La console war, come il nome stesso indica, è quella guerra -per fortuna solo commerciale- che si combatte per avere il dominio di una generazione di console. Negli ultimi lustri è quasi sempre stata combattuta da Microsoft e Sony, due colossi che ormai da quasi 20 anni sono interessati ad occupare quasi il medesimo segmento di mercato. Nintendo ha scelto di seguire un'altra strada che, formalmente, le ha consentito di vincere la settima generazione di console con Wii (ed è in buona posizione per vincere anche questa grazie agli eccezionali risultati di Switch), anche se spesso non viene considerata la destinazione ultima per i videogiocatori "hardcore" e gli studi di sviluppo AAA.
In tutto questo c'è un quarto attore che lentamente, silenziosamente, ma inesorabilmente sta guadagnando quote di mercato e sta diventando la piattaforma più completa sul mercato: Valve con Steam. In attesa di capire dove si andrà a parare col gaming in streaming (Google e Amazon sembrano al momento dire: "non troppo lontano"), Valve, senza grossi proclami, sta accumulando una serie di risultati positivi davvero incredibili, che rendono Steam la vera piattaforma irrinunciabile quando si pensa allo sviluppo di un gioco.
Anche perché è quasi a costo zero. PS5 e Xbox Series X|S sono sempre più simili, come hardware e come sistema operativo, ad un PC. Anzi, i giochi vengono creati su PC e poi portati su console, come nel caso di Cyberpunk 2077. Quindi pubblicare la versione per Personal Computer è uno sforzo relativamente da poco.
Questo ha fatto sì che, se fino a poco tempo fa su Steam non c'erano "i giochi giapponesi", adesso Square Enix, Bandai Namco e SEGA hanno deciso di supportare il PC dal giorno dell'uscita dei loro giochi. Col passare degli anni, inoltre, anche Microsoft, EA e Ubisoft, tutte società che hanno provato a lanciare un proprio negozio online su PC, hanno dovuto capitolare: se vuoi che un gioco sia redditizio sulla piattaforma, devi essere su Steam. Anche i giochi pagati a peso d'oro da Epic Game Store una volta scaduto l'accordo arrivano sul negozio di Valve, così da poter massimizzare i guadagni grazie al suo sterminato catalogo e il gigantesco bacino d'utenza.
Pensiamo a tutti i più recenti successi: Among Us, Fall Guys, Rust, Valheim, Sea of Thieves. Cosa hanno in comune? Esatto, sono tutti sulla piattaforma con il catalogo di retrocompatibilità più vasto di sempre, col supporto agli obiettivi (Switch, stiamo parlando con te), il multiplayer gratuito, salvataggi in cloud per tutti, la VR il raytracing e tantissime esclusive. I Total War, il già citato Valheim, Dota 2 e potremmo andare avanti delle ore, sono solo su Steam.
Con l'arrivo dei giochi PlayStation Studios, un altro gioiello si incastra nella corona di Gabe Newsell. Solo Nintendo sembra resistere alla avance di Valve.
È quindi sbagliato quello che hanno scelto di fare Sony, Microsoft e tutti gli altri? Assolutamente no, anche perché è ormai chiaro che quello PC e quello console, spesso, sono due mercati indipendenti e non comunicanti. Proviamo a dirlo in un altro modo: se migliaia di giocatori hanno deciso di non giocare ai vari Sea of Thieves, Halo, Gears of War, Horizon Zero Dawn o Days Gone anche se sono dati (o stati dati) in maniera gratuita attraverso i vari servizi di abbonamento/promozioni/vattelapesca, allora non c'è proprio modo per attrarre quei giocatori.
A questo punto, se Maometto non va alla montagna, che sia la montagna ad andare da Maometto. Ecco quindi spiegato perché tutti i principali publisher sbarcano su PC: è l'unico sistema per vendere i loro prodotti ad una fetta di mercato che evidentemente non avrebbe potuto raggiungere in altro modo. E magari, una volta lanciato l'amo, attrarli all'interno del proprio ecosistema.
In questo modo, però, Steam è diventata sempre di più la piattaforma di riferimento per il settore e mentre siamo qui a stracciarci le vesti per un migliaio di console piazzare in più o in meno ogni mese, sul mercato c'è un leviatano che opera in un sistema di quasi assoluto monopolio e che più cresce e più sarà al centro delle politiche e delle attenzioni degli sviluppatori.