Multiversus ha già ampiamente fatto parlare di sé. Questo clone di Super Smash Bros., che inizialmente sembrava avere davvero poche possibilità di competere con l'originale, si è in realtà dimostrato un titolo nettamente superiore alle aspettative legate ai primi leak. Dotato di un rollback netcode di alto livello, di una struttura free to play molto più onesta della media e di un gruppo di combattenti potenzialmente eccezionale per via delle licenze di Warner, il lavoro dei Player First Games è riuscito già durante la prima beta a conquistare un pubblico piuttosto nutrito di giocatori e a porre delle basi molto solide per il suo futuro.
In questi giorni il gioco è quindi tornato sugli schermi senza colpo ferire e ha catturato con facilità l'attenzione del pubblico di Twitch, in vista anche dell'attesa beta aperta che arriverà a breve (il 26 luglio sarà finalmente disponibile per tutti). Ma cosa è cambiato dall'ultima volta? E quanti contenuti sono stati aggiunti? Ve lo diciamo nel nostro provato dell'early access di Multiversus.
Non è Smash, ma...
Abbiamo già parlato del gameplay di Multiversus, dunque eviteremo di entrare eccessivamente nei dettagli delle meccaniche ancora una volta. Quel che dovete sapere è che, pur non raggiungendo i tecnicismi di titoli come Smash Bros. Melee o anche solo la finezza di Ultimate, il pargolo dei Player First Games non va assolutamente sottovalutato. È infatti incentrato sulle schivate, con una mobilità aerea molto più libera e variegata rispetto ai capolavori di Sakurai, e un sistema di "combo" molto simile, completamente legato al proprio posizionamento e alla gestione delle percentuali di danno inflitte al nemico. Padroneggiare i personaggi e le loro mosse a livelli elevati richiede dunque pratica costante e studio, che con le tante opzioni di movimento a disposizione del giocatore potrebbero portare a virtuosismi assolutamente imprevedibili.
Ciò detto, la fortuna di Multiversus è pur sempre quella di essere costruito attorno a uno dei sistemi più stratificati in circolazione, quindi praticamente chiunque può prenderlo in mano e giocare in modo piuttosto efficiente, soprattutto perché il gioco è costruito e bilanciato attorno al due contro due. Le battaglie in coppia sono più caotiche del normale, eppure risultano più vantaggiose per i neofiti online, che possono venir allenati da giocatori più esperti o imparare più velocemente a gestire il tutto osservando i propri compagni.
Persino il roster dei personaggi è calcolato con questa filosofia in mente: vi sono vari archetipi di combattente, dall'assassino al supporto, e quasi ogni singola scelta ha a disposizione almeno un'abilità in grado di potenziare temporaneamente i compagni di squadra o venirgli in aiuto (anche solo con effetti passivi che invece infliggono danni ai nemici). È un tipo di approccio che aggiunge della strategia al tutto e crediamo potrebbe davvero brillare agli alti livelli se ben gestito, perché un team con buona comunicazione qui ha davvero una miriade di possibilità da sfruttare. Certo, nelle partite casuali è davvero difficile vedere azioni coordinate di alto livello, ma il divertimento resta e le modalità uno contro uno o tutti contro tutti sono comunque a disposizione.
Giganti e bilanciamenti
Gli sviluppatori hanno insomma dato forma a un gioco con un gameplay vincente e non sono stati da meno neanche per quanto riguarda la struttura. Il titolo è infatti pensato per l'online competitivo, dunque ha una progressione piuttosto rapida che permette di sbloccare i personaggi con la valuta in-game (ottenibile senza troppi problemi a forza di scontri). Pur contenendo varie forme di monetizzazione, peraltro, questa riguarda solo sblocchi più rapidi, costumi speciali (e nemmeno tutti) e varie decorazioni per il proprio profilo... siamo insomma davanti a una formula in generale molto onesta, che non preclude i contenuti primari a chi non vuole spendere una lira. Sinceramente? Riteniamo sia una gran strada da seguire se si considera quanto predatorio sia l'ambiente dei "free to play" di recente. Ah, non bastasse, tutto è legato al vostro profilo Warner (al di fuori della valuta ottenibile con i soldi reali, legata alla piattaforma usata), perciò potete traslare quanto ottenuto su ogni singola piattaforma da gioco presente nella vostra accogliente abitazione. Comodo, specialmente se si considera che il gioco ha il crossplay.
Uno scheletro del genere non ha particolare bisogno di cambiamenti, quindi gli sviluppatori hanno iniziato a modificare il roster dopo i primi test, e hanno aggiunto il primo nuovo personaggio. Parliamo del Gigante di Ferro, le cui dimensioni - quasi il doppio degli altri combattenti "grossi" - sono peraltro davvero uniche in un'esperienza di questa tipologia. La stazza del personaggio effettivamente lo rende un bersaglio mobile, ma sia le sue mosse che la sua resistenza ai lanci fuori dallo schermo controbilanciano in parte la cosa, trasformandolo in una sensibile minaccia nelle mani giuste. Difficile al momento dire se sarà competitivo, ma non è praticamente possibile valutare a dovere il bilanciamento di un picchiaduro nel giro di una manciata di giorni. La nostra impressione iniziale (e chissà se durerà) è stata quella di un titolo dove al momento non vi sono personaggi assolutamente dominanti, solo qualche scelta avvantaggiata qua e là. Il gigante poi è davvero fantastico da usare, dato che ha mosse aeree dal raggio assurdo, ed è addirittura in grado di trasformarsi e "corazzare" se stesso e i compagni temporaneamente.
Qualche dato sull'equilibrio generale, a ogni modo, gli sviluppatori devono averlo ricevuto, perché abbiamo visto qualche modifica ai combattenti: dal raggio di certe mosse normali alle capacità di alcune special vi sono stati ritocchi sostanziali qua e là, e alcuni personaggi ancora sperimentali ora sembrano nettamente più definiti (Velma, per fare un esempio). Considerando la formula scelta per la monetizzazione e le proprietà intellettuali disponibili, ci aspettiamo una crescita esponenziale del numero di guerrieri nel giro di pochi mesi... anche se molto dipenderà dalle capacità di equilibrare il sistema dei Player First Games.
La seconda prova di Multiversus ci ha convinto ancor più della prima. Il picchiaduro free to play di Warner ha un potenziale enorme in quanto a roster, un gameplay rispettabilissimo, e una struttura fantastica per il gioco online, peraltro non eccessivamente piagata dalla monetizzazione. Se gli sviluppatori continueranno a gestire oculatamente il tutto, potrebbero avere per le mani un notevole successo nel campo. Staremo a vedere.
CERTEZZE
- Roster variegato e molto curato
- Gameplay più tecnico di quanto sembri, e molto spassoso
- Gran netcode e ottima struttura generale
DUBBI
- Bilanciamento agli alti livelli ancora tutto da definire
- Quanto frequentemente verrà aggiornato? E con quanta cura?