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The Last of Us Parte 2 Remastered, l'annosa questione: ce n'era davvero bisogno?

L'annuncio di The Last of Us Parte 2 Remastered ha generato le inevitabili discussioni su remaster e remake, e molti utenti si sono chiesti se ce ne fosse bisogno.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   20/11/2023
The Last of Us Parte 2 Remastered, l'annosa questione: ce n'era davvero bisogno?

The Last of Us Parte 2 Remastered è stato annunciato da Naughty Dog un paio di giorni fa, con tanto di data di uscita fissata al prossimo 19 gennaio, i primi dettagli sui contenuti e la conferma che i possessori dell'originale per PS4 potranno ottenere la nuova versione del gioco tramite un upgrade da 10€.

Ce n'era davvero bisogno? È questa la domanda che si pongono molti utenti, rilanciando una polemica che va avanti ormai da anni e che in questo caso viene enfatizzata da fattori puramente cronologici, se consideriamo che il secondo capitolo dell'esclusiva PlayStation è stato pubblicato nel giugno del 2020, poco più di tre anni fa.

È senz'altro legittima la volontà di avere una versione nativa per PS5 di uno dei titoli più importanti di sempre per Sony, migliorata sotto il profilo tecnico con le classiche due modalità grafiche, caricamenti veloci, texture a risoluzione più alta, ottimizzazioni varie e supporto al DualSense.

Non solo: The Last of Us Parte 2 Remastered potrà contare anche su nuovi contenuti come i Lost Levels e il commento audio del director Neil Druckmann, della narrative lead Halley Gross e degli attori Troy Baker, Ashley Johnson e Laura Bailey, nonché sulla modalità roguelike No Return e sul minigame della chitarra liberamente accessibile.

Una remaster molto curata

Dina ed Ellie durante la campagna di The Last of Us Parte 2
Dina ed Ellie durante la campagna di The Last of Us Parte 2

Insomma, non stiamo parlando di una remaster svogliata, bensì di una produzione realizzata con criterio e con una certa attenzione, anche e soprattutto nei confronti di chi ha già giocato la drammatica avventura di Ellie e sta considerando di riviverla su PlayStation 5.

Alla luce di tutto questo, le solite polemiche su remaster e remake lasciano un po' il tempo che trovano: chi conosce il mercato videoludico sa quanto sia complicato lanciare una nuova proprietà intellettuale ed è principalmente per questo che i publisher tendono a riproporre brand già consolidati.

Se poi il punto è evitare di premiare operazioni come quella di The Last of Us Parte 2 Remastered, comunicare il proprio dissenso è molto semplice: basta non acquistare il gioco. Voi come la pensate al riguardo? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.