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Call of Duty: Warzone, sviluppatori scioperano per i licenziamenti

Gli sviluppatori di Call of Duty: Warzone hanno indetto uno sciopero per protestare contro i licenziamenti annunciati a sorpresa da Activision.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   06/12/2021
Call of Duty: Warzone
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Gli sviluppatori di Call of Duty: Warzone hanno indetto uno sciopero per protestare contro i licenziamenti a sorpresa annunciati nei giorni scorsi da Activision, che si traducono in tagli al personale di Raven Software.

Sabato abbiamo riportato la notizia dei QA Tester licenziati dopo che gli era stato promesso un aumento, e lo sciopero degli sviluppatori ne è la diretta conseguenza, viste che le azioni messe in campo dall'azienda vanno praticamente nella direzione opposta rispetto a quanto richiesto.

"I partecipanti a questa dimostrazione hanno a cuore il successo dello studio", ha dichiarato ABK Workers Alliance. "Il dipartimento QA di Raven è essenziale per il funzionamento quotidiano del team nel suo insieme."

"Terminare i contratti di tester così esperti ed efficienti in un periodo di lavoro molto consistente mette la salute dei componenti dello studio a rischio", aggiunge l'organizzazione sindacale.

A quanto pare i licenziamenti hanno riguardato il 30% degli addetti al QA di Raven Software e altri potrebbero aggiungersene, il tutto dopo che poco tempo prima gli era stato assicurato un cambiamento in positivo per il futuro.

Activision non ha ancora rilasciato dichiarazioni circa questa situazione, e in effetti viste le polemiche già in atto per via della petizione per far dimettere il CEO Bobby Kotick non si tratta certamente di un buon momento per l'immagine del publisher.