L'ingombrante presenza di bloatware è una delle frustrazioni principali per chi possiede uno smartphone Android: software preinstallati senza il consenso dell'utente, spesso di dubbia utilità, configurati già al primo avvio del dispositivo.
Da diversi mesi, Android 14 è stato rilasciato su numerosi smartphone e tablet, portando nuove funzionalità; tra queste, fortunatamente, sembra che ce ne sia una atta a eliminare gli effetti delle applicazioni preinstallate, e che potrebbe inoltre influire positivamente sulla durata della batteria del telefono.
Contro le conseguenze negative
La scoperta è stata attribuita a Mishaal Rahman, un esperto nel campo Android, che ne ha rivelato l'esistenza su Patreon.
La versione 14 del sistema operativo di Google presenta questa funzionalità che mira a ridurre l'impatto delle app preinstallate su memoria e batteria.
Rahman spiega che Android 14 ha la capacità di analizzare le partizioni del sistema e mettere in pausa le app individuate con "exported launcher activity" fino a quando l'utente non le avvia consapevolmente.
Rahman ha illustrato come durante tale analisi, se viene individuata un'app con un activity launcher esportato, questa viene posizionata in uno stato di arresto, impedendo quindi il consumo sulla memoria e conseguentemente sulla batteria.
Secondo quanto ulteriormente esposto, molte app preinstallate, anche se avviabili dall'utente, non utilizzeranno risorse di sistema fino a quando non verranno effettivamente avviate.
È stato anche sottolineato come Google descriva questa funzione di Android 14 proprio come un'ottimizzazione significativa nell'utilizzo delle risorse di sistema, come appunto la carica residua e la memoria in azione.
A discrezione dei produttori
Google ha in programma di integrare questa funzione nel Progetto Open Source di Android, lasciando la decisione agli OEM se attivarla o meno.
Inoltre, l'azienda si riserva il diritto di aggiungere determinate app preinstallate a una lista autorizzata, evitando così lo scandaglio da parte della funzione e consentendo a tali app di utilizzare risorse di sistema.
Se gli OEM implementeranno correttamente questa possibilità, i dispositivi con Android 14 e versioni successive potrebbero registrare significativi miglioramenti nelle prestazioni.
Tuttavia, sarà necessario attendere per vedere se questa caratteristica farà effettivamente parte della versione finale di Android.
Rahman ha notato che molte app di Google, come Chrome, Play Store, Foto e Contatti, sono state incluse nella lista "autorizzata" inviata agli OEM.
Questa scelta è comprensibile, poiché impedire a queste app l'accesso alle risorse di sistema potrebbe compromettere funzionalità importanti come la sincronizzazione dei contatti o gli aggiornamenti automatici tramite il Play Store.
Sempre in tema Android, sono state di recente comunicate alcune grosse novità sulle app Google, più nuove aggiunte come quella che riguarda il poter nascondere i propri file con Private Space.