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Fallout 76, il lungo viaggio che porta a Fallout Worlds

A tre anni dal lancio di Fallout 76 ripercorriamone la strada che lo ha trasformato negli anni, arricchendolo fino all'arrivo di Fallout Worlds.

SPECIALE di Emanuele Gregori   —   23/10/2021
Fallout 76
Fallout 76
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Era la fine del 2018 quando Fallout 76 ha fatto capolino su PC e console, con la timidezza di chi non è convinto di sé, ma allo stesso tempo con la consapevolezza delle proprie potenzialità sul lungo termine. Tre anni più tardi, il lavoro di arricchimento e rifinitura del team di sviluppo ha ripagato e anche tanti scettici della prima ora hanno fatto marcia indietro, decretando il successo e la prosecuzione di un viaggio in una terra straordinaria come l'Appalachia. Oggi ne ripercorriamo le tappe principali: dal lancio complicato alla rinascita del gioco, passando per il mare di consensi di Wastelanders e la recente aggiunta di Fallout Worlds.

La sfida del lancio

Fallout 76: le scelte contano
Fallout 76: le scelte contano

Quando Fallout 76 venne presentato all'E3 del 2018, per Bethesda e Todd Howard si presentava una sfida tutt'altro che semplice. D'altronde Fallout è sempre stata una serie di giochi di ruolo in single player e sappiamo bene come una parte degli appassionati sia difficile da avvicinare allo spauracchio della componente multiplayer online.

Il team di sviluppo non ha mai nascosto che l'arrivo sul mercato di Fallout 76 sia stato tutto in salita. Al lancio, il gioco online di Bethesda era una tavola bianca su cui dipingere, coi fan che chiedevano a gran voce l'aggiunta di funzionalità importanti come la presenza di personaggi non giocanti con cui interagire. Il primo Fallout 76 era una promessa, un mondo desolato ma con un potenziale enorme. La scelta di ambientare questo capitolo a così pochi anni dalla Grande Guerra, rendendolo in tutto e per tutto un prequel dei giochi che tutti conosciamo, rappresentava un'intuizione importante e una giustificazione più che valida per la povertà iniziale della mappa. Una campagna corposa e dal significato profondo - soprattutto nelle fasi finali - faceva poi il paio con quella che è con tutta probabilità la più bella mappa della storia di Fallout.

L'Appalachia - equivalente alla West Virginia di oggi - poteva dirsi fin da subito la vera protagonista della storia. Vastissima, varia e colma di documenti segreti, è stata fin da subito capace di sorprendere i più smaliziati esploratori, per poi fare da sfondo alla crescita di un prodotto che ha visto un grande cambio di rotta.

Wastelanders

Fallout 76: Fallout Worlds lascia piena libertà ai giocatori
Fallout 76: Fallout Worlds lascia piena libertà ai giocatori

A più di un anno dall'arrivo sul mercato del gioco, a seguito anche di una manciata di piccoli aggiornamenti, Bethesda lancia la prima grande espansione totalmente gratuita: Wastelanders. Con un dietrofront circa le proprie intenzioni iniziali, il team di Todd Howard decide di tornare a inserire dei personaggi non giocanti in giro per tutta l'Appalachia, trovando un escamotage narrativo altrettanto valido e giustificato.

Sconfitta la minaccia delle bestie ardenti, tutti i pochi sopravvissuti precedentemente fuggiti dall'Appalachia sono tornati in zona, comprese le fazioni rivali e più strutturate, ora stanziate sulla mappa. In Wastelanders tornano scelte morali importanti, la possibilità di schierarsi con un gruppo di superstiti o con un altro, dando al tutto una qualità nella scrittura ben maggiore di quella del precedente capitolo numerato: Fallout 4.

Oltre alle aggiunte narrative non sono mancate quelle più legate al gameplay e alla progressione. La stessa quest principale di Wastelanders ha giustificato l'aggiunta di un ulteriore valuta in-game, che si è portata in dote attività giornaliere e settimanali dedicate, così come l'inclusione di un classico sistema stagionale, ormai comune alla quasi totalità dei titoli online.

Anche i più scettici hanno dovuto ricredersi proprio con l'arrivo di Wastelanders, consci di un percorso di crescita che il titolo aveva compiuto nel corso dei mesi e della capacità magnetica dell'Appalachia di attrarre giocatori solitari e gruppi.

Alba d'Acciaio e Regno d’Acciaio

Fallout 76: con Wastelanders sono tornati gli NPC
Fallout 76: con Wastelanders sono tornati gli NPC

A sette mesi dal ritorno della popolazione in Appalachia, anche la famosa Confraternita d'Acciaio ha fatto capolino in West Virginia. Arrivata direttamente dalle coste della California, ha portato con sé lotte intestine e la volontà di approfondire le vicende di questa parte di Zona Contaminata.

Nuova espansione gratuita - meno importante di Wastelanders, ma capace di introdurre una delle fazioni più importanti della storia di Fallout - Alba d'Acciaio ha comunque rappresentato l'ennesima aggiunta al mondo di Fallout 76. La storia della Confraternita è ben scritta e il conflitto interno alla gerarchia militare ha messo il giocatore nella condizione di scegliere da che parte schierarsi, così da cambiare gli equilibri della fazione stessa.

Sono serviti diversi mesi per concludere questa porzione di eventi, che hanno visto il loro culmine giusto una manciata di settimane fa con Regno d'Acciaio, l'ultima espansione in termini di tempo. La conclusione della parabola della Confraternita ha oltretutto dato ulteriori spunti per il futuro della storia dell'Appalachia, tutt'altro che terminata.

Non solo narrazione però, perché questi ultimi passi nella tabella di marcia di Fallout 76 hanno consentito anche ai giocatori di semplificare la propria vita con diverse nuove funzioni, la possibilità di piazzare diversi C.A.M.P., e l'introduzione di alcuni bilanciamenti al mondo di gioco.

Fallout 1st

Tra un aggiornamento e l'altro Bethesda ha avuto anche il tempo di mettere a punto un sistema di abbonamento chiamato Fallout 1st. Con un costo certamente non irrisorio, l'abbonamento dedicato a Fallout 76 è chiaramente pensato per i giocatori più incalliti e fedeli, quelli che di ore sul titolo ne passano svariate decine - se non centinaia - ogni mese. La possibilità pressoché infinita di stipare oggetti, così come la riserva di atomi - la moneta di gioco da spendere nello shop - che viene elargita ogni mese e che in buona sostanza ripaga quasi la totalità del costo dell'abbonamento, sono solo due degli elementi che hanno fatto la felicità dei veterani, lasciando invece a tutti gli altri la possibilità di continuare a giocare senza problemi in maniera totalmente gratuita.

Fallout Worlds e il futuro di Fallout 76

Fallout 76: lo svago è importante
Fallout 76: lo svago è importante

Arriviamo al presente con una quantità smodata di contenuti e miglioramenti. L'ultima delle importanti aggiunte al pacchetto è quella di Fallout Worlds: sostanzialmente dei veri e propri server privati e personalizzabili, dove creare l'esperienza su misura per sé e il proprio gruppo di amici. Fino ad un massimo di otto giocatori per "mondo" possono modificare tutta una serie di parametri che vanno dalle necessità di mangiare e bere, passando per le risorse necessarie al crafting, fino alla modifica dei parametri del PVP.

Fallout Worlds è una prerogativa degli abbonati a Fallout 1st, ma gli sviluppatori hanno deciso di dare un assaggio anche a tutti gli altri tramite i mondi pubblici. Questi ultimi non sono altro che una rotazione costante di scenari realizzati da team e sempre diversi tra loro.

Non sappiamo davvero fin dove Bethesda voglia arrivare con Fallout 76, ma considerato che a breve ci troveremo a dover fronteggiare anche delle razze aliene, è evidente che l'orizzonte degli eventi sia smisurato e sorprendente. Allo stato attuale delle cose l'esperimento online di Todd Howard e soci sta accaparrando sempre più seguaci, al netto di alcuni miglioramenti, soprattutto tecnici, che ancora risultano necessari per donare al titolo la posizione di tutto rispetto che merita.