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Mecha BREAK: cosa sappiamo del gioco con i robottoni

Da progetto travagliato con tante false partenze a un'esperienza che vuole essere la più completa possibile, Mecha BREAK ha molto da dimostrare.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   30/06/2024
I robottoni di Mecha BREAK saranno ciascuno specializzato in un tipo di combattimento diverso
Mecha BREAK
Mecha BREAK
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Mecha BREAK fa affidamento su due cose per il suo successo: il fatto che Titanfall 3 sia perso nel limbo e che la modalità PvP di Armored Core 6 si sblocchi solo dopo diversi capitoli della (complessa) campagna principale. Grazie ai vuoti lasciati da questi due colossi, la nuova proprietà intellettuale di Mecha BREAK potrebbe avere la forza di emergere e lasciare il segno.

In quanto esperienza solo multigiocatore divisa per classi e con una modalità battle royale (le informazioni esatte sono davvero poche), questo gioco non si affaccia sul mercato nel migliore dei modi, ma nelle parole degli sviluppatori (e nel percorso travagliato che ha vissuto questo gioco) si nota una passione per i robottoni che potrebbe tradursi in qualcosa che vale davvero la pena giocare.

I video di gameplay mostrati fanno vedere un flusso di gioco frenetico con laser, mitragliatrici, missili e tanto combattimento corpo a corpo. Il motto del gioco è blitz, brawl, blaze, (assalto, scontro, vampata) a sottolineare il passo rapidissimo degli scontri e la quantità soverchiante di eventi a schermo. Essendo un titolo esclusivamente multigiocatore, però, è tutta da vedere se gli sviluppatori sono riusciti a creare un mondo che non solo si racconta semplicemente esistendo, ma che è anche un luogo dove i giocatori vorranno tornare.

La terza è la volta buona

La prima cosa che stupisce di Mecha BREAK è la resilienza del suo team di sviluppo nel voler realizzare a tutti i costi un videogioco sui robottoni. Il progetto, infatti, è morto e risolto ben due volte. Seasun Games, nel 2015, aveva investito in uno studio britannico per realizzare la sua visione, ma nel 2017 è andato tutto a monte per non meglio specificati "conflitti creativi". Dai resti di quel progetto, però, è iniziato un importante lavoro di traduzione dell'idea in un titolo per mobile i cui mech sarebbero stati realizzati con l'aiuto di designer giapponesi storici come Takayuki Yunase e Junya Ishigaki, autori del design dei robot di opere come Xenogears, Gundam, Eureka Seven e Armored Core VI.

Mecha BREAK avrà al centro del suo combattimento manovre e trasformazioni aeree per coprire grandi distanze e insieme massimizzare le possibilità di schivata
Mecha BREAK avrà al centro del suo combattimento manovre e trasformazioni aeree per coprire grandi distanze e insieme massimizzare le possibilità di schivata

Vista l'intricatezza dei disegni, la necessità di creare un universo narrativo e visivo credibile, e le limitazioni dovute all'hardware per mobile, il team ha deciso di cambiare strada una seconda volta per realizzare la loro visione come titolo AAA. Fatta eccezione per i design dei maestri del genere, tutto è stato ricostruito da zero sotto il nome in codice B.R.E.A.K (Biped Reinforced Engeneering & Assaul Kinematic System) da cui è nato Mecha BREAK, il gioco presentato ai Game Awards del 2023.

Con metri di paragone del calibro di Titanfall per lo stile occidentale e Armored Core 6 per quello orientale, questo gioco ha cercato negli scontri multigiocatore di massa la sua identità. La sua modalità battle royale potrà contare su un massimo di 60 giocatori, ciascuno con il suo mech e ognuno dotato di un kit di abilità esplosivo.

La strategia a livello di sviluppo per gestire così tanti robottoni pieni di parti mobili ed effetti visivi e sonori è stata chiamata "Geometria Virtuale", e consiste nel far renderizzare dalla macchina del giocatore solo i modelli nel suo campo visivo e con un livello di dettaglio proporzionale alla distanza. Come questa soluzione tratterà i proiettili dalla distanza, i missili, i laser e tutti gli elementi delle sparatorie si potrà appurare solo durante la beta prevista per il prossimo agosto.

Cosa sappiamo del gameplay

Dal punto di vista dell'universo narrativo che dovrebbe rendere credibili questi scontri di massa tra robottoni supertecnologici, purtroppo, c'è veramente poco di originale. Le premesse, infatti, sono quelle di Armored Core 6: una risorsa futuristica incredibile contesa tra diverse fazioni che si fanno la guerra a bordo di robottoni giganti. Mecha BREAK, però, non punta sulla storia per attirare i giocatori al suo ovile.

Mecha BREAK non punterà sull'originalità del suo universo narrativo ma sulle spade, le manovre aeree e le mitragliatrici dei suoi robottoni
Mecha BREAK non punterà sull'originalità del suo universo narrativo ma sulle spade, le manovre aeree e le mitragliatrici dei suoi robottoni

Le grafiche, i combattimenti e la frenesia di questo gioco sembrano quelle di un vero e proprio anime a base di robottoni. Sappiamo già che ci saranno diverse classi di mech (assalto, corpo a corpo, cecchino, ricognitore e supporto) per dare varietà al gameplay e ciascuna di queste avrà abilità, acrobazie di volo, armi e armature personalizzate.

Il cuore del gioco, a fianco alle diverse modalità da arena shooter (una da 6 e una da 12 giocatori), però, sarà Mash Mark: una modalità PvPvE battle royale da 60 mech su una mappa di 256 chilometri quadrati. Qui i giocatori non solo si scontreranno tra loro ma dovranno vedersela con alcuni boss. Uno di questi è un altro robottone gigante che riempie il cielo di laser e missili.

Alcuni mech saranno meglio equipaggiati negli scontri corpo a corpo ma tutti tenderanno a voler concludere uno scontro avvicinandosi al proprio avversario
Alcuni mech saranno meglio equipaggiati negli scontri corpo a corpo ma tutti tenderanno a voler concludere uno scontro avvicinandosi al proprio avversario

Le altre informazioni desumibili dai trailer e dalle dichiarazioni rilasciate dal team di Seasun Games sono che il combattimento avrà una naturale tendenza ad avvicinare i mech per spostare le fasi finali di uno scontro al combattimento corpo a corpo, una caratteristica che i fan dei Gundam apprezzeranno. Chi ha provato l'alpha, poi, compara il gioco ad Halo per frenesia, struttura degli scontri e durata degli ingaggi.

I piloti e gli Striker

I robottoni di Mecha BREAK si chiamano Striker e ciascuno ha ai comandi uno specifico pilota con tanto di background. Ognuno ha cinque abilità tutte incentrate su una specifica identità di combattimento, quasi in stile hero shooter. Il Panther, per esempio, ha una lancia in grado di infliggere danni ignorando lo scudo nemico, uno scudo che mitiga tutti i danni in arrivo frontalmente, una lama laser che lo spinge verso il nemico e due potenziamenti al suo scudo che lo trasformano in una protezione totale e che si ricarica più in fretta.

Il mech in questa immagine è Tricera, un tank con enormi proprietà difensive ottenute a costo dei una mobilità ridotta
Il mech in questa immagine è Tricera, un tank con enormi proprietà difensive ottenute a costo dei una mobilità ridotta

Trica, invece, è il classico tank armato di mitragliatrici Gatling, un drone che lo auto-ripara, una forma meno mobile ma più robusta e un cannone Howitzer per fare tantissimi danni. Poi ci sono robottoni come Alysnes che hanno una seconda vita quando vengono distrutti grazie a parti di ricambio orbitali; ci sono cecchini che diventano invisibili; ricognitori che possono scovare gli avversari dietro ai muri; e persino mech da supporto pensati per curare che, premendo un tasto, diventano spietate macchine di morte.

Purtroppo, i personaggi dei piloti non si possono neanche lontanamente definire interessanti quanto i robot che pilotano, ma crediamo che saranno una parte veramente minimale dell'esperienza complessiva. La parola d'ordine di Mecha BRAKE è velocità, tanto nei movimenti quanto nei combattimenti, con tutta una serie di effetti visivi e sonori pensati proprio per restituire le sensazioni tipiche di un anime di questo genere. La scelta di essere un titolo esclusivamente multigiocatore, però, limiterà il divertimento che questo gioco potrà offrire al numero degli utenti attivi dopo il lancio iniziale.

I modelli dei vari Striker di Mecha BREAK sembrano dettagliati e complessi anche nelle situazioni più frenetiche
I modelli dei vari Striker di Mecha BREAK sembrano dettagliati e complessi anche nelle situazioni più frenetiche

Sappiamo che Mecha BREAK sarà un titolo live service, che ci sarà un battle pass e che nuovi Striker sono in sviluppo. Nemmeno i re di tutti i mech, i Gundam, sono riusciti a trasformarsi in un hero shooter di successo con Gundam Evolution, un gioco molto in stile Overwatch che ha chiuso a poco più di un anno dal lancio, ma Seasun Games punterà sul genere arena shooter e sul battle royale. Solo la beta e il periodo post lancio potranno dirci se abbastanza persone resteranno affascinate da questo gioco da permettergli di stare in piedi nel lungo periodo.