Alla notizia dell'allontanamento di Justin Roiland, uno degli autori della serie Rick and Morty, nonché della recente hit Xbox e PC High on Life (a Phil Spencer non ne va bene una di questi tempi), si è subito scatenato il solito dibattito che vede da una parte quelli che affermano come occorra attendere la fine dei processi prima di giudicare una persona e di come il duro colpo che sta subendo la sua carriera sia dovuto alla terribile e potentissima cultura woke™, che sparge buonismo e politically correct nel mondo dell'intrattenimento come McDonald sparge colesterolo, dall'altra quelli che vedono nelle varie prese di distanza da Roiland degli atti dovuti.
La verità è per caso nel mezzo? Proprio no. Ora, è chiaro che in uno stato di diritto siano i tribunali a condannare e assolvere nel nome del popolo che rappresentano, ma ci sono anche delle situazioni in cui si devono fare delle scelte di opportunità che non hanno niente a che vedere con i wookie (woke viene da lì, vero?) e che partono dai fatti emersi e dalla tutela dei propri interessi. Insomma, è un tribunale che deve decidere se un imputato è colpevole o meno, ma se un dog sitter viene accusato di essere un serial killer di cani e nello scantinato di casa sua sono stati ritrovati degli animali morti, confermati dagli investigatori, non vai certo ad affidargli il tuo amato bassotto perché il tribunale non si è ancora pronunciato sul suo presunto reato. In forma cautelativa lo terrai a casa o lo darai alla vicina che ha dieci cani in ottima forma. Poi magari è una serial killer anche lei, ma è di là che ci sono gli indizi maggiori e se fai finta di non vederli per seguire un principio astratto significa quantomeno che non hai una grossa capacità di analisi della realtà.
Ora, Roiland non è stato ancora condannato da nessun tribunale per violenze domestiche, ma del resto, secondo voi una compagnia come Adult Swim, che si occupa di intrattenimento di massa, lo ha allontanato perché pressata dai woke o perché avere in scuderia un nome così pesante e famoso che è coinvolto in certe storie sarebbe frutto di cattiva pubblicità?
A seguire: Squanch Games, lo studio di sviluppo di High on Life, lo ha sacrificato per compiacere qualche femminista o perché la presenza di Roiland avrebbe reso complicato piazzare i suoi futuri giochi o convincere qualche potenziale finanziatore della bontà dei suoi progetti? Suvvia, possibile che si debba ridurre tutto a uno scontro politico, lì dove invece la questione è completamente diversa? Con questo non vogliamo condannarlo, a farlo o meno ci penserà appunto un tribunale, ma capiamo perché mai le varie compagnie con le quali è coinvolto non vogliano essere associate a lui e non ha niente a che fare con i woke, i diritti sociali, il politicamente corretto (esiste espressione citata in modo più errato di questa?), il buonismo o quant'altro.