Facebook ha annunciato Project Cambria, un nuovo visore per la realtà virtuale e aumentata che farà il proprio debutto nel corso del 2022. Il dispositivo non ha tuttavia una data di uscita ufficiale né tantomeno delle specifiche: per il momento l'unica cosa che sappiamo è che verrà mostrato il prossimo anno.
A poche ore dalle parole pronunciate da Mark Zuckerberg, cerchiamo dunque di fare il punto su ciò che sappiamo di Project Cambria e su dove il nuovo visore andrà a collocarsi nell'ambito dell'ambiziosa narrazione relativa al metaverso, che ha fortemente caratterizzato l'evento di apertura del Facebook Connect 2021.
Presupposti
Se c'è una cosa di cui siamo certi è che il passaggio da Facebook a Meta andrà a determinare quello che sarà il nome ufficiale e definitivo di Project Cambria, anche se immaginiamo che il visore non si chiamerà Meta Cambria. O magari sì? Ancora presto per dirlo. Non è neanche ben chiaro cosa ne sarà dei marchi Oculus e Quest.
Meglio insomma concentrarci sui presupposti di questo dispositivo, che stando a quanto dichiarato da Zuckerberg sarà molto diverso rispetto a Oculus Quest 2 (qui la recensione), sia in termini di specifiche e tecnologia che di prezzo, sicuramente superiore ai 299 dollari dell'attuale modello.
Sicuramente un prodotto di fascia alta che si porrà come la chiave per godere della migliore esperienza possibile all'interno del metaverso, la dimensione virtuale descritta da Zuckerberg come una sorta di preludio all'Oasis di Ready Player One (qui la recensione del film).
Project Cambria e metaverso diventeranno insomma concetti complementari: da un lato avremo questa piattaforma estremamente ambiziosa e affascinante, che promette di portare le dinamiche social a un livello completamente nuovo ed entusiasmante; dall'altro il visore che ci consentirà di vivere al meglio questa realtà alternativa.
Caratteristiche
Come già detto, le caratteristiche tecniche di Project Cambria non sono note, tuttavia durante la presentazione del Facebook Connect 2021 si è parlato di ciò che il visore consentirà di fare, nell'ambito di feature che in questo momento non è possibile replicare su alcun dispositivo per la realtà virtuale.
La tecnologia sviluppata da Meta includerà sensori interni per tracciare occhi e volto, che permetteranno all'avatar che stiamo utilizzando di riprodurre le nostre espressioni facciali, così da comunicare efficacemente emozioni e stati d'animo durante l'interazione con altre persone.
Cambria sarà inoltre un dispositivo pensato anche per la realtà aumentata che, parlando di un visore e non di un paio di occhiali, sarà di tipo passthrough e dipenderà quindi dal comparto delle fotocamere. Ed è qui che troviamo la promessa di un hardware dotato di una rilevazione dei gesti millimetrica, per consentirci di manipolare completamente gli oggetti e di un comparto di sofisticate fotocamere in grado di catturare la realtà e riprodurla nel visore in altissima risoluzione, in modo da integrarla con oggetti tridimensionali e con gli evoluti avatar in lavorazione nei laboratori di Meta. Il tutto a colori e con latenze e pulizia dell'immagine ben diverse, in grado di cambiare le cose anche solo pensando all'utilizzo delle fotocamere per levare il bollitore dal fuoco senza togliersi il visore dalla testa, dal bianco e nero a cubettoni dei visori attuali.
Per quanto riguarda il comparto ottico parla tra l'altro di "ottiche pancake" delle quali purtroppo sappiamo poco se non che si basano su una tecnologia che piega più volte la luce in modo da ridurre la profondità delle lenti VR permettendo di realizzarle con uno spessore decisamente più contenuto rispetto a quello a cui siamo abituati. Parliamo quindi della possibilità di avere un visore più leggero e meno sbilanciato verso l'esterno, cosa che diventa un problema durante le lunghe sessioni con un visore come Oculus Quest, soprattutto in ottica fitness. Un qualcosa che rientra senza dubbio tra le prospettive di Cambria, senza dubbio pensato per integrarsi a un livello ben più profondo nella nostra esistenza.
Ci troveremo insomma di fronte a un vero e proprio concentrato di tecnologia, un'evoluzione degli attuali visori per la realtà virtuale ma al contempo un prodotto molto costoso: sarà davvero interessante capire come Meta pensa di commercializzarlo. Nel frattempo diversi team di sviluppo sono già al lavoro per realizzare applicazioni che possano contribuire a darci una risposta.