Apple ha deciso di rivoluzionare la leadership del team Siri in un momento critico per la sua strategia sull'intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato da Bloomberg, Mike Rockwell, fino a oggi responsabile dello sviluppo del visore Vision Pro, prenderà il posto di John Giannandrea alla guida della divisione AI, compresa l'assistente vocale di Apple. Una scelta che arriva a pochi giorni dalla conferma ufficiale del rinvio delle nuove funzionalità di Siri basate su AI generativa, inizialmente previste per il 2025 e ora rimandate a data da destinarsi.
Il cambiamento non è solo simbolico: Tim Cook avrebbe perso fiducia nella gestione di Giannandrea, ritenendo non all'altezza la direzione presa fino ad ora nello sviluppo dell'intelligenza artificiale. La decisione arriva dopo un confronto teso all'interno del team Siri, dove il dirigente Robby Walker avrebbe descritto la situazione con toni durissimi, definendola senza mezzi termini "brutta". L'episodio ha confermato un clima di crescente frustrazione nella divisione AI, in difficoltà nel tenere il passo con i rapidi progressi di aziende rivali come OpenAI, Google e Meta.
Un cambio di rotta con l’AI del Vision Pro al centro
L'arrivo di Mike Rockwell a capo del team Siri segna una svolta strategica importante per Apple. Rockwell è considerato una delle menti chiave dietro il Vision Pro, il visore per la realtà mista che rappresenta uno dei progetti più ambiziosi di Cupertino. Il suo approccio integrato tra hardware, software e intelligenza artificiale ha dato buoni risultati nel settore emergente della spatial computing, e ora l'azienda spera di portare quella stessa visione nel rinnovamento dell'assistente vocale.
Contestualmente, Paula Meade, che ha guidato l'ingegneria hardware del Vision Pro sotto Rockwell, prenderà il suo posto alla guida del team dedicato al visore. Si tratta quindi non solo di un rimpasto di ruoli, ma di un chiaro tentativo di trasferire un modello vincente (quello della squadra Vision Pro) verso una delle aree più critiche dell'ecosistema Apple: Siri.
L'assistente, da anni considerato il tallone d'Achille della casa di Cupertino, è rimasto indietro rispetto alla concorrenza nonostante anni di aggiornamenti. L'arrivo di nuovi modelli linguistici su iOS 18 avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta, ma lo sviluppo si è rivelato più complesso del previsto.
Una nuova Siri per un’era post-ChatGPT
Apple aveva promesso che Siri sarebbe diventata più personalizzata, contestuale e capace di interagire in modo fluido con app e contenuti. Tuttavia, con il rinvio annunciato, gran parte delle funzionalità previste per il 2025 sono state congelate. La nuova Siri, pensata per rispondere a comandi come "modifica questa foto" o "ricordami il numero del volo che mi ha mandato Luca", si è dimostrata ancora lontana dalla fase di rilascio. La scelta di usare dei video concettuali alla WWDC 2024 invece di demo reali ha sollevato più di un sospetto, con analisti e osservatori che hanno parlato apertamente di una messa in scena più che di un annuncio concreto.
Il rinnovato team guidato da Rockwell dovrà ora affrontare una doppia sfida: rinnovare l'infrastruttura tecnica di Siri e ricostruire la fiducia degli utenti e degli sviluppatori. Il tempo stringe, e l'intelligenza artificiale è destinata a diventare sempre più centrale nel posizionamento dei prodotti Apple.