Si prospetta un autunno veramente caldo sul fronte degli FPS, vista l'uscita a breve distanza di tre pesi massimi destinati a dividersi l'ampio pubblico dedicato a questo genere di giochi, con Halo Infinite, Call of Duty Vanguard e Battlefield 2042, come abbiamo discusso anche all'interno del Cortocircuito di oggi. Una concentrazione di giochi del genere non è facile da trovare: sebbene Call of Duty sia ormai un appuntamento fisso di ogni autunno, con la sua cadenza annuale assicurata dalla rotazione dei team Activision che, di fatto, sono diventati una vera e propria fabbrica da COD, non è facile trovare una contemporaneità di uscite di questo genere.
Battlefield segue infatti una tempistica diversa e maggiormente dilazionata tra un capitolo e l'altro, per non parlare di Halo Infinite, che arriva a sei anni di distanza dall'ultima uscita della serie, ovvero Halo 5: Guardians.
La concentrazione tra novembre e dicembre è dovuta ovviamente alla volontà di tutti di trovare spazio all'interno dell'affollata holiday season americana e in generale dell'autunno, che è sempre una stagione decisamente foriera di novità e acquisti per la community di videogiocatori, dunque questo 2021 sarà ricordato per uno scontro veramente epico tra sparatutto in prima persona, salvo ovviamente possibili posticipi che, a questo punto, non possiamo mai escludere completamente. Il bello è che tutti e tre i giochi si basano su caratteristiche piuttosto differenti, dunque non sono precisamente sovrapponibili: Call of Duty Vanguard prosegue lo stile tipico della serie Activision, offrendo una Campagna ben strutturata e un multiplayer modulare adatto un po' a tutti i gusti, con il supporto del solito Warzone a soddisfare le voglie di battle royale.
Battlefield 2042 riprende la caratteristica del multiplayer massivo, portato a 128 giocatori con vari veicoli su mappe ampie e distruzione assortita mentre Halo Infinite prosegue la storica tradizione della serie.
Si tratta di sfumature diverse ma, alla fin fine, il pubblico dei tre giochi è in larga parte sovrapponibile, dunque è probabile che in molti si ritrovino a dover fare una scelta fra i titoli in questione e prenderne uno al lancio, salvo poi magari recuperare gli altri più avanti. Quale dei tre risulterà il preferito in assoluto? È probabile che emerga una certa discrepanza tra la quantità di vendite totali, che decreteranno il successo sul pubblico di massa, e le preferenze dei "circoli" di giocatori più appassionati, tra critica, forum e community più compatte ed esperte. Per quanto riguarda il pubblico più ampio, sarà difficile scalfire il richiamo di Call of Duty, che quasi sempre riesce a far segnare numeri da record, ma Battlefield 2042 parte agguerrito ed Electronic Arts non è certo una compagnia che non ha i mezzi per promuovere al massimo i propri prodotti. In tutto questo, Halo Infinite si trova in una situazione particolare: è in svantaggio perché presente solo sue due piattaforme su tre (Xbox e PC), ma ha dalla sua il fatto di avere il multiplayer free-to-play e ovviamente essere presente al lancio su Xbox Game Pass.
Alla luce delle beta che si sono tenute di recente, comunque poco indicative rispetto alla qualità dei giochi definitivi, c'è da dire che l'entusiasmo maggiore sembra essere stato riscosso da Halo Infinite, che per molti è il vincitore di questo primo confronto diretto: il gioco 343 Industries ha un multiplayer che ha convinto davvero tutti ed è il gioco emerso meglio da queste sessioni di prova, cosa che lo pone già in un'ottima posizione in vista del lancio a dicembre. Al contrario, sembra che il pubblico di appassionati inizi un po' a soffrire di saturazione nei confronti di Call of Duty e il ritorno alla Seconda Guerra Mondiale con Vanguard non è stato apprezzato proprio da tutti, mentre Battlefield 2042 gode di grande aspettativa ma la recente beta non ha propriamente convinto tutti, tanto che vari fan sono giunti a chiedere a EA di posticiparlo per poterlo migliorare. Tuttavia, stiamo parlando comunque di utenti "entusiast", quali sono coloro che solitamente si prendono la briga di prendere parte ai beta test, le cui valutazioni non corrispondono necessariamente con quelle del grande pubblico.