In un recente podcast del Game Informer Show, quattro giornalisti della celebre testata si sono ritrovati a parlare della storia del crunch di Cyberpunk 2077. Una di loro, però, sostiene che tutta la vicenda sia stata ingigantita e diverse persone all'interno di CD Projekt Red non sarebbero contente di come sia stata riportata tutta la vicenda. A distanza di poco, però, è arrivata la risposta di Jason Schreier, l'autore dello scoop, che, ovviamente, non ci sta e ribadisce la sua verità.
Al minuto 57 del lungo podcast di Game Informer si comincia a parlare dello scandalo crunch che avrebbe coinvolto la compagnia polacca nelle scorse settimane. In altre parole CD Projekt Red avrebbe obbligato i suoi dipendenti a fare gli straordinari per poter completare in tempo Cyberpunk 2077. Questo nonostante i tanti rinvii e le promesse da parte della dirigenza di non ricorrere più a questo genere di pratiche per arrivare in tempo alle scadenze.
Secondo Liana Ruppert questa polemica è stata un po' esagerata, soprattutto considerando che si tratterebbe di un sacrificio di poche settimane (le ultime prima della scadenza) e di un crunch volontario. Infatti, secondo le sue fonti, ci sarebbe stata una discussione interna a CD Projekt nella quale si sarebbe parlato di rinviare ancora il gioco. Di fronte a questa prospettiva la stragrande maggioranza dei dipendenti avrebbe deciso di fare gli straordinari, il cosiddetto crunch, per poter rispettare le scadenze. Inoltre, ha aggiunto Ruppert, per questo motivo molti all'interno del team di sviluppo non sarebbero molto contenti di come sia stata diffusa ed esagerata la notizia.
La risposta di Jason Schreier, però, non si è fatta attendere. Attraverso Twitter, infatti, il collega di Bloomberg ha scritto di aver sentito circa una dozzina di persone di CD Projekt Red e a conferma delle sue parole ha pubblicato anche una mail interna del capo dello studio Adam Badowski nel quale chiede scusa ai colleghi per gli straordinari.
"Una compagnia che abbraccia la cultura del crunch non è per forza cattiva e non rende malvagia l'industria," scrive Schreier. "Ma non ho mai visto così tante persone fare salti mortali per cercare di negare o sminuire la realtà di quello che CD Projekt Red ha fatto con Cyberpunk 2077" ha concluso il collega.
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