Gli indizi si sono susseguiti per giorni, andando a delineare uno schema che, fino all'ultimo momento, temeva la smentita. Un profilo privato su un social, un retweet cancellato dopo pochi minuti, voci di corridoio che giravano da mesi e che volevano Naoki Yoshida, lo straordinario artefice della rinascita di Final Fantasy XIV, al timone del nuovo Final Fantasy di Square Enix. Voci poi smentite, in gran parte, ma che in realtà dicevano il vero, seppur non del tutto. E il sipario sul PlayStation 5 Showcase - l'evento in cui Sony ha finalmente annunciato il prezzo e la data di lancio della nuova console - si è alzato proprio con un trailer di Final Fantasy 16: quattro minuti che non sono riusciti a mettere d'accordo proprio tutti, ma che siamo sicuri faranno discutere per molto tempo. Ecco le nostre riflessioni.
Non è il solito Final Fantasy
Diciamo che i primissimi secondi del trailer sono bastati a delineare l'atmosfera, il clima e i toni di un Final Fantasy che promette di essere molto più cupo, feroce e asciutto rispetto al solito. Un gruppetto di mercenari, riuniti intorno a un bivacco, discute un piano d'attacco. L'obiettivo sembrerebbe essere il Dominant di Shiva. "Soltanto il suo Dominant", rimarca l'uomo. Il fuoco si riflette negli occhi di uno dei mercenari, un giovane guerriero che si sfiora il marchio sul viso quando il capo sottolinea che "quelli come loro" non discutono gli ordini, ma si limitano a eseguirli. Un altro mercenario, infatti, si domandava come avrebbero fatto a riconoscere la ragazza in questione. Lo scambio ci suggerisce già un legame importante tra i Dominant e gli Eikon, ovvero quelli che nei precedenti Final Fantasy abbiamo chiamato Esper, Guardian Force o Siderei, ma non ci prepara alle cruente scene di battaglia successive: i mercenari, a cavallo dei Chocobo, scendono in campo contro un esercito di combattenti, solo per ritrovarsi in mezzo al conflitto tra le gigantesche forme di Shiva e Titan.
Il trailer cambia improvvisamente setting, trasportandoci in un contesto più pacifico. Mentre una voce narrante parla del Mothercrystal - una presenza praticamente iconica nella maggior parte dei Final Fantasy - e della possibilità di una dura battaglia per la sua conquista, assistiamo alla vita di corte tra le mura di un castello. I riflettori sono puntati sul piccolo Joshua, un bambino così importante che non dovrebbe stare neppure all'aperto, forse perché possiede un potere speciale.
La voce narrante appartiene al suo "Scudo", che ipotizziamo essere la sua guardia del corpo e, probabilmente, il protagonista del gioco: un giovane guerriero armato di spada che vediamo combattere in alcune sequenze di gameplay immediatamente successive. Queste scene si intrecciano con dialoghi e cinematiche che ricordano non poco i momenti più "politici" de Il Trono di Spade, quando gli uomini di potere discutevano strategie, alleanze e tradimenti nelle scure sale delle loro fortezze.
Il protagonista affronta Malboro e Ghoul a colpi di spada e palle di fuoco: peculiare la sua capacità di scagliarle come proiettili e inseguirle con attacchi che sembrano teletrasportarlo sul bersaglio. Dobbiamo ammettere che, vedendo queste scene di combattimento smaccatamente action, abbiamo ripensato all'abilità di Traslazione di Noctis e per un attimo abbiamo creduto di star guardando il trailer di un prequel a Final Fantasy XV. I dialoghi successivi, che menzionano la diffusione di una fantomatica Blight, impossibile da arginare senza attingere al potere del Mothercrystal, ci hanno ulteriormente insospettito, ma sembra che Final Fantasy XVI peschi semplicemente a piene mani nei cliché narrativi della saga. Mentre la musica incalza, e riprende con un ritmo epico lo storico main theme di Final Fantasy, ci rendiamo conto che dietro questa storia c'è un ampio cast di comprimari e giochi di potere che sembrano uscire dagli intermezzi di Final Fantasy Tactics. All'improvviso, un Dragoon attacca il protagonista nel cortile del castello. Ed è proprio un Dragoon per come conosciamo noi l'iconico Job: impugna una lancia, spicca balzi straordinari, indossa il tradizionale elmo cornuto.
L'avversario - presumibilmente, una specie di boss - dà del filo da torcere al nostro protagonista, che in queste scene di combattimento sfoggia un potere bizzarro: i suoi attacchi manifestano un'ala infuocata che ricorda quella di una fenice. La trama si infittisce e siamo ancora a metà trailer. Nella carrellata di scene successive, vediamo combattere anche il giovane mercenario visto all'inizio, che lotta anche lui manifestando artigli di energia verdastra che appartengono chiaramente a Garuda o enormi braccia giallastre con cui sferra pugni degni della forza di Titan.
I combattimenti, fatti di combo, contrattacchi, schivate e capriole, hanno un dinamismo sopra le righe che ricorda una via di mezzo tra un Devil May Cry e un Dark Souls. Il trailer prosegue con una violentissima sequenza in cui Joshua rimane imbrattato dallo schizzo di sangue dell'uomo che viene sgozzato sotto i suoi occhi, presumibilmente suo padre. Il trauma sembrerebbe risvegliare qualcosa in lui, ma a questo punto il montaggio del trailer si fa abbastanza confuso, perché dal nulla parrebbe comparire un gigantesco Eikon, Fenice, che ingaggia battaglia con Ifrit, un altro Eikon del fuoco che a detta di un personaggio terrorizzato, non dovrebbe neppure esistere.
La musica si fa incalzante, passa a un'immancabile coro in latino che accompagna l'ultima carrellata di immagini nel trailer, ricordando tanto, ma proprio tanto, i brani sontuosi di Final Fantasy XIV: Heavensward. Un ultimo, criptico messaggio sembra quasi uno slogan: Il lascito dei Cristalli ha plasmato la nostra storia per troppo tempo, dice. E infine compare un primo piano del giovane scudo di Joshua, l'espressione incupita, che si trasforma in quello del mercenario marchiato che abbiamo visto a spizzichi e bocconi durante il trailer. Naturalmente è lo stesso personaggio - porta anche gli stessi orecchini all'orecchio sinistro - che, con lo sguardo in cagnesco, dice: "Ti ucciderò... fosse anche l'ultima cosa che faccio". Ma lo sta dicendo a Joshua? Perché il logo di Final Fantasy XVI che compare poco dopo, e che rappresenta Ifrit e Fenice in lotta tra loro, potrebbe rimandare a un epico conflitto tra i due Eikon e le forze che essi rappresentano, in una storia di ampio respiro che abbraccia un lungo periodo di tempo in cui il protagonista cresce e diventa l'uomo che abbiamo visto all'inizio del trailer.
Considerazioni a caldo
Partiamo subito da un presupposto: il trailer di Final Fantasy XVI ci è piaciuto da matti, ma non ce la sentiamo di biasimare chi invece è rimasto un po' deluso. Lasciando stare i giudizi sul comparto tecnico di un gioco che uscirà tra mesi se non anni e ha tutto il tempo di migliorare, il trailer è effettivamente montato in modo un po' maldestro, e il character design è apparso abbastanza generico anche a noi, anche se forse sarebbe più opportuno usare la parola "sobrio". Ecco, Final Fantasy XVI sembra un Final Fantasy sobrio, senza personaggi ai limiti dell'assurdo, elementi scenici completamente fuori luogo o strani innesti fantascientifici. Il setting è assolutamente medievale; i costumi, le armi e le ambientazioni sembrano uscire da The Witcher 3, e forse è per questo che qualcuno è rimasto stranito da quello che sembrerebbe essere proprio una specie di approccio occidentale allo stravagante universo nipponico di Final Fantasy.
Noi, però, in quell'approccio ci abbiamo visto tutta la passione e il rispetto per il brand di Naoki Yoshida, l'uomo che ha resuscitato Final Fantasy XIV e che qui affiancherà il director Hiroshi Takai in qualità di producer. Cerchiamo di chiarire un attimo la questione, perché merita un approfondimento. Final Fantasy XVI lo sta sviluppando la Creative Business Unit II di Naoki Yoshida, che fino a poco tempo fa dirigeva la Business Division 5 a lavoro su Final Fantasy XIV. Hiroshi Takai, che ha lavorato, tra le altre cose, a titoli come SaGa Frontier, The Last Remnant e Final Fantasy XI, faceva da Assistant Director nello sviluppo della pluripremiata espansione Heavensward di Final Fantasy XIV. Lui e l'altro Assistant Director (Mitsutoshi Gondai) si sono allontanati da Final Fantasy XIV insieme allo sceneggiatore poco prima dell'uscita dell'espansione successiva, la seconda, Stormblood, per spostarsi su un nuovo progetto che potrebbe essere stato proprio Final Fantasy XVI. Nel frattempo, Square Enix ha assunto un altro nome importante, quello di Ryota Suzuki, che ha lavorato al sistema di combattimento di Devil May Cry 5 e diretto titoli del calibro di Dragon's Dogma: Dark Arisen.
Non c'è ragione di credere che Yoshida, alle redini di questo progetto, non abbia coinvolto il suo staff preferito, quello che l'ha consacrato nello sviluppo di Final Fantasy XIV e in particolare dell'ultima espansione, l'eccezionale Shadowbringers. Yoshi-P potrebbe aver coinvolto anche la sceneggiatrice Natsuko Ishikawa e il compositore Masayoshi Soken, artefice di una delle colonne sonore più maestose e coinvolgenti che abbiamo potuto ascoltare in questi anni. La verità è che in questo trailer di Final Fantasy XVI, così sobrio e grigio, si respira l'aria dei migliori momenti che abbiamo vissuto in Final Fantasy XIV, si intravede l'intensità dei giochi di potere e si sente il peso di una scrittura più attenta, più ricercata, e forse anche più matura. Siamo innamorati di Final Fantasy XIV e della magia che Naoki Yoshida ha riportato nel nostro tempo libero, ricordandoci che vette può raggiungere il marchio Square Enix, perciò proprio non possiamo fare a meno di essere ottimisti nei confronti di questo trailer.
D'altra parte, i prossimi approfondimenti di Square Enix dovranno rispondere a tantissime domande, non solo sulla storia, ma anche sul gameplay. Yoshida ha promesso aggiornamenti non prima del 2021, indice che forse dovremo aspettare parecchio tempo prima di mettere le mani su un titolo che, oltretutto, non girava neanche su PlayStation 5 quando è stato montato il trailer. Sappiamo, infatti, che è un'esclusiva soltanto temporale, e che il gioco arriverà in seguito anche su PC. Quello che però ci preme di più capire è il modo in cui Final Fantasy XVI prenderà le distanze dai precedenti episodi in termini di gameplay. La filosofia alla base di Final Fantasy come brand punta tutta al continuo rinnovamento, ma l'approccio suggerito dal trailer ci è sembrato un tantino estremo: passi il combattimento completamente action, già sdoganato da Final Fantasy XV, ma l'idea che non ci sia un vero e proprio party e che il gioco si incentri tutto su un unico personaggio ci preoccupa un po'. Spezzerebbe un po' troppo col passato, e d'altra parte il messaggio a fine trailer sembrerebbe suggerire proprio questo: il lascito dei Cristalli ha plasmato la nostra storia per troppo tempo. Come a dire, è ora di cambiare completamente registro.
Final Fantasy 16 nelle mani di Naoki Yoshida e dei suoi collaboratori più stretti è, molto semplicemente, un sogno che si avvera per tutti i fan che hanno seguito la prodigiosa carriera di questo producer e conoscono la sua passione e la sua profonda comprensione del brand Square Enix. Restano ancora tantissime domande a cui rispondere sul gameplay, sulla portata della narrazione, sulle dinamiche di gioco, e l'ultima cosa a cui ha senso pensare adesso è una data di uscita. Non resta che attendere una nuova carrellata di informazioni e sperare di poterci mette le mani sopra il più presto possibile.
CERTEZZE
- Naoki Yoshida e la sua banda sono una garanzia
- Storia e ambientazioni più cupe e viscerali rispetto al passato
DUBBI
- Sistema di combattimento e dinamiche di gioco da chiarire
- Character design un po' generico da migliorare nel tempo