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Rainbow Six Extraction, la prova del nuovo sparatutto cooperativo di Ubisoft

Abbiamo passato alcune ore in compagnia di Rainbow Six Extraction e vi raccontiamo le nostre impressioni in questo provato

PROVATO di Luca Porro   —   07/01/2022
Tom Clancy's Rainbow Six Extraction
Tom Clancy's Rainbow Six Extraction
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Qualche settimana fa abbiamo potuto passare una manciata di ore in compagnia di Rainbow Six Extraction, il titolo PvE cooperativo che punta a offrire agli appassionati della serie di Ubisoft e non nuove sfide e una prospettiva inedita sugli ormai celebri personaggi di Rainbow Six. Dopo averci potuto giocare in occasione dell'E3 2021, abbiamo potuto dunque provare con mano le migliorie apportate in questi mesi. Il gioco, ormai prossimo alla pubblicazione del 20 gennaio, è stato da noi spulciato in maniera piuttosto approfondita con diverse opzioni, prima inaccessibili, che ora sono finite sotto la nostra lente d'ingrandimento.

Analizziamo dunque tutte le principali caratteristiche di Rainbow Six Extraction nell'ultimo provato prima dell'uscita.

Un parassita apocalittico

Rainbow Six Extraction: La Squadra REACT sul campo
Rainbow Six Extraction: La Squadra REACT sul campo

Il primo aspetto a colpire sono la direzione artistica e l'impatto globale di tutto il prodotto. Fin dal primo approccio (sia esso totalmente alla cieca o anche di ritorno, come in questo caso), Rainbow Six Extraction mette in chiaro la prospettiva tragica e di emergenza che ha sconvolto il suo universo: la palette di gialli e di neri utilizzati per colpire l'occhio del giocatore serve anche a sottolineare come la Squadra REACT, protagonista del titolo, si trova ad affrontare situazioni di pericolo estremo.

Il substrato narrativo che sostiene il gameplay è ben contestualizzato. Gli operatori, ormai volti noti di Rainbow Six, sono immersi in un insieme di maschere anti-gas e tute fluo, pronti ad affrontare questa tremenda evoluzione del parassita Chimera.

Il nome non vi è nuovo? Ebbene sì, l'esperienza di Extraction prende a piene mani da Mission Outbreak, la modalità sperimentale di Rainbow Six Siege che tanto piacque ai giocatori qualche anno fa.

L'ampliamento di tale scenario è dunque un fattore fondamentale per creare contesto attorno all'esperienza di gioco. Quello che dovrete fare, in un mondo ormai irriconoscibile e sconvolto dal parassita, è infiltrarvi, analizzare, studiare e se possibile annientare il parassita cercando di non lasciare nessuno indietro. Ma ove capitasse di perdere un operatore sul campo di battaglia, anche in questo caso Rainbow Six Extraction propone una contestualizzazione interessante, andando a rimuovere quell'operatore dal gioco fino al suo salvataggio.

Come potete capire dunque, narrativa e gameplay si fondono, andando a creare un connubio che ci ha più volte piacevolmente colpito. Esplorare le differenti mappe come l'Alaska o San Francisco ci ha offerto diverse sensazioni tutte riconducibili al pericolo, all'ansia e alla necessita di non fallire intrinseche agli scenari proposti. Discorso diverso per il design degli Archei (questo il nome dei nemici mutanti), a nostro avviso la parte meno ispirata dell'intero pacchetto. Il retrogusto di già visto e la poca personalità di alcune truppe "d'élite" ci ha fatto storcere un po' il naso. Nonostante alcuni piccoli guizzi, resta l'amarezza riguardo la possibilità apparentemente sprecata di fare qualcosa di più incisivo.

I numeri

Rainbow Six Extraction: Le armi hanno il solito ottimo feeling
Rainbow Six Extraction: Le armi hanno il solito ottimo feeling

Dodici mappe e diciotto operatori. Partiamo da questi numeri per addentrarci nei meandri del gameplay offerto da Rainbow Six Extraction. Queste cifre dovrebbero farvi capire quanto Ubisoft voglia comunque garantire una cospicua stratificazione nella proposta offerta. Così come in Siege, anche in questo caso l'azione è volta più alla tattica e alla coordinazione con i compagni di squadra piuttosto che alla frenesia di scontri senza tregua. Il giocatore che affronta la minaccia di Extraction deve rendersi conto che sarà in inferiorità numerica, con munizioni contate e spesso accerchiato da differenti pericoli. La conoscenza delle mappe e la consapevolezza delle abilità uniche degli operatori sarà ancora una volta essenziale.

Una volta scelti operatore e loadout, l'azione passa sul campo di battaglia dove ogni missione si divide in tre parti, di difficoltà crescente. Ogni parte avrà un obiettivo, le sezioni saranno divise da una camera stagna per recuperare forze, munizioni o abilità e si potrà in qualunque momento richiedere un'estrazione per concludere la missione. Ovviamente, neanche a dirlo, prima ci si estrae, minore sarà la ricompensa. La varietà di obiettivi da completare che possono comporre le tre sezioni delle missioni sono svariate: dal reperimento di campioni di parassita, all'eliminazione di bersagli particolari, passando per il recupero degli operatori dispersi o la disinfestazione di aree sotto il controllo dei nidi.

Rainbow Six Extraction: Attenzione a scegliere bene il loadout
Rainbow Six Extraction: Attenzione a scegliere bene il loadout

Scegliere armi e gadget sarà dunque essenziale e in questo Rainbow Six Extraction si è reso molto interessante. L'assortimento di operatori ci è sembrato nutrito e ben congegnato, con svariate possibilità in termini di sinergie e scelte proposte. Per i gadget invece, a fare la differenza è la progressione dell'esperienza del giocatore. Mano a mano che livellerete gli operatori potrete infatti sbloccare nuovi gadget da utilizzare, andando quindi ad aumentare l'ottimo feeling di sfida e di necessità di saper giocare con tutti i personaggi presenti.

Sebbene tutto ciò sia stato piacevole da riscoprire, a catturare la nostra attenzione è stata la vera novità di questa prova, ovvero la possibilità di giocare Protocollo Maelstrom. Parliamo della vera punta di diamante hardcore dell'esperienza di Rainbow Six Extraction: questa modalità presenta i gradi di qualificazione (rame, bronzo, argento, oro, platino, diamante) e le vostre prestazioni andranno a inficiare la vostra posizione in classifica. Ogni grado completato vi garantirà skin e uniformi di rarità differente e perdere equivarrà a scendere mano a mano di grado. La modalità consiste nell'affrontare 9 sotto zone di seguito di difficoltà crescente rappresentate da 9 sfide differenti.

Qui, ancor più che nella modalità classica, cooperazione e gioco di squadra saranno essenziali, anche e soprattutto per la presenza di 6 soli operatori selezionabili. Il lato negativo è però proprio questo estremo bisogno di massima cooperazione, cosa che se non si ha a disposizione un team affiatato, potrebbe risultare complessa da ottenere in matchmaking.

Una difficoltà a tratti soverchiante

Un operatore sorprende un infetto alle spalle
Un operatore sorprende un infetto alle spalle

Dopo aver provato per ben due volte il gioco dunque, cosa ci è rimasto? Quali sono gli aspetti su cui abbiamo maggiori dubbi? È presto detto, Rainbow Six Extraction è divertente, anche più di quanto si possa immaginare osservandolo dall'esterno. Immergendosi nell'immaginario di questa pericolosa situazione a cui dobbiamo trovare una soluzione, si resta piacevolmente colpiti da quello che è uno scenario d'impatto e allo stesso tempo si rimane soddisfatti da un gunplay solido e da una componente strategica di tutto rispetto. Il focus sulla tattica a discapito dell'azione frenetica è un punto estremamente positivo che favorisce la cooperazione e il gioco di squadra. Allo stesso tempo però permangono alcuni dubbi sulla gestione della difficoltà.

Durante le ore passate insieme a Rainbow Six Extraction, infatti, nonostante un divertimento di fondo, più volte ci siamo trovati di fronte a un livello di difficoltà esageratamente spinto verso l'alto. Questo di per sé non sarebbe un problema se l'elemento della difficoltà non risiedesse soprattutto nel numero di nemici pronti ad accerchiarvi. Finire senza munizioni, non riuscire a completare una missione per un eccesso di nemici posizionati male non è cosa rara. Questo elemento se inserito in un contesto in cui per diversi motivi si può utilizzare solo il ping come comunicazione, capite bene che può sfociare in frustrazione.

La seconda prova di Rainbow Six Extraction si è dimostrata importante per confermare le impressioni avute a giugno. Il gioco è divertente, ben congegnato, ma nasconde diverse insidie per coloro che pensano di trovarsi davanti a un'esperienza leggera e permissiva. Il livello di difficoltà è alto e in alcune situazioni addirittura proibitivo. A sorreggere l'ottimo gameplay e l'eccezionale feeling delle armi c'è poi una struttura narrativa di tutto rispetto che attinge a piene mani dall'universo di Rainbow Six che ormai da anni si è espanso notevolmente. Nonostante ci si debba per forza rimettere alla recensione per un giudizio definitivo, le ulteriori impressioni ci lasciano ben sperare per la buona riuscita di questo progetto.

CERTEZZE

  • Ottimo feeling delle armi
  • Protocollo Maelstrom concettualmente intrigante
  • Roster di personaggi nutrito e ben congegnato

DUBBI

  • Alcuni nemici mancano di personalità
  • In alcuni momenti la difficoltà ti lascia inerme