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Xbox Game Pass fa volare la divisione Microsoft Xbox, ci sono ancora dubbi sul servizio?

Gli ultimi risultati finanziari della divisione Microsoft Xbox sembrano confermare l'ottimo andamento anche grazie a Game Pass, ma il servizio fa ancora discutere.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   27/01/2021

Non c'è dubbio che Xbox Game Pass abbia rappresentato una svolta importante per Xbox e la visione di Phil Spencer si stia consolidando in maniera notevole anche con l'arrivo della next gen. I risultati finanziari della divisione Xbox, diffusi ieri da Microsoft, mostrano ottimi indici con guadagni che crescono del 40% e vendite aumentate dell'86%: sebbene buona parte di questo trend sia da imputare al traino fornito dal lancio di Xbox Series X|S, un dato fondamentale è rappresentato anche dai 18 milioni di abbonati a Xbox Game Pass, oltre ai 100 milioni di utenti attivi su Xbox Live. Considerando come si erano messe le cose all'inizio della generazione ora in conclusione, il rilancio è notevole e un esperimento alquanto ardito come il "Netflix dei videogiochi" può dirsi un successo, a questo punto. Si continua comunque a discutere su diversi aspetti di questa novità, perché in effetti si tratta indubbiamente di uno spostamento di paradigma rispetto all'industria videoludica tradizionale.

Xbox Game Pass Selezione   Cover


Gli interrogativi più frequenti riguardano l'effettiva sostenibilità del servizio e il possibile abbassamento qualitativo dei giochi first party o comunque delle esclusive (temporali e non) lanciate attraverso il Game Pass. Per quanto riguarda il primo punto, sembra proprio che i dati diffusi da Microsoft siano alquanto espliciti nel tranquillizzare tutti: d'altra parte, è chiaro che una compagnia di questo calibro abbia fatto bene i conti prima di lanciare quella che dovrebbe essere una delle sue armi principali sul mercato videoludico. Ben più interessante è il secondo argomento di discussione, sotto molti aspetti legato al primo: quale tipo di produzione può derivare da un sistema di questo genere? Ovvero, è possibile produrre dei tripla A di grosso calibro da un servizio che punta molto anche sulla quantità di titoli in catalogo e prescinde ovviamente dalla quantità di copie effettivamente vendute? Su questo è più difficile esprimersi con certezza, anche se i giochi first party di Xbox Games Studios hanno già dimostrato di non aver subito ridimensionamenti da questa nuova organizzazione.

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Si tratta, d'altra parte, di una variazione sostanziale e per certi versi anche necessaria della produzione: il budget sui nuovi progetti viene organizzato in base a un gettito costante e standardizzato, scollegandolo dunque dalla quantità di copie potenzialmente vendute a prezzo pieno, in questo modo ridimensionando il fattore di rischio anche se con la possibilità che si debba effettuare una razionalizzazione più netta del capitale a disposizione. Per una piattaforma che non conta su oltre 100 milioni di utenti, per cui anche una percentuale modesta di adozione di un nuovo titolo da parte della base di giocatori rappresenterebbe comunque già un grande successo commerciale, tale riorganizzazione può essere salvifica e comunque molto positiva. Bisogna infatti pensare che la ricerca del blockbuster dal budget immenso è stata alla base di parecchi fallimenti passati e chiusure di team, oltre che di pratiche deteriori come il crunch assurto a modus operandi standard nello sviluppo dei grossi titoli.

Sony Ruba Xbox 03


D'altra parte, una razionalizzazione del budget può portare al rilancio delle produzioni medie e a un incremento nella varietà delle esperienze di gioco proposte. A fronte di un certo appiattimento del giudizio qualitativo, che sembra voler cercare il giocone da premiare soprattutto nella mega-produzione con grafica realistica e taglio cinematografico, un modello che lascia ampio spazio alla sperimentazione e a produzioni su scala diversa sembra piuttosto progressista e interessante. Da questo punto di vista non si capiscono critiche preventive e preoccupazioni sul presunto impoverimento qualitativo dell'offerta che potrebbe provenire da Xbox Game Pass, fermo restando che i giochi first party stanno comunque dimostrando che titoli di grosso calibro sono comunque tranquillamente sostenibili anche all'interno del nuovo contesto. Ora non resta che vedere cosa succederà prossimamente con l'ulteriore allargamento dei first party Microsoft, derivante anche dalla famosa acquisizione di Bethesda, ma per il momento sembra proprio che la scommessa di Spencer e compagni sia vincente.