King of Seas è un gioco di ruolo d'azione a tema piratesco, che si svolge completamente per mare. Il provato che state leggendo si basa sulla versione alpha del gioco, di cui abbiamo avuto modo di testare il gameplay per 45 minuti. Siamo così precisi perché effettivamente c'era un timer a dirci i minuti residui a nostra disposizione. Il tempo concessoci ci ha permesso di scoprire qualche dettaglio sulla storia e di sperimentare le meccaniche di gioco fondamentali, ma ovviamente non di farci un'idea completa dell'opera.
Inizio
All'inizio di King of Seas bisogna selezionare uno dei due personaggi giocabili: il figlio o la figlia dell'imperatore dei mari. Scegliere uno o l'altro sembra essere indifferente in termini di bonus o malus. La prima missione è abbastanza tranquilla: dobbiamo prendere una nave e raggiungere un vicino porto per una consegna a nome di nostro padre. La usiamo per prendere confidenza con il sistema di controllo, in particolare con quello di navigazione. Tutto è davvero molto semplice: possiamo alzare più o meno vele per accelerare e frenare e abbiamo a disposizione una mappa che ci indica dove si trova il nostro obiettivo. Mentre svolgiamo il semplice incarico abbiamo modo di osservare anche il mondo di gioco: un vasto oceano puntellato di isole. Il tutto è generato proceduralmente, quindi ogni partita dovrebbe offrire una geografia differente. Finito il lavoro decidiamo di tornare a casa; purtroppo la situazione degenera velocemente e ci troviamo vittime di un complotto.
Ormai in fin di vita e senza una nave, veniamo salvati da un gruppo di pirati, che ci cura e ci mette al comando di una nave piccola e veloce, per iniziare una nuova carriera e trovare vendetta. Dopo aver sconfitto il primo pericolo, un'imbarcazione imperiale che stava per scoprire il nostro covo, possiamo iniziare a svolgere missioni più complesse, come scortare navi commerciali, attaccare mercantili e commerciare con le città, acquistando beni dove costano poco per venderli dove costano di più. Nel mentre possiamo anche raggiungere alcuni punti di interesse, come relitti, forzieri galleggianti, zone pescose e quant'altro, per ottenere qualche risorsa extra. Di tanto in tanto si mettono le mani anche su delle mappe del tesoro che fruttano davvero bene e aiutano parecchio nella costruzione della nostra nave. La vita dei pirati è piena di cose da fare.
Gameplay
In totale King of Seas offre cinque tipi di imbarcazioni, tutti personalizzabili acquistando equipaggiamento nei porti e assumendo una ciurma sempre più numerosa e specializzata. Noi abbiamo potuto provarne solo una, piccola, leggera e molto veloce nelle manovre, quindi è difficile azzardare ipotesi sulla progressione offerta dal gioco. Per quel che abbiamo avuto modo di testare all'inizio si è abbastanza indifesi anche contro i nemici più deboli, a parte quelli disarmati, e conviene continuare a svolgere missioni e raccogliere tesori per avere abbastanza fondi da investire nel miglioramento della nave, prima di puntare ai bersagli più grossi e ricchi. Per molto deboli intendiamo che abbiamo fatto fatica ad abbattere una nave della nostra stazza, mentre siamo dovuti scappare più volte da navi più potenti che ci hanno intercettato per mare. Considerate anche che senza kit per riparare la nave la manutenzione va fatta nei porti, quindi affrontare due nemici di fila può rivelarsi fatale, soprattutto se si è dei neofiti. Comunque sia, il sistema di combattimento in sé è in linea con altri giochi del genere, quindi è possibile colpire le navi nemiche con i cannoni laterali, oppure speronarle con la prua della nave. Tutto avviene in tempo reale, quindi conta moltissimo la velocità di manovra e la capacità di mettersi nella giusta posizione di tiro evitando di diventare dei facili bersagli.
Nonostante il sistema sembri simulare degli scontri navali veri, per quanto in modo molto leggero, ci sono diverse varianti interessanti da considerare, come delle palle di cannone con poteri particolari, acquistabili nei porti. No, poteri non è la parola sbagliata: sono proprio magiche! In effetti King of Seas offre diversi elementi fantasy che lo distanziano parecchio dai confratelli più realistici. Nel tempo datoci abbiamo avuto modo di provare due tipi di palle di cannone e un'abilità (di venti in totale), quindi è difficile dire se in campo ci sia la giusta varietà. Ne riparleremo sicuramente in fase di recensione. Lo stesso discorso lo si può fare per le missioni: nei 45 minuti di gameplay ne abbiamo potute sperimentare una manciata, tutte diverse tra loro. Chissà se la versione completa ne offrirà molte di più o se inizieranno a ripetersi.
Lato tecnico
Dal lato tecnico King of Seas mostra appieno la sua natura di titolo indipendente. Gli sviluppatori sembrano essere stati molto saggi e non hanno preteso di fare più di quanto le loro risorse gli potessero garantire. C'è da dire che ciò che c'è è fatto molto bene; in particolare le navi sono ben realizzate. Certo, per accorgersi di alcuni dettagli occorre selezionare il livello di zoom più ravvicinato (ce ne sono tre), mentre la maggior parte del tempo la si passa a guardare l'oceano dall'alto per non perdere la rotta e, soprattutto, per non mancare qualche punto di interesse. Diciamo che si guarda spesso l'acqua che, fortunatamente, è fatta molto bene. Niente miracoli, ma ci troviamo di fronte a un prodotto apparentemente solido. Vedremo se le impressioni iniziali saranno confermate dalla versione finale.
King of Seas sembra un titolo davvero intrigante, soprattutto per chi ama le avventure piratesche. Non abbiamo potuto provarlo molto a lungo, ma il tempo che gli abbiamo dedicato ci ha decisamente soddisfatti e non vediamo l'ora di poter mettere le mani sulla versione finale.
CERTEZZE
- Sistema di gioco intuitivo
- Diverse cose da fare
- Tecnicamente solido
DUBBI
- Contenuti sulla lunga distanza