a storcere il naso, ma di fatto un hardware costruito e certificato dallo stesso produttore ha comunque un fascino diverso da un accrocchio di qualsiasi altro tipo, senza contare la perfetta riproduzione dei controller. Ecco, magari su questo fronte sarebbe il caso che Nintendo ponesse rimedio a quello che è probabilmente il maggiore difetto del NES Mini: il cavo lillipuziano, la cui scarsa lunghezza non consente praticamente una fruizione da postazione console standard a meno che non si faccia uso di prolunghe e adattatori, ci auguriamo venga corretto con uno più lungo. Per il resto, il software di emulazione sviluppato per il Nintendo 8-bit lascia davvero ben sperare in possibili evoluzioni future anche per altre piattaforme, visti i risultati decisamente superiori a quelli visti con la Virtual Console di Wii e Wii U. Particolarmente convincenti sono le soluzioni adottate per sfruttare l'uscita video in HDMI e che rendono il NES Mini uno dei mezzi migliori per visualizzare giochi old school sui televisori moderni, dunque su questo fronte i risultati potrebbero essere ottimi anche con i giochi Super Nintendo, vista anche la risoluzione di partenza più alta e la maggiore ricchezza cromatica. Per i più sensibili alla resa video, tuttavia, potrebbe essere positivo introdurre qualche opzione di visualizzazione in più oltre alle tre standard presenti attualmente ("Tubo Catodico", "4:3", "Risoluzione Originale"), magari con opzioni avanzate per la regolazione delle scanline e per l'applicazione di filtri di vario tipo, ormai standard per numerosi emulatori.
Un catalogo espandibile
Trenta titoli non sono pochi, specialmente se la selezione viene effettuata con criterio, ma se ci fosse la possibilità di espandere in qualche modo il catalogo allora ci troveremmo davvero di fronte a una macchinetta dei sogni. L'ideale sarebbe anche non avere blocchi regionali, visto che molte perle giapponesi del Super Famicom sono rimaste ingiustamente confinate nel loro paese d'origine e questa potrebbe essere l'occasione giusta per poterle finalmente sdoganare anche in occidente.
Ci sono eventualmente almeno due soluzioni che potrebbero essere impiegate per garantire un'estensione del parco giochi, anche relativamente semplici ma che necessitano di un netto cambio di visione da parte di Nintendo sull'utilizzo di questa tipologia di hardware, sinceramente poco probabile. La prima soluzione, per i tradizionalisti, sarebbe l'inserimento di uno slot per le cartucce, con la possibilità dunque di utilizzare le cartucce originali direttamente nella console. Trattandosi di emulazione, il sistema potrebbe effettuare un dump della ROM dalla cartuccia "al volo" e consentirne così la lettura via software, una soluzione che viene adottata già da diverse macchine dedicate al retrogaming come il RetroN 5 o il Retro Freak, dunque tranquillamente percorribile dal punto di vista tecnico, anche se potrebbero incorrere problemi di compatibilità sulla totalità delle cartucce, considerando anche le particolarità di alcune di queste tra chip dedicati e altro. Sarebbe una soluzione in grado di incrementare ulteriormente l'alone nostalgico della macchina, facendo scattare anche la caccia alle cartucce originali, ma è chiaro che rimarrebbe completamente fuori dalla giurisdizione di Nintendo, cosa che la rende una via particolarmente difficile. L'altra strada per consentire un allargamento del catalogo passa invece per l'introduzione di un'interfaccia online, vediamo come nel prossimo paragrafo.
La magia dell'online
Dal punto di vista hardware, l'inserimento di un semplice sistema di interfaccia per la connessione a internet non dovrebbe presentare grossi problemi né costi, il lavoro maggiore si troverebbe nella gestione di questa al livello software. La possibilità di connettersi a internet potrebbe consentire al Super Nintendo Mini di collegarsi a un digital delivery ufficiale per poter acquistare altri giochi da aggiungere al catalogo, magari sfruttando già tutta l'infrastruttura messa in piedi per la Virtual Console, se possibile.
Questo garantirebbe alla casa di Kyoto un paio di vantaggi strategici: il primo è che l'acquisto di giochi sarebbe vincolato al loro sistema e dunque completamente all'interno della loro giurisdizione, garantendo in questo modo ulteriori introiti, il secondo vantaggio sarebbe invece dato dalla possibilità di un maggiore controllo sull'utilizzo delle macchine. Introdurre la connettività potrebbe garantire a Nintendo la possibilità di effettuare aggiornamenti firmware progressivi in grado di tagliare fuori, o quantomeno ridurre, il proliferare degli hacking di sistema che hanno consentito al NES Mini di essere velocemente violato con la celebre mod per l'introduzione di nuove ROM. Insomma a fronte di un certo costo aggiuntivo dato dall'introduzione dei componenti hardware predisposti e dalla costruzione di un'interfaccia software, la connessione a internet garantirebbe dei bei vantaggi alla stessa Nintendo. Un'ulteriore conseguenza positiva dell'apertura all'online sarebbe la possibilità di introdurre un multiplayer online nei giochi per Super Nintendo, un'eventualità piuttosto fantascientifica considerando l'approccio classico della compagnia, ma non priva di fondamento. Prima del lancio di Switch, era girata una strana voce che sembrava suggerire la possibilità del multiplayer online applicato ai giochi Super Nintendo gratuiti da distribuire agli abbonati al nuovo servizio online della console, cosa che aprirebbe nuovi e alettanti scenari in questo senso.