Nelle ultime settimana un'app in questione è stata al centro dell'attenzione sull'App Store di Apple e sui dispositivi iOS più in generale: Like Patrol. Permetteva, venendo al cuore della questione, di stalkerare i follower su Instagram.
Violando apertamente le politiche contro la raccolta e l'utilizzo dei dati personali degli utenti, Like Patrol permetteva di stalkerare determinati follower su Instagram, a richiesta dei propri clienti paganti. Bastava una sottoscrizione, e l'app forniva una minuziosa descrizione in tempo reale di tutte le operazioni dei follower in questione: attività, like, scambio di messaggi, invio di conversazioni e molto altro ancora all'interno di Instagram. Lo scorso ottobre 2019 Instagram ha contattato direttamente gli sviluppatori di Like Patrol, intimando di cessare ogni forma di attività; negli ultimi giorni Apple ha deciso di porre un punto fermo alla questione, rimuovendo l'app dall'App Store.
La motivazione fornita da Apple è chiaramente quella che potreste immaginare: "violazione delle linee guida standard per la presenza su App Store". Il founder di Like Patrol, comunque, non si arrende: ha dichiarato a CNET che la compagnia combatterà per tornare disponibile su dispositivi iOS. Pare che nello scorso anno ben 300 persone abbiano pagato a Like Patrol la quota d'iscrizione annuale di 80 dollari, pur di stalkerare alcuni follower su Instagram.
App Store: l'app per stalkerare i follower su Instagram è stata rimossa
Apple ha finalmente rimosso dall'App Store l'applicazione pensata per lo stalking dei follower su Instagram: ecco cosa è accaduto.