PS5 è la console di maggior successo attualmente sul mercato, questo è un fatto. Le Xbox Series non ci stanno provando nemmeno a tenere il passo e Nintendo Switch è alla fine del suo ciclo di vita e sta aspettando di passare il testimone alla sua erede, non ancora annunciata da Nintendo. Eppure è innegabile che ultimamente Sony stia avendo non tanto dei problemi di gestione del prodotto o interna, quanto di immagine, relativamente ad annunci e comportamenti che hanno lasciato molto freddi i giocatori, quando non sono stati percepiti proprio come anti-consumatori. Non ultimo quello dell'aumento di prezzo di tutte le fasce di PS Plus, oltretutto in un mese in cui i giochi regalati agli abbonati appaiono tutt'altro che brillanti.
I problemi
Ma cerchiamo di ricapitolare brevemente. In tempi recenti la multinazionale giapponese ha: aumentato il prezzo di PS5; aumentato il prezzo dell'abbonamento PlayStation Plus; ha sbagliato uno State of Play puntando tutto sui giochi live service; non ha ancora dato prospettive chiare sui giochi first party dei prossimi anni, se non relativamente a una virata della compagnia verso il modello GaaS; ha annunciato PlayStation Portal, controller con schermo integrato che, a giudizio di chi scrive (e immaginiamo non solo), costa un po' troppo per le poche funzioni che offre (serve solo a fare lo streaming casalingo dei giochi a console accesa), oltre a non supportare nemmeno il servizio di cloud gaming di Sony stessa; e ha lanciato PS VR2, visore VR che dopo pochi mesi di vita già viene percepito come abbandonato, anche da molti di quelli che l'hanno comprato, vista la mancanza di esclusive first party in lavorazione o di grossi annunci di terze parti. Inoltre, nella battaglia per l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft ha assunto il ruolo dell'oppositrice, finendo per strappare un accordo peggiorativo con la casa di Redmond riguardo alla serie Call of Duty, rispetto a quello che le era stato proposto inizialmente.
Ora, è chiaro che Sony sia una multinazionale e abbia come obiettivo quello di produrre profitti e soddisfare gli azionisti. È evidente anche che l'attaccamento di molti al marchio PlayStation è così forte da passare sopra a tutto, anche perché non si è comunque obbligati ad acquistare i prodotti della compagnia, se non convincono. Quindi non c'è alcuna forma di coercizione in tal senso. C'è poi da dire che anche lato Xbox ci sono stati aumenti per l'hardware e per gli abbonamenti, che in qualche modo sono fisiologici, soprattutto visto il periodo di crisi attuale.
Rimane però un problema di fondo: Sony sta faticando a galvanizzare il suo pubblico e sta facendo delle scelte che lasciano interdetti in chiave di visione del futuro. Per dire, non è chiaro cosa significhi per PlayStation il lancio di Portal, considerando che, come già sottolineato, non sfrutta minimamente nemmeno i servizi della compagnia e che quindi non appare come un potenziamento degli stessi. Idem per PS VR2, che attualmente sembra essere in un limbo. La verità è che di PlayStation sappiamo cosa farà da qui a ottobre (Marvel's Spider-Man 2) ma, fiumana di live service a parte, non abbiamo idea di cosa ci aspetta già dal prossimo anno. Tristemente non abbiamo alcuna prospettiva e l'unica cosa che possiamo fare è commentare gli annunci mano a mano che escono, magari nascosti in altri (come quello dell'aumento di prezzo di PS Plus) o fatti completamente a sorpresa, senza che facciano trasparire una qualche idea di futuro. Il che non è una situazione eccezionale per la leader di mercato.