Yakuza Kiwami fa il proprio debutto questo mese su PlayStation Plus: una mossa molto importante per la serie SEGA, che in questo modo entrerà nelle case di milioni di utenti finora incerti se avvicinarsi o meno alle avventure di Kazuma Kiryu. Si tratta del remake del primo capitolo del franchise, dunque il modo migliore per iniziare a prendere confidenza con le meccaniche, la narrativa e la filosofia alla base della creatura di Toshihiro Nagoshi, che ora più che mai gode di una grande popolarità fuori dai confini nipponici e ha finalmente provato a estendere i propri orizzonti al di là della piattaforma Sony, a cui il brand è da sempre legato.
C'è solo un piccolo particolare: questa seconda giovinezza di Yakuza coincide con il giro di boa della serie, che in teoria ha portato a conclusione la lunga saga del suo protagonista storico con Yakuza 6: The Song of Life e si appresta dunque a sperimentare nuovi personaggi e una vera e propria estensione del medesimo universo attraverso il lancio dell'interessante spin-off Judge Eyes, ambientato non a caso nello scenario fittizio di Kamurocho, il quartiere di Tokyo ispirato a Kabukicho e luogo oramai sacro agli occhi di ogni fan del franchise. Quale sarà dunque il futuro di Yakuza? Quale vorremmo che fosse?
Yakuza 6, la conclusione giusta?
Tranquilli, non è nostra intenzione anticiparvi il finale di Yakuza 6: The Song of Life, che come detto si pone come l'ultima avventura di Kazuma Kiryu. Il "dragone di Dojima", astro nascente della mafia giapponese, aveva deciso di abbandonare il Clan Tojo in seguito ad alcuni avvenimenti e provato con tutte le proprie forze a condurre una vita normale, continuando però a essere coinvolto nella sanguinosa guerra tra fazioni per il controllo del territorio. Il capitolo conclusivo della sua storia è un prodotto con i piedi ben piantati a terra, che rinuncia alle grandi ambizioni di Yakuza 5, con i suoi scenari e personaggi multipli, in favore di un'atmosfera più in linea con le origini del brand, supportata come al solito da una componente narrativa eccellente. Tutto accade quando Kazuma esce di prigione ma non trova ad aspettarlo la giovane Haruka come invece immaginava.
La ragazza è fuggita tempo prima, conducendo una vita segreta in quel di Hiroshima, nel quartiere di Onomichi, per poi ricomparire con un neonato al seguito, venendo investita da un misterioso pirata della strada e finendo in coma. Non potendo ricevere una spiegazione dell'accaduto, Kazuma prende in custodia il piccolo Haruto e decide di partire per trovare i pezzi del puzzle mancanti. Inutile dirlo, la sua ricerca lo porterà a scontrarsi ancora una volta con importanti esponenti della Yakuza e con avversari insospettabili, tutti impegnati a proteggere un incredibile segreto. Immancabilmente ricco sotto il profilo delle attività collaterali, il gioco mette da parte gli stili di combattimento per impiegare soluzioni tradizionali nell'ottica del gameplay, solido come sempre ma al contempo legato a dinamiche oramai inflazionate. L'espediente utilizzato alla fine lascia aperte delle porte per il futuro, ma ora SEGA vuole provare a costruire qualcosa di nuovo. A cominciare da...
Judge Eyes, un esperimento controverso
Presentato durante la conferenza Sony che si tiene tradizionalmente prima del Tokyo Game Show, Judge Eyes farà il proprio debutto nei negozi giapponesi il 13 dicembre, per poi approdare in occidente nel corso del 2019. Si tratta di un vero e proprio tie-in di Yakuza, ambientato nel medesimo universo e nello stesso quartiere di Tokyo, Kamurocho, la cui mappa è stata arricchita nel corso del tempo e oramai rappresenta una copia praticamente esatta del luogo reale. Pur senza includere i personaggi della serie da cui nasce, insomma, il gioco proverà a replicarne i meccanismi e lo stile narrativo, coinvolgendoci in una storia completamente inedita, che ci mette nei panni di un ex avvocato che ha deciso di abbandonare la professione e agire come investigatore sul campo dopo alcuni eventi traumatici. Una sorta di Daredevil senza maschera, insomma.
Profondo conoscitore delle arti marziali, Takayuki Yagami lavora insieme a un amico dedicandosi a casi di pedinamento, stalkeraggio e infedeltà coniugali, finché non si imbatte in una sequenza di delitti collegati in qualche modo al suo passato. L'ambientazione rappresenta per molti versi l'elemento meno convincente del gioco, pur nella sua affascinante bellezza, ma Judge Eyes prova a prendere le distanze da Yakuza sul fronte del gameplay grazie a tutta una serie di variazioni sul tema: l'uso del drone, le fasi di identificazione tramite fotocamera, gli inseguimenti alla Shenmue e altro ancora. Sull'impianto narrativo, poi, c'è poco di cui dubitare: Nagoshi e i suoi colleghi del Ryu Ga Gotoku Studio si affidano ad autori di prim'ordine per le proprie storie e possono contare sul supporto di attori navigati, che prestano fattezze e voce ai protagonisti dell'avventura per renderla ancora più autentica. Dall'eventuale successo del gioco dipendono molti degli attuali progetti che SEGA ha in cantiere per il franchise di Yakuza e tutto ciò che è ad esso collegato.
Shin Yakuza e il suo nuovo protagonista
Come detto, Yakuza 6: The Song of Life ha posto la parola fine alla saga di Kazuma Kiryu, il protagonista storico della serie. Il prossimo episodio, che non ha ancora un titolo ufficiale, introdurrà dunque un nuovo personaggio, tale Ichiban Kasuga. Allevato da una barista e da un senzatetto, vive in strada fin dalla giovane età e si procura combattendo i soldi necessari per studiare, ma un giorno manda all'ospedale la persona sbagliata: un membro della Yakuza. Catturato, viene torturato fin quasi alla morte e per salvarsi dice di conoscere Arakawa, un nome importante dell'organizzazione che però risulta essere un avversario della famiglia che lo tiene prigioniero. Quando lo stesso Arakawa viene informato della cosa, sorprendentemente conferma la storia di Ichiban e si taglia un dito perché il ragazzo venga liberato.
Quest'ultimo, in segno di riconoscenza, decide di seguirlo per il resto della sua vita e lo convince a farlo diventare uno Yakuza. Così, quando alcuni anni dopo un membro della famiglia Arakawa viene accusato di aver ucciso un componente del Clan Tojo, Ichiban accetta di assumersi la responsabilità del fatto e si costituisce, scontando diciassette anni di prigione. La storia di Shin Yakuza comincia quando l'uomo, ormai quarantenne, torna nel quartiere di Kamurocho, trovandolo molto diverso da come l'aveva lasciato e scoprendo che il suo mentore è in realtà la persona che ha tradito il clan, facendo sì che la Omi Alliance conquistasse il potere a Tokyo. Le similitudini fra Ichiban Kasuga e Kazuma Kiryu sono insomma molteplici, sebbene il nuovo protagonista appaia come una figura scaltra, estroversa e chiassosa, forse anche per via dell'insolito look con i capelli in stile afro. Riuscirà a conquistare le simpatie dei fan della serie?
Il futuro di Yakuza
Il recente successo di Yakuza in occidente potrebbe portare la serie ad approdare anche su Xbox One e Nintendo Switch, oltre che continuare la propria serializzazione su PC dopo l'uscita di Yakuza 0 e Yakuza Kiwami. Allo stesso modo, un eventuale riscontro particolarmente positivo per Judge Eyes andrebbe a determinare la medesima sorte per l'interessante spin-off in arrivo su PlayStation 4, per non parlare ovviamente di Shin Yakuza. Quest'ultimo rimane un'incognita: sebbene gli sviluppatori abbiano confermato la presenza di scenari differenti oltre al solito Kamurocho, è possibile che si vadano a riproporre location già apparse nei precedenti episodi, dunque non realmente inedite, e che il gameplay rimanga ancorato alla formula che ben conosciamo, supportata da un ottimo sistema di combattimento e da una componente narrativa d'eccellenza, ma di per sé molto semplice e oramai datata.
Dunque come sarebbe il caso di gestire il futuro del brand? L'introduzione di nuove ambientazioni rappresenterebbe senz'altro un primo passo, cercando magari di limitare l'esplorazione di Kamurocho al minimo sindacale o di inventarsi qualcosa di nuovo in tal senso. Al di là dell'aspetto tecnico e artistico, tuttavia, andrebbe svecchiata anche la struttura delle missioni tramite la sperimentazione di nuove meccaniche, magari alcune fra quelle che vedremo nel già citato Judge Eyes o anche l'uso di veicoli, finora praticamente assente o relegato a sezioni indipendenti. Una vera rivoluzione per Yakuza è difficile da immaginare, e del resto la serie annovera numerosi fan proprio per via della sua peculiare connotazione, ma ci sono senz'altro dei margini che Toshihiro Nagoshi e i suoi collaboratori potranno sfruttare per reinventare il franchise. La speranza è che le ambizioni di rinnovare il prodotto non si schiantino contro il timore di abbandonare l'attuale impostazione, trasformando l'impianto in una sorta di piattaforma attraverso cui raccontare storie differenti: un'ipotesi suggestiva, ma potenzialmente rischiosa.