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The Last of Us, la serie TV ha rotto la maledizione degli adattamenti videoludici?

La serie TV di The Last of Us è stata un bene per tutta l'industria dei videogiochi e ha rotto la cosiddetta maledizione degli adattamenti?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/03/2023
The Last of Us, la serie TV ha rotto la maledizione degli adattamenti videoludici?

Il successo di pubblico e di critica della serie TV di The Last of Us è una buona notizia per l'intera industria dei videogiochi? Come affermato da Neil Druckmann, uno degli autori del gioco insieme a Bruce Straley, nonché uno degli autori della serie TV, sarebbe l'opera che ha rotto la cosiddetta maledizione degli adattamenti videoludici? Quella che ci ha fruttato opere somme come il primo film di Super Mario (brrr), Double Dragon (brrrr), Wing Commander (brrrrr), Assassin's Creed, Hitman e innumerevoli altri peccati contro l'umanità che si sono succeduti sul grande e sul piccolo schermo da quando è nata l'industria fino a oggi?

In realtà è sicuramente una buona notizia, perché motiverà Sony e HBO, nonché alcuni concorrenti, a percorrere la stessa strada, evitando facili scorciatoie. Quindi è un buon riferimento per le produzioni future, che potrebbero essere spronate a fare meglio per raggiungere gli stessi livelli, ma sarebbe ingiusto attribuirgli potenziali meriti che non può semplicemente vantare di avere. Negli ultimi anni, infatti, di adattamenti buoni e molto buoni, quando non ottimi, ce ne sono stati diversi. The Last of Us è solo l'ennesimo caso, per così dire, che dimostra come si possano realizzare buoni film e buone serie TV tratte dai videogiochi. Non è una questione della cinematograficità o meno del materiale di partenza, ma della capacità dimostrata dagli artisti, in questo caso la squadra che ci aveva già dato l'ottima mini serie Chernobyl, di rileggerlo in chiave cinematografica e di proporre uno sguardo interessante su qualcosa di comunque già noto.

Ormai di adattamenti dai videogiochi degni ce ne sono diversi, a partire dalla serie Netflix Castlevania, passando per Detective Pikachu, a loro modo per i due film di Sonic, quindi per i capolavori Arcane e Cyberpunk Edgerunners. Ma anche Dota: Dragon's Blood, per citare un adattamento riuscito, anche se meno famoso, o Halo, anch'esso meno citato, non perfetto, ma comunque decente. Presto potrebbero aggiungersi al gruppo anche Super Mario Bros. Il film, nella speranza che sani la ferita storica causata del primo tentativo di portare l'idraulico italiano al cinema, e il film che racconta la storia di Tetris. Inoltre non va dimentica l'esistenza di ottimi documentari, come The Fate of Atari o The Commodore Wars, che pur non essendo adattamenti veri e propri, fanno comunque parte di quelle opere derivate dall'industria dei videogiochi che danno un certo lustro al settore.

Certo, poi continuano a uscire opere pessime, come il recente film di Resident Evil, la recente serie di Resident Evil o ancora il meno recente e fortunatamente sconosciuto It Came from the Desert. Ma fa parte del gioco, per così dire. Insomma, The Last of Us difficilmente potrà rompere una maledizione che non esiste più da anni, ma nondimeno è un traguardo a cui tutti gli altri dovranno comunque guardare.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.