20

Assassin's Creed Odyssey, il mondo dell’Antica Grecia

Ultimo appuntamento con gli speciali dedicati alla nostra visita a Ubisoft Quebec: oggi si parla del mondo di Assassin's Creed Odyssey

SPECIALE di Raffaele Staccini   —   15/08/2018
Assassin's Creed Odyssey
Assassin's Creed Odyssey
News Video Immagini

L'antica Grecia rappresentata in Assassin's Creed Odyssey è un mondo di contrasti. C'è l'opposizione tra il mare e le terre emerse; quella tra la natura selvaggia e la civiltà; e, soprattutto, il contrasto tra uomini e dei, ragione e mito. Uno degli obiettivi principali dei creatori del mondo di Odyssey è quindi quello di riuscire a riprodurre questa plurarità, che è ambientale, politica e, ovviamente, religiosa. I Greci avevano infatti un forte legame con il divino, che si manifesta con una ricca produzione artistica che mirava a celebrare e ingraziarsi i tanti dei del pantheon ellenico, anche attraverso opere monumentali.

Un rapporto che si fa ancora più evidente nelle strutture, nei templi e nelle statue dell'Atene del 431 a.C.: all'epoca in cui Kassandra, o Alexios, vivono le proprie avventure, la città attica è infatti nel pieno del suo splendore, all'apice di quell'età periclea non a caso definita come età dell'oro dagli storici. "Quest'epoca è chiamata età dell'oro, o età di Pericle, dal nome dello statista che diresse la politica della città per ben quindici anni", ci spiega Stéphanie-Anne Ruatta, la professoressa esperta di storia antica che collabora con Ubisoft. "È anche un periodo celebre per i significativi progressi nel campo delle scienze e della politica. Per questo ad Atene il protagonista può incontrare alcuni dei personaggi storici che hanno costruito quest'epoca, come Ippocrate, ricordato come il fondatore della medicina; oppure il padre della storiografia, Erodoto; o, ancora, artisti rinomati nel campo della scultura, come Policleto, specializzato nel bronzo, e il marmista Fidia." Ma non è finita qua, perché Stéphanie-Anne non ha escluso che si potrebbe assistere anche a opere teatrali dei grandi tragediografi del periodo, come Sofocle o Euripide: "Quest'epoca", ha detto, "è collegata anche con opere teatrali e autori tragici molto noti, ma dovrete aspettare il gioco per scoprire se e quali ci saranno".

Dopo aver visto il funzionamento della storia tra scelte e conseguenze, il sistema di combattimento e abilità e il combattimento navale, oggi andiamo a vedere come Ubisoft Quebec ha creato il mondo del nuovo Assassin's Creed Odyssey.

Il rapporto con la storia

Ubisoft ha perseguito quattro aspetti chiave per creare il mondo dell'antica Grecia: l'obiettivo è infatti quello di realizzare un'ambientazione colorata, viva, epica e, ovviamente, bella da vedere. Per quanto riguarda colori e vivacità, il team vuole innanzitutto sfatare il mito di un'architettura greca dominata dal bianco. Chi conosce l'arte greca, infatti, sa bene che le opere antiche erano dipinte e risultavano molto diverse da come appaiono oggi. I designer hanno potuto così giocare molto con i colori, creando una palette cromatica ricca e variegata. Questa varietà è stata uno dei motivi che ha portato alla scelta della Grecia come ambientazione del nuovo Assassin's Creed, ma secondo il Game Director Scott Philipps non è stato il solo: "Fin dall'inizio sapevamo che le scelte sarebbero state un elemento chiave. Così tra le tante ambientazioni tra cui avremmo potuto spaziare, visto che con Assassin's Creed possiamo andare in praticamente qualsiasi periodo storico, guardando alla Grecia del V secolo a.C. ci siamo resi conto che questa epoca ci avrebbe concesso molta libertà. Voglio dire, andare indietro di duemila cinquecento anni ci ha permesso di giocare un po' di più con quello che volevamo fare in quell'ambientazione, perché ci sono sì molti documenti storici a riguardo, ma anche molti avvenimenti dei quali non si conoscono le dinamiche precise, e che ci consentono di avere un po' di flessibilità extra. Inoltre è un posto bello da visitare, anche per vedere dal vivo luoghi storici importanti come le Termopili, Atene, Sparta e Olimpia. C'è davvero tanto della nostra cultura che viene da questo periodo di duemila cinquecento anni fa, che ci ha dato l'opportunità di giocare con il sistema di scelte che volevamo".

La ricerca di una maggiore libertà narrativa non sembra però aver compromesso la fedeltà ad eventi storici certi e all'accuratezza nella creazione del mondo di gioco. La città di Atene, per esempio, è stata ricostruita con grande dovizia di particolari, dal porto del Pireo, con le lunghe mura volute proprio da Pericle, fino all'acropoli che ospita strutture iconiche come il partenone, ed è stata realizzata in modo da essere il più possibile simile a quello che emerge dai documenti scritti e dai resti archeologici. Anche attraverso una serie di sopralluoghi sul posto e una stretta collaborazione con degli studiosi del settore. "Abbiamo speso davvero molto tempo in Grecia", racconta ancora Scott, "facendo foto e ricerche insieme alla storica del nostra staff, che ha un master proprio in storia della Grecia antica. Abbiamo preso l'abitudine di parlare spesso con lei, per sapere se ha accesso a strumenti ai quali noi non potremmo accedere o per approfondire elementi che altrimenti non potremmo conoscere. Abbiamo poi inviato diversi responsabili in Grecia, abbiamo centinaia di foto e la registrazione audio di un tuono che si abbatte su Sparta, che è qualcosa di straordinario. Quindi si tratta principalmente di passare del tempo sul posto e percepire cosa significa essere in Grecia, com'era essere lì duemila cinquecento anni fa, cosa piaceva alle persone, quali erano i rumori che sentivano e facevano, com'erano fatti, cosa provavano, e poi mettere tutto questo nel gioco. In questo modo spero che i Greci possano provare il gioco e pensare che abbiamo svolto un buon lavoro".

L’Assassin’s Creed più grande di sempre?

Come prevedibile, il mondo di Assassin's Creed Odyssey è anche il più esteso mai realizzato per la serie, ed è discretamente più grande di Origins. Data la morfologia della regione è composto per circa il cinquanta per cento da acqua e per il restante cinquanta per cento da terre emerse. Inoltre è l'Assassin's Creed con la maggiore verticalità di sempre, per via della scala con cui sono realizzate le montagne. Tornano inoltre il ciclo giorno/notte e una serie di condizioni climatiche variabili, che permettono di assistere persino a tempeste con tanto di fulmini che attraversano le nubi. Sono molti insomma gli elementi che caratterizzano il nuovo Assassin's Creed: eppure i ragazzi di Ubisoft Quebec avrebbero voluto fare qualcosa di più. "Avevamo iniziato a dare maggiore profondità al sistema di logiche del mondo", ci ha rivelato Scott Philips, "cioè la profondità dei personaggi che non fanno parte della storia ma esistono comunque all'interno del gioco. Saremmo voluti andare più a fondo con loro, ma quando siamo arrivati ad alcuni momenti chiave dello sviluppo abbiamo dovuto pensare a quanto volevamo investire su questo aspetto a discapito delle missioni e di una storia più grande. Allora abbiamo deciso di focalizzarci su qualcos'altro. Forse ci saremmo potuti spingere un po' più in là, ma credo che abbiamo fatto la scelta giusta a dare più attenzione alle missioni, alla storia e ad aspetti sui quali più persone possono focalizzare la loro attenzione. Nel complesso però stiamo per concludere in larga parte quello che avevamo stabilito tre anni fa, il che è un qualcosa che mi rende molto orgoglioso. Voglio dire, quello che abbiamo proposto a Ubisoft tre anni fa è, quasi completamente, quello che stiamo per consegnare oggi, ben tre anni dopo".

Tra statue colorate, artigiani al lavoro sulle famose ceramiche a figure rosse, opere monumentali e personaggi storici che hanno di fatto segnato una buona parte del pensiero occidentale, l'ambientazione di Assassin's Creed Odyssey sembra avere tutte le carte in regola per essere una delle più ricche e affascinanti mai viste nella serie. E voi, cosa ne pensate? Credete che possa riuscire a superare anche gli scenari rinascimentali del secondo capitolo? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.