A sorpresa ma non troppo, lo studio ucraino Frogwares ha abbandonato i folli lidi lovecraftiani per tornare al personaggio sul quale ha costruito la propria nomea: con Sherlock Holmes Chapter One tuttavia, un titolo probabilmente indicativo di un progetto destinato a diventare una serie, si parla di un ritorno alle origini - o forse sarebbe meglio dire una scoperta, poiché delle sue origini non si è mai saputo nulla al si fuori di vaghi accenni da parte dello stesso Arthur Conan Doyle. Gli sviluppatori si sono dunque presi il rischio di andare a scavare in un passato ben poco chiaro e su quello costruire il loro prossimo gioco, coinvolgendolo a livello personale quando si trova a voler scoprire la verità mai svelata dietro alla morte di sua madre. Non solo, lo Sherlock che andremo a impersonare sarà quanto più lontano dal compassato genio investigativo al quale siamo stati abituati: avremo a che fare con un giovane impulsivo e sfacciato, un diamante ancora grezzo inconsapevole di star intraprendendo la strada che lo porterà alla leggenda. Il gioco è stato presentato con un trailer d'annuncio ed è previsto nel 2021 per console attuali, next-gen e PC, mentre del gameplay abbiamo soltanto informazioni senza alcun video a corredo. Sono primi dettagli che rendono il progetto indubbiamente interessante, dati anche i pregressi di Frogwares, e potrebbero riuscire a smussare quegli angoli ancora un po' troppo ruvidi.
Reinventare una leggenda
Per quanto andare a toccare un "mostro sacro" come Sherlock Holmes in un passato lasciato volutamente ambiguo possa far rizzare i capelli agli appassionati più puri (quelli dei romanzi, viste le numerose declinazioni del personaggio nel corso del tempo), la coraggiosa intenzione di Frogwares merita quantomeno attenzione: basandoci sulle precedenti recensioni di Sherlock Holmes: Crimes & Punishments e Sherlock Holmes: The Devil's Daughter, ma anche del recente The Sinking City, un problema piuttosto ricorrente nei videogiochi di Frogwares quando si tocca l'ambito narrativo va dalla costruzione traballante della storia stessa fino a un'insoddisfacente incisività dei personaggi. Aspetti che, sebbene abbiano dimostrato di fare dei piccoli passi avanti di gioco in gioco (sacrificandone però altri), hanno sempre cozzato con la messa in scena delle indagini molto più accattivante e curata. La decisione di ritornare alle origini di Sherlock può essere vista da un lato con un certo timore ma dall'altro con la speranza che il team abbia fatto tesoro delle opinioni raccolte nel corso degli anni, decidendo dunque di correre un rischio calcolato e puntando a fare dell'intero racconto un suo punto di forza a tutto tondo. D'altronde, quando si sceglie di toccare precisi pilastri fondamentali del personaggio come la passione per il violino, il suo cappello distintivo o la dipendenza dalle droghe si deve essere pienamente consapevoli che il colpo di ritorno, in caso di passo falso, sarà molto forte.
In questo senso, la scelta di abbandonare la conosciuta Londra vittoriana in favore di una non meglio specificata isola del Mediterraneo, dove Sherlock avrebbe trascorso la propria infanzia, permette agli sviluppatori di giocare maggiormente sulla sua personalizzazione senza doversi conformare a un contesto, sociale e non, ben radicato e conosciuto con il quale può risultare difficile confrontarsi rispettandolo nel profondo. Pur restando, ovviamente, nel diciannovesimo secolo, siamo in un luogo "vergine" con cui Frogwares si può sbizzarrire riuscendo a rendere l'isola potenzialmente coerente con la storia di Sherlock. Il fatto poi che sia del tutto esplorabile, e vada dunque a riprendere le basi gettate con The Sinking City, potrebbe essere un valore aggiuntivo per arricchire il gioco di sfumature - narrative ma non soltanto.
Infine un fattore essenziale è rappresentato da Jonathan, il miglior amico prima dell'entrata in scena di John Watson e la cui relazione con il nostro detective sarà parte centrale dell'esperienza. Per quanto ne sappiamo, considerata l'indole ribelle e spericolata di Holmes, Jonathan potrebbe essere la sua coscienza, un grillo parlante molto spiccio (l'idea che ci siamo fatti, almeno dall'aspetto, è quella di uno che non vorresti far innervosire) che dovrà raddrizzare l'amico quando si lascerà un po' troppo prendere la mano. Non è facile, in un duo consolidato come quello Holmes/Watson, inserire un personaggio che preceda il buon dottore e di tutte le incognite, Jonathan è quella più sotto i riflettori: la sua caratterizzazione dovrà essere degna di un comprimario che si assume il compito di affiancare Sherlock.
Un nuovo approccio al gameplay
Nei videogiochi di Frogwares l'elemento di punta è sempre stata l'investigazione, alla quale fa seguito in modo meno prominente (e spesso efficace) il combattimento: con Sherlock Holmes Chapter One gli sviluppatori hanno deciso di creare un personale nucleo attorno cui far ruotare la sua principale meccanica, il Sistema di Investigazione Globale. Si tratta di un approccio ancora più libero al già apprezzabile lavoro svolto con The Sinking City, pensato per far sì che i giocatori si affidino ancora di più al proprio istinto e alle capacità di giudizio, sfruttando al contempo un vero e proprio arsenale - mentale e non - di Sherlock per arrivare al nodo del problema. Di certo non vuole essere un sistema di trial and error, o almeno così si legge dalle parole di Yaroslav Martyniuk, Lead Feature Designer, ma come ogni cosa bisogna testarla con mano o quantomeno vederla in azione per capire meglio le intenzioni. Se però pensiamo che il SIG è volto a migliorare un sistema di indagine che abbiamo avuto modo di lodare in The Sinking City, le premesse sono più che ottime: laddove il titolo precedente si focalizzava su una maggior linearità investigativa per favorire invece la moralità del protagonista, e dunque affidare al nostro istinto la decisione se una persona fosse innocente o meno, vorremmo che Chapter One riprendesse le redini di quanto mostrato in Crimes & Punishment così da migliorarlo ulteriormente. Dunque vicoli ciechi, conclusioni sbagliate, passi falsi e persino innocenti mandati in prigione. Insomma, qualcosa che sì pesi sulla coscienza ma derivi soprattutto da errori nella nostra indagine.
Per quanto riguarda invece il sistema di combattimento, uno degli aspetti più grossolani di The Sinking City, siamo piuttosto sicuri che il team abbia fatto tesoro dei feedback raccolti e sia pronto a mostrarci una revisione totale dello stesso - che è stato dichiaratamente costruito da zero. Senza informazioni concrete a riguardo possiamo esprimerci poco ma abbiamo il sospetto che in qualche modo combacerà con la personalità più insolente di Sherlock, pesando di più sull'intelletto che non sulla forza bruta (quella magari potrebbe essere demandata a Jonathan). Non è escluso di poter arrivare a un conflitto corpo a corpo, tuttavia non sarebbe male avere prima la possibilità di giocarsi le proprie carte sul piano intellettuale, sfoggiando un acume e una lingua d'argento in grado di cavarci da situazioni spinose.
Sherlock Holmes Chapter One è un progetto interessante non solo perché riporta Frogwares al suo personaggio di punta ma soprattutto per l'intenzione di volersi migliorare rispetto al passato, facendo tesoro dei feedback ricevuti. Senza una prova concreta o anche solo un filmato esplicativo del gameplay è difficile capire quanto saranno efficaci alcune decisioni prese ma la volontà di andare oltre, correre un rischio non da poco considerata la fama del protagonista, è lodevole e sembra foriera di sorprese. Le perplessità maggiori rimangono la narrazione nel suo complesso, da sempre meno accattivante rispetto alla messa in scena delle indagini, e le costanti imperfezioni tecniche che accompagnano i loro giochi da tempo. Considerato che stiamo parlando di un titolo previsto anche per next-gen, possiamo ben sperare in un deciso salto di qualità da parte di un gioco che sembra il preludio a una vera e propria serie dedicata.
CERTEZZE
- Il Sistema di Indagine Globale
- Il mantenimento della libertà di esplorazione
- Il rischio di voler scavare nel passato ignoto di Sherlock
DUBBI
- Ci saranno ancora le tante incertezze tecniche?
- La narrazione riuscirà a essere accattivante nel suo complesso?