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Warhaven, abbiamo provato il multiplayer fantasy medievale di Nexon

Grazie alla demo disponibile in occasione dello Steam Next Fest abbiamo provato Warhaven, l'accattivante multiplayer fantasy medievale in stile For Honor di Nexon.

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   25/06/2023
Warhaven, abbiamo provato il multiplayer fantasy medievale di Nexon
Warhaven
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Spettacolari assedi, battaglie su larga scala e un pizzico di magia: sono questi gli ingredienti principali di Warhaven, il nuovo multiplayer competitivo free-to-play di Nexon ispirato in maniera piuttosto palese a For Honor, sebbene in questo caso la formula preveda un sistema di combattimento meno sofisticato e qualche richiamo in più al sovrannaturale.

Ebbene, grazie alla demo disponibile in occasione dello Steam Next Fest ci è sembrato fosse il caso di indossare l'armatura, impugnare la spada e lanciarci a testa bassa in questa interessante esperienza che sembra già praticamente pronta per il lancio, previsto per l'estate: abbiamo provato Warhaven e siamo qui a raccontarvi le nostre sensazioni.

La demo e i suoi contenuti

Warhave, le truppe si preparano all'assalto
Warhave, le truppe si preparano all'assalto

Accessibile dal 18 al 26 giugno, la demo di Warhaven fa il punto sugli aggiornamenti che Nexon ha apportato all'esperienza rispetto ai test precedenti, proponendo dunque non solo un set di meccaniche differenti (in particolare per quanto concerne le collisioni e l'interazione con lo scenario), ma anche un roster di personaggi e una selezione di mappe e modalità in parte inediti.

Per quanto concerne i personaggi, la rosa è composta da sei guerrieri, ognuno dotato di caratteristiche ed equipaggiamento differenti: Blade, con il suo spadone a due mani; Spike, con l'armatura leggera e la lunga lancia; Warhammer, che impugna un devastante martello da guerra; Guardian, un tank dotato di un grosso scudo; Hush, un'assassina veloce e letale con le sue lame ricurve; e Smoke, la tipica unità di supporto in grado di guarire i compagni.

Una delle peculiarità di Warhaven è l'indicatore della fede, che sale nel corso della battaglia e che consente, una volta pieno, di trasformarsi per alcuni secondi in Immortali. La demo ne include quattro: Martyr, una spietata amazzone dall'armatura argentata; Raven, che attacca dalla distanza con i suoi uccelli di fuoco; Hoet, una sorta di guardiano del mondo dei morti; e infine Darkgale, che combatte in sella al suo destriero.

Veniamo infine a mappe e modalità, rappresentate in questo caso dagli scenari di Moshabarg e Gella per quanto concerne la stipulazione Dominion, in cui le due squadre da sedici giocatori devono prendere il controllo di tre punti e difenderli per riempire l'indicatore del morale prima degli avversari; e dagli scenari di Podden e Sihan e per quanto concerne la stipulazione Skirmish, in cui la zona da conquistare è una soltanto.

Il design delle ambientazioni è interessante e si sviluppa un po' in tutte le direzioni fra ponti, balconi e torri che circondano una struttura centrale oppure soluzioni più aperte per le modalità che prevedono diversi punti di interesse. La presenza di cannoni o enormi balestre con cui bersagliare chi lotta al centro della mappa rappresenta un extra simpatico e divertente.

Warhaven, un punto della mappa da conquistare e controllare
Warhaven, un punto della mappa da conquistare e controllare

La demo di Warhaven fornisce anche un'idea abbastanza chiara della struttura free-to-play che troveremo nella versione completa del gioco, un impianto piuttosto tradizionale ma con qualche simpatica variazione sul tema. Macinando partite si guadagnano punti esperienza per salire di livello e avanzare nel World Pass, che sblocca tutta una serie di oggetti cosmetici per il nostro personaggio.

Le monete d'oro, indispensabili per acquistare ad esempio armature differenti e personalizzazioni, si ottengono invece completando un lungo elenco di obiettivi e sfide, oppure probabilmente mettendo mano al portafogli. Immaginiamo invece non si potranno acquistare gli XP, visto che tramite il level up si ottengono dei potenziamenti (pur molto graduali) e ciò innescherebbe una dinamica pay-to-win.

Gameplay: per l'onore o per la gloria?

Warhaven, l'avvento di uno degli Immortali
Warhaven, l'avvento di uno degli Immortali

Come abbiamo scritto in apertura, sono ben chiari i punti in comune fra Warhaven e For Honor, sebbene il titolo Ubisoft offra in realtà un sistema di combattimento decisamente più profondo e sfaccettato grazie al sistema delle guardie (sebbene nelle ammucchiate l'esito sia quasi sempre lo stesso), nonché orde di minion da spazzare via fra un duello PvP e l'altro.

Ecco, da questo punto di vista gli sviluppatori Nexon hanno puntato su concetti più semplici, mettendo distanza e tempismo sopra ogni cosa: se la nostra arma tocca il nemico e se il nostro colpo viene sferrato al momento giusto, banalmente, gli infliggeremo dei danni. Gli elementi strategici sono rappresentati da alcune manovre regolate da dei tempi di ricarica, nel caso di Blade schivata, carica e rottura della guardia, ma ogni personaggio fa un po' storia a sé.

Warhaven, i cannoni ai margini dello scenario possono fare la differenza
Warhaven, i cannoni ai margini dello scenario possono fare la differenza

Gestire tutti questi aspetti è fondamentale per sconfiggere i nemici e creare la superiorità numerica necessaria per prevalere nelle modalità territoriali, ma a proposito di superiorità numerica è chiaro che di fronte a due o più avversari avremo ben poche possibilità di cavarcela e potremo al massimo cercare di guadagnare un po' di tempo per i nostri compagni.

Il problema grosso, tuttavia, sta nelle collisioni e nel feedback dei colpi, praticamente inesistente. Parliamo spesso di questo aspetto negli action basati sui combattimenti, e non a caso: la sensazione di impatto è fondamentale per il divertimento, e quando manca il gameplay diventa inevitabilmente scivoloso, inconsistente e approssimativo.

Warhaven, un caotico scontro di gruppo
Warhaven, un caotico scontro di gruppo

In un gioco come Warhaven, la questione è particolarmente grave visto che un eventuale problema di latenza può incidere sulla rilevazione delle collisioni, ma visto che manca una risposta visiva e sensoriale è difficile accorgersi di cosa succeda nelle fasi più concitate, se non prestando attenzione alle animazioni e agli indicatori della salute, che si svuotano piuttosto rapidamente quando subiamo dei colpi.

Sappiamo che gli autori hanno voluto diminuire gli "incastri" con gli elementi dello scenario per rendere l'azione più fluida e divertente, ma la situazione attuale ci sembra un po' troppo in stile MMO orientale, priva della solidità e della concretezza che caratterizza i giochi di combattimento più riusciti, e di cui abbiamo parlato sia nella recensione di For Honor, sei anni or sono, sia più di recente nella recensione di Chivalry 2.

Realizzazione tecnica: solido ma poco incisivo

Warhaven, combattimenti affollati
Warhaven, combattimenti affollati

Sul piano squisitamente tecnico, Warhaven si presenta come un titolo all'apparenza solido e ben fatto, ma francamente privo di personalità: una produzione discreta, come se ne sono viste tante su Unreal Engine, piena però di asset poco originali, sia per quanto concerne le ambientazioni che i personaggi e le loro animazioni.

A mischiare un po' le carte ci sono alcuni effetti, ad esempio la trasformazione del nostro guerriero in una statua di pietra che finisce in pezzi a ogni uccisione e l'avvento degli Immortali, che con le loro manovre speciali aggiungono senz'altro colore e spettacolarità all'azione.

Le prestazioni sono buone e le opzioni grafiche discretamente numerose suggeriscono una discreta scalabilità: con una RTX 4070 si gioca a 4K con dettagli al massimo e 60 fps con DLSS su qualità incontrando poche incertezze. Certo, da questo punto di vista il contatore degli FPS attivabile dalle impostazioni non ci è sembrato affidabilissimo.

Warhaven offre un'esperienza multiplayer competitiva piacevole e con qualche sorpresa, caratterizzata da una struttura discretamente ricca, da un sistema di progressione interessante e da un roster di personaggi ben caratterizzati, con la meccanica degli Immortali che aggiunge ulteriore pepe all'azione. Purtroppo il sistema di combattimento nella demo ci è sembrato scivoloso e inconsistente, e pur riconoscendo il valore strategico di alcune scelte (vedi anche le manovre soggette alla ricarica) è chiaro che sarebbe meglio poter contare su di un feedback degli impatti che conferisca concretezza al gameplay.

CERTEZZE

  • L'offerta multiplayer appare già adeguata
  • Sistema di progressione sfaccettato pur nella sua gradualità
  • Personaggi ben differenziati e partite sempre in bilico

DUBBI

  • Sistema di combattimento scivoloso e inconsistente
  • Visivamente solido ma un bel po' generico
  • Struttura free-to-play tutta da verificare