Xbox sta crescendo: se non nei numeri, nelle intenzioni. La piattaforma Microsoft attraversa una fase di maturità, interrogandosi sul proprio futuro come farebbe una persona adulta, immaginandolo più ricco di esclusive e foriero di un rapporto non conflittuale con Sony.
Fautore del nuovo corso, inutile dirlo, è Phil Spencer: da quando ha preso in mano la divisione Xbox, nel 2014, Spencer ha lavorato per colmare le distanze fra Xbox One e PlayStation 4, ereditando una situazione tutt'altro che semplice dalle mani di Don Mattrick.
Come certamente ricorderete, infatti, il debutto dell'ultima console Microsoft è stato accompagnato da tantissime polemiche per via dell'impostazione originaria all-digital, per il prezzo più alto dovuto al bundle obbligato con Kinect, per un'estetica non proprio indovinata e per alcune scelte hardware che hanno portato a prestazioni generalmente inferiori con i giochi multipiattaforma.
In maniera ragionata ma convinta e progressiva, Phil Spencer è riuscito nel non semplice compito di rielaborare tutti questi concetti: ha fondamentalmente eliminato Kinect, una piattaforma che non è mai decollata e non veniva supportata adeguatamente, rimettendo in carreggiata Xbox One sul fronte del prezzo.
Dopodiché ha fatto nascere il modello Xbox One S, più compatto e gradevole esteticamente nonché più performante; ha lanciato il convenientissimo Xbox Game Pass, regalando di fatto agli utenti tutti i titoli first party e molto altro; e infine ha conquistato il primato tecnico nell'ambito delle produzioni multipiattaforma con Xbox One X.
Mentre faceva tutto questo, Spencer ha lavorato al futuro di Xbox, perché è chiaro che in questa generazione Microsoft ha dovuto giocare di rimessa ma la cosa non si ripeterà in futuro e la lezione impartita da Sony durante gli ultimi anni di PlayStation 3 è rimasta evidentemente ben impressa nella mente del dirigente Microsoft.
A tal fine, il capo di Xbox non solo ha cercato di siglare nuovi accordi con alcuni importanti team di sviluppo nipponici, ben consapevole che solo quel tipo di soluzione potrà dare una possibilità alla sua piattaforma in Giappone e/o presso i fan di quel tipo di produzioni, ma ha anche avviato un ambizioso piano di acquisizioni.
Consapevole che dal punto di vista dei giochi first party Xbox One è stata manchevole, Spencer vuole fare di più e meglio con Xbox Scarlett, mettendo però le mani avanti rispetto a quelli che saranno i rapporti con Sony, vista non come un nemico da abbattere ma come un competitor stimolante, con cui eventualmente far nascere una collaborazione.
Quest'ultimo elemento guarda a quella che sarà la prossima generazione ancora, quella inevitabilmente caratterizzata dal game streaming, senza più console fisiche e con la concreta possibilità di vedere i giochi Microsoft, Sony e Nintendo disponibili attraverso il medesimo canale. Magari utilizzando la tecnologia xCloud.