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Video Game Zone: David Cage inaugura una nuova esposizione al Museo del Cinema di Torino

Video Game Zone è la nuova area permanente dedicata ai videogiochi all'interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino.

SPECIALE di Giordana Moroni   —   03/07/2024
David Cage a Torino per l'inaugurazione di Video Game Zone

Dopo l'apertura delle salette dedicate alla realtà virtuale, il Museo Nazionale del Cinema di Torino si arricchisce di un'area dedicata ai videogiochi, chiamata Video Game Zone. A curare l'esposizione sono stati Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Fabio Viola e in collaborazione con l'Università di Torino. Parliamo di una delle prime aree permanenti, in Italia e al mondo, interamente dedicata ai videogiochi ospitata all'interno di un'istituzione museale. Al suo interno sono contenuti materiali inediti e mai mostrati al pubblico prima d'ora, donati da diverse realtà del settore: tra questi oggetti di scena di Alan Wake 2, bozzetti disegnati a mano di Broken Sword e alcune videocamere utilizzate per il motion capture di Detroit: Become Human.

Un contributo, quello dello studio francese di Quantic Dream, che ha visto proprio il fondatore David Cage prendere parte ad una masterclass tenutasi durante l'inaugurazione, subito dopo essere stato insignito del premio Stella della Mole. Durante il suo intervento, Cage ha raccontato diversi retroscena legati ai titoli di Quantic Dream, da come il team nacque dopo un folgorante incontro con Eidos Interactive, all'ispirazione umana e artistica dietro a Heavy Rain e Detroit Becom Human.

A caccia di materiale inedito

"Il percorso che abbiamo seguito per arrivare a creare questa esposizione permanente non è stato semplice, ma partiva dal desiderio di Domenico De Gaetano" ci racconta Fabio Viola. "La prima domanda che ci siamo posti è stata il come portare i videogiochi all'interno di un museo del cinema.

L'ingresso della sala Video Game Zone
L'ingresso della sala Video Game Zone

Rispetto alla storia del Museo del Cinema e al taglio della sua intera collezione, abbiamo deciso di non portare dei titoli giocabili né di creare una collezione con hardware o edizioni fisiche. Ci siamo posti l'obiettivo di intraprendere un dialogo con publisher e sviluppatori, chiedendo loro una collaborazione diretta per portare al pubblico materiale inedito".

Il materiale raccolto in Video Game Zone, sia esposto che visitabile sul sito del museo (a questo link), arriva direttamente dagli uffici dei team di sviluppo e, per questo, non destinato alla distribuzione commerciale. Il lavoro svolto da Viola e il resto del team del museo è stato più investigativo che archivistico, ci racconta lui con un sorriso: "Quasi nessun team di sviluppo ha un dipartimento d'archivio al suo interno. Copioni, appunti, bozzetti, prototipi, è tutto contenuto che spesso sopravvive, ma non viene conservato. Basta un cambio di studio o di cloud e l'intero iter di creazione di un videogioco può andare perso".

Gli oggetti di scena originali di Alan Wake 2
Gli oggetti di scena originali di Alan Wake 2

"La speranza" continua Viola," è quindi cercare chi ai tempi lavorò a un determinato gioco e capire se, privatamente, è stato conservato qualcosa. Sono pochissimi a riconoscere un valore culturale a quei contenuti. Quando invece si interagisce con grandi publisher le probabilità di reperire qualcosa di utile aumenta, ma con esso anche la difficoltà nel mostrarlo al pubblico. Solitamente tutto ciò che viene prodotto durante lo sviluppo di un videogioco è classificato, quindi bisogna aspettare tempi tecnici di decisioni interne al publisher".

Video Game Zone rimane allestita in modo permanente in una delle chapelle della Sala del Tempio della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema di Torino, e continuerà ad arricchirsi di altro materiale espositivo.