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PS5 e Xbox Series X: i giochi costeranno 80€ per aumentarne la sostenibilità... Ma chi volete prendere in giro?

Cerchiamo di capire perché la sostenibilità è l'ultimo dei problemi dei videogiochi moderni e di come in realtà negli ultimi anni il mercato sia profondamente cambiato.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   19/10/2020

"Verso il 1984, sicuramente nel 1985, i parassiti erano ormai entrati: i manager, i rappresentanti, i contabili, i banchieri, gli avvocati, i pubblicitari. Videro le ferite sul corpo e iniziarono a succhiare il sangue. Ero sempre stato indipendente e non mi ero mai lasciato coinvolgere da nessuno in termini di membri del team, pubblicità e programmazione. Solo una piccola squadra. Per me era arrivato il momento di cambiare e quindi lasciai l'industria dei videogiochi." - Mel Coucher, Britsoft, An Oral History.

Era inevitabile che l'aumento di prezzo dei videogiochi next-gen, ossia per PS5 e Xbox Series X / S da 70 a 80€ facesse discutere. L'argomento in realtà non sembra avere grosso margine di analisi, anche perché i publisher l'hanno subito buttata sul ricatto morale "o così o morte dell'industria", ripresi dalla gran parte dei commentatori, che ne hanno sposato immediatamente la retorica. Quindi è vero che se non si fosse portato il prezzo dei giochi tripla A a 80€ non ci sarebbero stati più tripla A con la next-gen perché non sono più sostenibili? In realtà non lo sono più da anni, come ha dimostrato l'ultima generazione, quindi perché porsi il problema proprio ora?

La domanda da farsi però è un'altra: siamo sicuri che i prezzi dei giochi non siano aumentati negli ultimi anni? Perché sì, è vero che sono rimasti fermi sui 70€ per le edizioni standard, ma nel frattempo sono avvenute delle mutazioni che hanno scompaginato completamente il mercato dei videogiochi come lo conoscevamo.

Oggi i videogiochi:

  • sono venduti in diverse edizioni, alcune molto più costose di quelle base;
  • sono regolarmente aggiornati con DLC a pagamento (singoli o Season Pass che siano);
  • anche quelli a prezzo premium sono ormai infarciti di microtransazioni;
  • fanno la maggior parte delle vendite in digitale, dove i ricavi per i publisher sono enormemente superiori al mercato fisico;
  • raggiungono un pubblico più ampio.
Aumento 10 Euro Parliamone

Quindi calma ragazzi e ragioniamo un attimo, perché confrontare il prezzo di un gioco di PS5 con quello di un gioco di PS3 considerando solo l'inflazione non ha proprio senso. Quando un publisher come Take Two annuncia che NBA 2K21 costerà di più in versione PS5 e Xbox Series X per rendere sostenibili i costi che ci sta raccontando? Davvero una serie sportiva annuale infarcita di microtransazioni predatorie, che vende almeno dieci milioni di copie l'anno, ha bisogno di quei dieci euro in più per continuare a campare? O ancora: è davvero accettabile che Activision Blizzard pianga miseria sulla sostenibilità quando ogni anno produce utili per centinaia di milioni di dollari grazie a vendite e microtransazioni? Cosa farebbe di non sostenibile visto che da anni ha ingegnerizzato i suoi titoli trasformandoli in macchine spremi utenti? Dove sarebbero le sue produzioni originali e rischiose che giustificherebbero la spesa in più? Insomma: cosa ci sarà nelle versioni next-gen di Call of Duty: Black Ops Cold War da renderlo insostenibile a 70€?

O ancora: perché il remake di Demon's Souls sarebbe insostenibile senza l'aumento? E Godfall, perché è sostenibile su PC a 59,99€ mentre su PS5 no? E i giochi di Electronic Arts come FIFA che da anni guadagnano più con le microtransazioni che con le vendite? Di convesso, perché Cyberpunk 2077 può permettersi di regalare le versioni PS5 e Xbox Series X a chi acquista quelle PS4 e Xbox One? Lì i costi in più non ci sono per le versioni next-gen? E Microsoft? Perché Halo Infinite non costa 10€ in più su Series X e Series S? Ma che mercato ci stiamo raccontando?

Con questo non vogliamo affermare che l'aumento non possa starci e che i costi di produzione dei videogiochi non siano cresciuti enormemente negli ultimi anni, ma non giustifichiamolo con tesi bislacche partendo dal mancato aumento delle scorse generazioni, quando in realtà sono anni che paghiamo più del prezzo base per avere delle esperienze complete. Ecco, della sostenibilità forse bisognava iniziare a preoccuparsi quando hanno iniziato a venderci le selle di cavallo per 10€ e quando sono finiti in rovina decine di studi prestigiosi, non oggi che il modello è ormai irrimediabilmente esploso e da salvare c'è solo una specie di cadavere schifato anche dai vermi.