Stando a un report pubblicato da Kotaku, Matt Booty, il capo degli Xbox Game Studios, ha dichiarato in un Q&A con i vertici della compagnia che è "fiducioso" del fatto che Bethesda non pratichi più da tempo ormai la "crunch culture". La dichiarazione arriva in risposta alle accuse mosse da un report, pubblicato sempre da Kotaku, in cui stando alle testimonianze di alcuni ex-dipendenti Bethesda avrebbe richiesto agli sviluppatori di fare molti straordinari per lunghi periodi di tempo durante lo sviluppo di Fallout 76. Nello stesso articolo si parlava anche di una cattiva gestione da parte del progetto da parte della compagnia, con ripercussioni anche su altri giochi, come Starfield e Redfall.
Booty non ha smentito il report, ma ha spiegato che l'articolo si basa sulla Bethesda del passato e che ora le cose sono cambiate.
"La sfida con molti di questi articoli è che guardano al passato, spesso anche molto indietro nel tempo", ha detto Booty stando al report di Kotaku (che afferma di essere entrata in possesso di una registrazione completa del Q&A).
Il capo degli Xbox Games Studios avrebbe anche dichiarato che il crunch faceva semplicemente parte dell'industria, aggiungendo: "Non dico che lo giustifico, sto solo dicendo che era parte della cultura dell'industria videoludica. Ho letteralmente dormito sulla mia scrivania all'inizio della mia carriera. Per noi era come una medaglia d'onore".
Booty avrebbe anche affermato che quei giorni sono ormai il passato ora che Bethesda fa parte di Xbox, affermando: "Parlando con la leadership di Bethesda so che non abbiamo una situazione in cui le persone sono costrette al crunch e che non c'è questa più questa atmosfera prepotente... ne sono fiducioso."
Secondo quanto riferito da Kotaku, Booty ha aggiunto che c'è tuttavia la possibilità che Bethesda tutt'ora imponga il crunch a sua insaputa, ma che grazie alle linee guida di Xbox i dipendenti possono inviare alla compagnia dei feedback anonimi per risolvere problematiche simili.