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Xbox, il suo futuro è quello dell’intera industria videoludica: o cambia o scoppia

Le scelte di Xbox per il suo futuro non riguardano solo la casa di Redmond, ma l'intera industria videoludica, che deve cambiare se non vuole scoppiare.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/02/2024
Xbox, il suo futuro è quello dell’intera industria videoludica: o cambia o scoppia

Il futuro di Xbox non riguarda solo il marchio videoludico di Microsoft, ma l'intera industria dei videogiochi, vuoi per le dimensioni attuali del gruppo, diventate enormi con le acquisizioni degli ultimi anni, vuoi perché dovrà necessariamente essere una risposta ai problemi che attanagliano il settore.

Proprio ieri è stato svelato che Immortals of Aveum è costato complessivamente ben 125 milioni di dollari, tra sviluppo e marketing. Parliamo di una cifra enorme, eppure il pubblico lo ha percepito e lo percepisce ancora come un progetto economico: un doppia A di fascia bassa che oltretutto non vale il suo prezzo, visto che non l'ha comprato nessuno. Qualcosa di simile è successa anche con l'ultimo Saints Row, il cui budget ha superato i cento milioni di dollari, ma è stato definito da più parti come un doppia A.

Uno scenario mutevole e problematico

Molti considerano ormai progetti da più di 100 milioni di dollari dei doppia A
Molti considerano ormai progetti da più di 100 milioni di dollari dei doppia A

Insomma, molti videogiocatori sembrano avere una percezione completamente distorta di come funziona lo sviluppo dei videogiochi e dei costi da sostenere per inserire alcune delle caratteristiche che considerano irrinunciabili. Solo per amore di confronto, sviluppare e lanciare Final Fantasy VII, uno dei giochi più iconici della generazione PS1, costò complessivamente 40 milioni di dollari, mentre il primo Gears of War costò 10 milioni di dollari (40 il terzo). Di contro campo, i costi di sviluppo dei vari Marvel's Spider-Man 2 e Starfield hanno ampiamente superato i 200 milioni di dollari.

Il videogiocatore medio non si preoccupa troppo di un mercato in cui un videogioco deve vendere milioni e milioni di copie per rientrare dei costi, ma per gli editori è diventato un grosso problema, come dimostra il terremoto che ha colpito l'industria nel 2023, tra licenziamenti e studi di sviluppo chiusi, i cui effetti si stanno propagando anche nel 2024.

Rimanere immobili nella speranza che passi la tempesta, significherebbe morte certa nel medio / lungo periodo (in alcuni casi anche nel breve), soprattutto per gli editori più grandi, lì dove il modello tradizionale non sembra più funzionare. Non perché manchino i videogiocatori tradizionali, ma perché il loro numero non è cresciuto a sufficienza da sostenere certe pretese indefinitamente.

Qualcuno dirà che per adesso l'unico editore ad aver annunciato novità (vedremo quali) è Xbox, ma non facciamoci ingannare: l'aria che tira è quella di una riflessione generale dell'intera industria, che sta coinvolgendo praticamente tutti gli attori principali del settore.

PlayStation di suo ha ancora il vantaggio delle vendite hardware, ma non è difficile intravedere segni di crisi anche da quelle parti, tra progetti cancellati, licenziamenti, CEO in fuga e svolte improvvise su decisioni prese nel recente passato proprio per affrontare lo scenario attuale. Inoltre è sempre più evidente la strategia di ampliamento dell'offerta ai giocatori PC, e già si parla di un servizio cloud in arrivo che consentirà di giocare anche su mobile ai titoli di PS5.

Nintendo sembra essere la più tranquilla della vecchia guardia, ma solo perché è stata lungimirante e non ha partecipato alla corsa tecnologica, offrendo una piattaforma obsoleta, su cui gli editori hanno potuto pianificare progetti a basso costo, tra conversioni di vecchi titoli, remaster e quant'altro, con cui monetizzare. Vedremo come si metteranno le cose con la nuova console, che in quanto tale non ha il successo garantito (come dimenticare il flop di Wii U arrivato subito dopo l'enorme successo di Wii?).

Quindi, è difficile affermare con sicurezza cosa annuncerà Xbox nel prossimo futuro. L'unica certezza è che se la situazione attuale è insostenibile come sembra, allora ci dovranno essere cambiamenti, che magari non arriveranno tutti e subito ma che dovranno necessariamente manifestarsi.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.