Il mercato dei videogiochi cinese ha fatto registrare il primo segno negativo da dieci anni a questa parte. Il calo non è stato grandissimo, visto che si parla dell'1,8% in meno sui ricavi. Anche gli utenti attivi sono scesi, passando da 666,5 milioni a dicembre 2021, a 665,6 milioni di giugno 2022.
A fornire i dati aggiornati è stato il South China Morning Post, che ha anche raccontato di come i ricavi delle compagnie cinesi siano scesi del 4,25% nella prima metà dell'anno, un dato decisamente preoccupante, considerando che l'anno precedente erano cresciuti dell'8,3% e nel 2020 del 30,4%.
Anche se le perdite domestiche sono state consistenti, i mercati internazionali sono stati positivi per le aziende cinesi, che hanno fatto segnare un segno positivo del 6,2%, raggiungendo i 9 miliardi di dollari di ricavi.
I motivi dell'arresto sono da ricercarsi nelle nuove politiche del governo cinese verso i videogiochi, con il bloccodelle approvazioni durato nove mesi, iniziato a luglio 2021 e terminato ad aprile 2022. Ciò ha comportato l'impossibilità di lanciare prodotti sul territorio per tutto il periodo.
Varate anche una serie di provvedimenti atti a limitare l'uso dei videogiochi nei più giovani, inclusa una regola che impone loro di giocare un massimo di tre ore a settimana.
Restrizioni anche nei live streaming, con limite per le trasmissioni ai minori di sedici anni e l'annuncio del ban dei giochi violenti su Bilibili, la piattaforma più popolare in Cina.