Google è finita di nuovo sotto indagine per presunto abuso di posizione dominante. Questa volta l'iniziativa è stata intrapresa dalle autorità indiane, secondo le quali il colosso di Mountain View avrebbe sfruttato la propria influenza per impedire che i produttori di smartphone scegliessero liberamente di usare le versioni Android sprovviste di alcuni servizi.
Senza rilevare il pacchetto nella sua interezza, infatti, è impossibile accedere ad applicazioni fondamentali tra cui il Play Store. Secondo quanto riferisce Reuters - riassumendo le 14 pagine del documento emesso dalla Competition Commission of India - Google avrebbe usufruito della sua posizione per rafforzare il proprio predominio adottando pratiche contrarie alla competitività.
Si parla nello specifico della possibilità di preinstallare le app Google solo sottostando alle licenze rilasciate dall'azienda, che offrono maggiore visibilità a discapito degli altri competitor. Il mercato indiano è peraltro composto per la maggior parte da smartphone basati su Android.
Le indagini dell'autorità antitrust indiana termineranno entro 150 giorni, ma potrebbe essere necessario fino a un anno di tempo prima del verdetto finale. Nel frattempo Google si è difesa rimarcando che la sua funzione è quella di accrescere la competitività e non di diminuirla, ovvero la stessa linea difensiva già utilizzata a seguito degli analoghi provvedimenti intrapresi dall'Europa.