La personalizzazione e la possibilità di scelta sempre più ampia investono ormai anche quelle esperienze d'intrattenimento che sono sostanzialmente passive ma che ora possono essere declinate secondo gusti e criteri molteplici, come dimostrano le nuove tendenze nell'utilizzo della televisione. Lo spostamento di paradigma, per così dire, ha investito la TV tradizionale rendendo l'home video, nelle sua varie sfaccettature, sempre più complesso, connesso e versatile e liberando il più popolare e utilizzato mezzo di comunicazione di massa dalle imposizioni di un palinsesto rigido e immutabile come poteva essere quello di vari anni fa. Oggi non si tratta più di pescare fra un numero sempre maggiore di canali, non si tratta nemmeno di scegliere solo fra vari fornitori di servizi e provider: la massima espressione della televisione domestica oggi consente di stabilire l'utilizzo stesso di questa, dando all'utente la possibilità di personalizzare al massimo la visione dei contenuti. I dispositivi che hanno consentito per primi l'utilizzo di contenuti in streaming sono stati probabilmente i vari Roku ed Apple TV, ma di recente ha preso il sopravvento la domanda di TV Box su base Android, per la solita apertura che caratterizza i dispositivi basati sul sistema operativo in questione. La maggior parte dei televisori ormai ha un certo grado di integrazione della tecnologia che consente lo streaming dei video da piattaforme come Infinity, tanto che si parla ormai comunemente di Smart TV, ma per chi non ha un televisore in grado di interfacciarsi con servizi di questo tipo l'acquisto di un Android TV Box diventa quasi indispensabile, senza considerare che anche per coloro che possiedono dei televisori "smart" l'utilizzo di strumenti separati e dedicati specificamente a questa funzione offre ovviamente diverse possibilità in più e un'esperienza sicuramente più ricca.
Come orientarsi
Come spesso accade per quanto riguarda i dispositivi basati su Android, l'offerta è alquanto ampia e confusionaria, tanto da rendere difficile capire esattamente cosa convenga prendere in considerazione all'interno del marasma presente sul mercato. Ci si trova di fronte a prodotti diversi ma che possono essere suddivisi in alcune categorie: escludendo da questa disamina i dispositivi basati su Windows, che rientrano più o meno a pieno titolo nell'ambito dei mini-PC, una prima distinzione fra i TV Box Android può essere trovata nel setup e nel modo di funzionare. A questo proposito, possiamo vedere come il celebre Chromecast e il Fire TV Stick siano alquanto diversi dai box veri e propri, essendo delle chiavette da inserire nel TV con funzioni piuttosto limitate rispetto ad altre soluzioni anche se già piuttosto complete per gli utenti meno "smanettoni".
In particolare Chromecast si differenzia dagli altri per il suo doversi appoggiare su un altro dispositivo per effettuare lo streaming, mentre la soluzione di Amazon gode già di una sua indipendenza su questo fronte. Una seconda distinzione, più sottile ma che determina differenze notevoli, è il fatto di utilizzare Android TV o meno: la prima possibilità offre infatti un sistema operativo appositamente ottimizzato per funzionare sui dispositivi dedicati alla fruizione di contenuti multimediali come attività primaria, se non esclusiva, mentre nel secondo caso si tratta di dispositivi basati sul sistema operativo Android standard. Questa distinzione determina alcune variazioni importanti nell'utilizzo dei box: quelli con Android TV solitamente funzionano senza problemi con contenuti e applicazioni che sfruttano DRM e certificazioni specifiche, consentendo ad esempio la trasmissione di Netflix in alta definizione, oltre ad avare interfacce generalmente più comode da utilizzare. I dispositivi con Android standard hanno limitazioni sul fronte della lettura di contenuti protetti da DRM ma possono essere degli strumenti perfetti per l'utilizzo di streaming meno "regolare", basandosi magari sull'utilizzo di Kodi.
Le caratteristiche base
L'offerta attuale di TV Box, dicevamo, è veramente ampia e non è facile fare dei distinguo precisi sulla qualità dei prodotti, anche perché si assomigliano veramente tanto fra tutti, a parte qualche eccellenza che segnaliamo qua sotto. Come direttrici principali per la scelta di un prodotto possiamo dunque elencare una serie di caratteristiche che sono auspicabili in un dispositivo di questo tipo: parliamo dunque della presenza di Android almeno alla versione 6.0 (Marshmallow) ma possibilmente superiore, con una certa facilità di aggiornamento del software di sistema e magari update del firmware OTA. Sul fronte video l'ideale è la presenza della decodifica hardware dello standard di compressione video H.265, e la possibilità di indirizzare l'audio in 5.1, supporto per HDMI 2.0 e possibilmente USB 3.0, oppure slot per SD card e simili per la lettura immediata di materiali multimediali. Ovviamente è necessaria la compatibilità con i vari standard attuali di connessione Wi-Fi, ma questa è praticamente una caratteristica minima indispensabile per qualsiasi prodotto di questo tipo.
Nvidia Shield TV
La soluzione più completa in ambito di Android TV Box con Android TV è probabilmente Nvidia Shield TV, anche se il suo inserimento in questa categoria è anche restrittivo per l'ottimo hardware da parte della compagnia produttrice delle celebre schede grafiche. Lo Shield TV è in effetti una sorta di console estesa ad hub multimediale, in grado di interfacciarsi con numerosi servizi attraverso il Play Store. Il dispositivo è in attesa di Android 8.0 Oreo e si basa su una delle migliori interfacce utente che è possibile trovare in giro in questo settore, il tutto mosso dall'ottimo processore Tegra X1, 3 GB di RAM e un co-processore grafico da 256 core che la rendono una buona soluzione anche per i videogiochi, sebbene ovviamente non sia proprio al pari con le console standard. Presenti Netflix, Amazon Prime e YouTube con la possibilità di effettuare streaming in 4K e HDR, oltre al supporto assicurato di Kodi. L'unico problema di questo gioiellino è il prezzo: 199 euro per la versione con hard disk (SSD) da 16 GB e il solo telecomando oppure 229 euro per la versione con il controller.
Xiaomi Mi Box
Nella fascia media, che si traduce in un prezzo di circa 90 euro (o meno, a seconda dei rivenditori), Xiaomi Mi Box 3S è un dispositivo basato su Android TV, in versione internazionale e dunque meno problematica sul fronte dell'interfaccia e degli aggiornamenti, sebbene più costosa della versione cinese 3C. Basato su processore quad-core Amlogic S905X, con GPU Mali-450, RAM da 2 GB e 8 GB di di storage interno. Come decodifica video è supportato il formato H.265 e precedenti, dunque si tratta di una compatibilità estesa con i video recenti ed è presente il supporto per audio DTS. Si tratta di una soluzione piuttosto basilare in termini di offerta software, ma contempla tutti i principali servizi in streaming ed è probabilmente uno dei dispositivi dal prezzo più basso a offrire la compatibilità piena con Netflix in 4K, oltre alla presenza di Kodi. Il form factor estremamente ridotto lo rende particolarmente portabile e in dotazione troviamo anche un telecomando con comandi vocali.
Zenoplige TX3 PRO
Se volete entrare nel magico mondo dello streaming Android senza investimenti importanti, lo Zenoplige TX3 PRO è probabilmente la soluzione migliore. L'hardware è del tutto simile a quello dello Xiaomi Mi Box, anzi è sostanzialmente lo stesso: quad-core Amlogic S905X con GPU Mali-450 e 8 GB di storage interno. Per questioni di certificazione e DRM, il TX3 PRO non è compatibile con Netflix in 4K, anche se è in grado di eseguire lo streaming standard e supporta in ogni caso il 4K attraverso altri sistemi. Consente, in ogni caso, il mirroring dei dispositivi Android su TV e con aggiornamento firmware e un minimo di setup non dovrebbe avere problemi nei meandri dell'IPTV, in ogni caso si tratta di uno strumento in grado di adeguare facilmente qualsiasi televisore agli standard degli smart TV, soprattutto facendolo estremamente a buon mercato: è infatti acquistabile a poco più di 30 euro, da notare che la confezione non contiene un telecomando associato.
Beelink GT1 Ultimate
Tra i rappresentati della fascia medio-alta, almeno in termini di performance hardware, prendiamo ad esempio il Beelink GT1 Ultimate, anche se di scelte ce ne sono diverse a disposizione. Per affidabilità e disponibilità dalle nostre parti, tuttavia, il modello in questione rappresenta un'ottima soluzione per coloro che cercano un dispositivo un po' più avanzato rispetto a quanto visto con il Mi Box o il TX3. Il Beelink GT1 Ultimate si basa su un potente processore Amlogic S912 con CPU octa-core, dotato di 3 GB di RAM DDR4 e 32 GB di storage flash, dual Wi-Fi e Android 7.1. Non è caratterizzato dalla completezza di supporti e dall'eleganza di Nvidia Shield, ma si tratta di un buon compromesso per chi cerca un hardware affidabile e in grado di eseguire un po' tutti i compiti in ambito multimediale e un costo non eccessivo, considerando che ci si trova intorno ai 70-80 euro. Aggiornamento e supporto facile grazie alla lingua italiana e presenti in larga parte i vari servizi di streaming video, la presenza di ben 3 GB di RAM si fa sentire nella gestione agile di diverse app.
Chromecast
Nella panoramica sui TV Box Android non poteva mancare quella che è probabilmente la soluzione più diffusa in questo ambito, ovvero Chromecast di Google, seppure si tratti di qualcosa di diverso, anche concettualmente, da quanto visto finora. È uno dei dispositivi indubbiamente più semplici da configurare e utilizzare, in quanto basta inserirlo in una presa HDMI del televisore e connetterlo a un dispositivo mobile o un PC, possibilmente attraverso Android per avere la sicurezza di un'esperienza senza intoppi, e da lì la fruizione di contenuti in streaming è piuttosto semplice. Chromecast offre tuttavia una soluzione alquanto parziale, in quanto dipende sempre e comunque da un dispositivo esterno che sia connesso al ricevitore e funziona quasi esclusivamente (almeno ad un piano superficiale) con i maggiori servizi di streaming ufficiali.
Amazon Fire TV
La soluzione ideale tra i TV Box a setup facilitato è indubbiamente Amazon Fire TV, vicino a Chromecast ma in grado di funzionare in maniera indipendente, mantenendo comunque una notevole semplicità di utilizzo. Il problema è che dalle nostre parti si trova soltanto la versione "ridotta", ovvero il Fire TV Stick, e non il box vero e proprio che è disponibile all'estero, cosa che pone alcune limitazioni al suo utilizzo. Resta comunque un ottimo compromesso per chi cerca prima di tutto facilità d'uso e di impostazione, grazie al suo inserirsi semplicemente nella presa HDMI (e all'alimentazione) senza occupare spazi e al fatto di basarsi su una versione proprietaria di Android, ovvero il Fire OS, particolarmente stabile ed elegante. Si interfaccia esclusivamente con lo Store Amazon e non con il Play di Google, ma consente comunque di utilizzare tutti i principali servizi di streaming ufficiali, anche se a 1080p al massimo. L'hardware si basa su un processore MediaTek quad core e GPU Mali450 MP4, con 1 GB di RAM e 8 GB di archiviazione interna.
