Treyarch ha depotenziato la tattica del "jump-shotting" all'interno di Call of Duty Black Ops Cold War. Parliamo di una mossa avanzata dello sparatutto utilizzata per ottenere un vantaggio contro gli avversari. In pratica, si mira e spara mentre si salta: in questo modo si rende più complesso all'avversario colpirci, soprattutto alla testa (dove si subiscono più danni). La conseguenza è che i giocatori passano il tempo a saltellare, soprattutto quando devono girare un angolo e sospettano che vi sia un avversario ad attenderli.
Il "jump-shotting" è sempre stato un argomento complesso per la community di Call of Duty. Alcuni affermavano che non dovrebbe essere permesso, mentre altri lo ritengono un modo per permettere ai meno esperti di non soccombere contro i più abili. Treyarch ha chiaramente deciso che questa tattica non deve dominare Call of Duty Black Ops Cold War e, di conseguenza, ha modificato piccoli dettagli con l'ultima patch, i quali fanno però un'enorme differenza.
In pratica, vi è ora una penalità appena si atterra dopo un salto. Si subisce una minima penalità in termini di velocità di spostamento e di altezza del salto subito dopo essere atterrati: è come essere bloccati a terra per un istante, impedendo così di continuare a saltare in giro e sparare all'impazzata. In altre parole, si potrà utilizzare un singolo "jump-shotting" ben calibrato, ma non vari di seguito: si tratta di una soluzione interessante che non nega la strategia ai giocatori di Call of Duty Black Ops Cold War, ma la rende abbastanza rischiosa da scoraggiare l'utilizzo continuato.
Nel video a inizio notizia è possibile vedere come funziona il "jump-shotting", nel caso nel quale non abbiate mai visto un giocatore sfruttarlo. Infine, vi segnaliamo che Activision Blizzard applicherà il modello Call of Duty a tutti i suoi franchise.