Elden Ring è davvero il soulslike rivoluzionario che stavamo aspettando? Disponibile a partire da oggi su PC, PS5, PS4, Xbox Series X|S e Xbox One, il nuovo action RPG di FromSoftware sembra aver messo le mani con largo anticipo sul titolo di Game of the Year 2022, e il perché è presto detto.
In primo luogo, Elden Ring è stato accolto da voti incredibili da parte della stampa internazionale, addirittura è il gioco con il voto più alto di sempre su OpenCritic e attualmente il suo Metascore è pari a 97. Cerchiamo di scandirlo bene: novantasette.
Restando nell'ambito della critica, la nostra recensione di Elden Ring parla di un prodotto straordinario, un primo e importante passo verso l'evoluzione del sottogenere dei soulslike, caratterizzato da un comparto artistico in grado di far chiudere un occhio sui limiti tecnici e da una struttura talmente ricca che è facile perdersi qualcosa lungo il percorso.
Dopodiché ci sono i numeri: quelli di Twitch, con Elden Ring a quota 700.000 spettatori, un record assoluto per le produzioni targte FromSoftware; e quelli di Steam, dove Elden Ring è il settimo titolo con più giocatori contemporanei di sempre, e questo già a poche ore dal lancio.
Sommando questo grandissimo entusiasmo ai risultati ottenuti ai tempi da Dark Souls 3, è davvero difficile immaginare come la nuova opera diretta da Hidetaka Miyazaki possa totalizzare vendite al di sotto dei 10 milioni di copie da qui alla fine dell'anno.
No, molto probabilmente i numeri saranno più alti, perché è chiaro che il gioco ha fatto così tanto rumore ed è stato accolto in maniera così positiva da coinvolgere anche chi generalmente non si cimenta con i soulslike. Un'allargamento della fanbase: l'obiettivo più importante per un team di sviluppo e per l'industria videoludica in generale.
In che modo Elden Ring accoglie questi utenti novizi e fondamentalmente sprovveduti? Con una prima parte della campagna effettivamente più accessibile del solito, in cui è possibile girare i tacchi laddove si fiuti una minaccia troppo grande per poter essere affrontata in quel momento.
È in tale frangente che sarà possibile sfruttare le molteplici possibilità dell'open world per tirare il fiato e crescere prima di tornare nella stessa zona, più forti di prima e pronti a compiere un altro piccolo passo verso la conclusione di un viaggio che ci terrà impegnati per decine di ore e che a un certo punto diventerà inevitabilmente spietato. Com'è giusto che sia. Ne vogliamo parlare?