Non c'è stato un annuncio ufficiale da parte di Warner Bros. Interactive Entertainment, né un qualche rumor attendibile sull'argomento, eppure le voci di un possibile quarto episodio di Batman: Arkham targato Rocksteady Studios (il quinto per la saga contando anche quello diretto da Warner Bros. Games Montreal) sono tanti e si ripetono da anni, al punto che si fa fatica a non sperarci almeno un po'.
D'altronde come abbiamo più volte evidenziato in queste pagine, il Batman di Warner Bros. Interactive Entertainment ha suggellato su console il fascino e la bellezza del popolare supereroe della DC Comics, riuscendo a rispondere adeguatamente alle aspettative dei fan. Dunque è normale desiderare altri titoli sul tema e sperare che certe voci di corridoio abbiano un minimo fondamento. Ad ogni modo, qualcosa sembra bollire in pentola, e a prescindere che siano veri o meno certi rumor, la sensazione è che presto o tardi l'Uomo Pipistrello tornerà protagonista con dei prequel o con un episodio che seguirà un nuovo percorso narrativo successivo ai fatti di Arkham Knight. Noi, nell'attesa, abbiamo provato a immaginare come potrebbe essere e come vorremmo che fosse un nuovo gioco sul popolare eroe, targato Rocksteady Studios.
Un passo indietro: Batman e Robin
Per il ritorno del "suo" Cavaliere Oscuro, Rocksteady Studios potrebbe aver pensato a una nuova trilogia ambientata nel passato rispetto agli eventi narrati in Batman: Arkham Knight. Da questo punto di vista, come scrivemmo anni fa in un altro articolo, ci piacerebbe una storia che riprendesse quella citata nei rumor su Insurgency e vedesse Batman affiancato dal primo Robin, Dick Grayson, alle prese magari da un lato con una fuga di massa da Blackgate e dal manicomio criminale di Arkham, dall'altro con una serie di misteriosi eventi che avrebbero contemporaneamente colpito Gotham City. In questo modo il Dinamico Duo si troverebbe preso tra due fuochi, in mezzo alla necessità di assicurare nuovamente alla giustizia i criminali evasi e dal dover venire a capo dei fatti che accadrebbero in città, con tanto di missioni a tempo dove talvolta, causa contemporaneità, si verrebbe perfino chiamati a decidere a quale dare la priorità rinunciando definitivamente o per un certo lasso di tempo all'altra.
Oltre a diversi nemici storici dell'Uomo Pipistrello, il videogiocatore se la dovrebbe vedere con Owlman, sorta di nemesi cattiva di Batman, che sarebbe l'avversario principale del gioco. In tal senso vorremmo che dietro questa figura si celasse il volto di Lincoln March, al secolo Thomas Wayne Jr, presunto fratello di Bruce Wayne, come accade in una delle sue incarnazioni fumettistiche. E visto che Thomas fa parte della Corte dei Gufi, società segreta che da più di un secolo opera nell'ombra a Gotham, potrebbe essere questa la causa di quanto starebbe accadendo in città, grazie all'opera dei terribili Artigli, un gruppo di addestratissimi assassini non morti. Ma il team di sviluppo londinese potrebbe ampliare ulteriormente la storia attingendo a piene mani nel vasto mondo di DC Comics, per rielaborare, manipolare e adattare all'universo della cosiddetta Terra-Arkham i vari spunti tratti dal multiverso delle serie a fumetti. A maggior ragione se, come immaginato, la storia dovesse svilupparsi in più giochi.
In questo modo, con un po' di fantasia e adattamento si potrebbe offrire al pubblico tanto materiale: vecchi nemici quando ancora erano agli inizi della loro carriera criminale, dalla nascita di Catwoman ai primi contatti dell'Uomo Pipistrello con Talia e col padre Ra's al Ghul della Lega degli Assassini. In questo universo, Harvey Dent potrebbe inizialmente essere ancora benissimo un procuratore distrettuale sano di mente, che lavora a stretto contatto con Bruce Wayne nella lotta contro il padrino Maroni, il boss mandante della morte di altri mafiosi rivali e concorrenti in affari, raccontandone poi la drammatica genesi nel terribile Due Facce. Ci potrebbe perfino essere spazio per la storia della giovane psicologa Harleen Quinzel Frances che diventa Harley Quinn subendo definitivamente l'influenza di Joker.
Un passo in avanti: Batman dopo il protocollo Knightfall
In alternativa, come accennato all'inizio, Rocksteady Studios potrebbe proseguire dal finale dell'ultimo episodio che ha sviluppato. Anche qui, con un po' di fantasia e adattandone al gioco alcuni spunti, ci sono delle storie a fumetti che potrebbero essere interessanti per un nuovo corso della saga di Arkham. In Batman: Arkham Knight l'eroe mascherato dice che "Gotham ha bisogno di qualcosa di più di questo Batman, qualcosa di peggio per proteggerla. Le serve un nuovo mito, uno più potente di quanto io non sia ora". Ebbene, il finale di quel gioco secondo noi suggerisce proprio "la morte" del vecchio Batman/Bruce, intesa come "fine del suo lavoro" come paladino per far spazio a un nuovo personaggio più deciso e se necessario violento, "cattivo".
Di fatto la nascita di un nuovo Cavaliere Oscuro, che potrebbe essere davvero tale, ovverosia con un inedito personaggio a indossarne maschera e mantello, almeno per un po', oppure dal punto di vista caratteriale, con un Batman più cupo, tormentato dal dolore, dal rimorso e da anni di lotta. Preoccupato di perdere le persone care ha fatto credere ai criminali, che ormai sanno che è Bruce Wayne, di essere morto, così da poter ricomparire e operare come se fosse un altro individuo e non più lui, usando qualsiasi mezzo, anche poco convenzionale, come la tossina dello Spaventapasseri, per eliminare la feccia dalla faccia di Gotham e rendersi più spaventoso. Nel primo caso, invece, a sostituire il Crociato Incappucciato potrebbe essere Azrael. Il punto di partenza di questo filone narrativo potrebbe essere idealmente il fumetto Batman: Knightfall, pubblicato dalla DC Comics tra il 1993 e il 1995 che racconta del criminale Bane che libera i reclusi dell'Arkham Asylum e spezza la schiena a Batman rendendolo non operativo.
A quel punto l'eroe corre ai ripari e cede il suo ruolo ad Azrael fino a quando questi non si dimostra troppo violento anche per la polizia e Robin, costringendo un redivivo Bruce a riprendere il suo posto. Nel videogioco, dove l'ex protettore e custode dei segreti del misterioso ordine di Sant Dumas è l'ex agente di polizia Michael Lane (nel fumetto è invece Jean Paul Valley), esegue dei test sotto lo sguardo vigile dell'Uomo Pipistrello per diventarne un potenziale erede in una delle missioni secondarie di Arkham Knight. Quindi Bane e schiena rotta a parte, Rocksteady Studios avrebbe già l'aggancio per continuare a lavorare nel mondo del paladino di Gotham, costruendoci attorno una sua storia. Altrimenti, al posto di Azrael si potrebbe utlizzare Jason Todd. E poi seguire una linea narrativa analoga a quella descritta prima. Ad ogni modo, DC Comics ha tanti di quei personaggi e di "universi" narrativi da esplorare, che per dei talentuosi sceneggiatori come quelli di Rocksteady Studios c'è solo l'imbarazzo della scelta per trovare materiale e spunti da elaborare per tante nuove storie da trasformare in videogiochi di successo.
Per quanto riguarda la giocabilità non vorremmo stravolgimenti epocali: di base gradiremmo che la struttura di gioco rimanesse simile a quella degli altri capitoli, ovviamente migliorata e rifinita dove c'era bisogno, e che quindi gli elementi cardine classici del gameplay venissero dal un lato perfezionati, dall'altro impreziositi da una serie di sensibili aggiunte pensate per migliorare l'esperienza. Scenari più ampi, più indagini e mini-giochi, la caccia ai singoli fuggitivi e agli scagnozzi di Owlman o chi per lui, e l'implementazione di qualcosa di simile al Nemesis system non sarebbero male. Pensate di vedere questo meccanismo applicato a Joker, al Pinguino e a qualche mid-boss particolare: potrebbero nascere battaglie epiche e scontri generali estremamente differenziati di volta in volta, e in situazioni in costante evoluzione. Sempre in tema di combattimenti vorremmo un free flow system ancora più rifinito, fluido e naturale, un sistema Dual Play dove realizzare devastanti combo di coppia più variegato nelle mosse, e pochi scontri a bordo della Batmobile, a patto che vengano meglio rielaborati. Il resto lo affidiamo al talento degli sviluppatori.