Inutile porsi la domanda su quale sia stato l'evento migliore di questa estate videoludica, perché la risposta è talmente ovvia che non merita nemmeno di essere dibattuta. Lo Showcase di Xbox è stato così clamoroso in termini di quantità e qualità degli annunci da aver fatto letteralmente arrossire la concorrenza, con lo State of Play che ora appare come una specie di festa di paese a confronto con un concerto dei Pink Floyd e il Summer Game Fest che vive dei sorrisetti di Geoff Keighley più che dei giochi presentati. Sinceramente non mi va di usare mezzi termini o di fare distinguo, perché sarebbe ipocrita e andrebbe semplicemente contro la realtà dei fatti: non ci fosse stato l'Xbox Showcase sarebbe stato un disastro.
L'estate addosso
È lo strano paradosso del mercato videoludico attuale: Xbox vende meno console, meno giochi, chiude studi e poi si presenta con una vagonata di titoli first party per i prossimi mesi e anni, lì dove PlayStation, che ha licenziato molto a sua volta, avrà una voragine di uscite first party, con l'aggravante che siamo a circa metà generazione ed era questo il momento per svelare il meglio di quanto prodotto negli scorsi anni. Evidentemente qualcosa nella pianificazione di Sony non deve aver funzionato come doveva.
Il Summer Game Fest doveva dare un quadro generale delle uscite dei vari editori nel corso dell'anno e invece è stato un evento minore, a essere gentili, tra patch, annunci sottotono e poche sorprese. L'unica cosa che ha specchiato è la crisi attuale del mercato tradizionale, che se vogliamo un senso ce l'ha.
Nintendo di suo è in attesa di giocare le prime carte della sua nuova console, oltre alla console stessa. Di fatto la casa di Mario è giustificata perché Nintendo Switch è a fine generazione e non deve dimostrare nulla, considerando che non può certo concentrare i suoi sforzi produttivi su di un hardware uscente. Quindi anche se non presenterà niente non se ne accorgerà nessuno, a meno che non sveli Nintendo Switch 2 o Super Nintendo Switch che dir si voglia.
Gli altri eventi estivi sono stati davvero poco indicativi. Sinceramente non capisco che senso abbiano queste carrellate di decine e decine di trailer che vengono dimenticati pochi secondi dopo essere passati sullo schermo. Oltretutto molti titoli presentano meccaniche simili, che fanno esattamente l'effetto opposto a quello desiderato. Come interessarsi al decimo survival o al ventesimo farm GDR in cui bisogna piantare cetrioli? Quanto possono fare effetto il quindicesimo roguelike o il decimo metroidvania?
Non stiamo dicendo che siano brutti giochi. Anzi, magari tra quelli si annidano hit come Animal Well, Palworld o Manor Lords. Solo che presentati così non rendono in alcun modo. Molti sono giochi che non sono adatti ai trailer da fiera e che rendono meglio con una demo o con un'anteprima. Vederli in mischioni del genere li anonimizza, facendoli sparire nel flusso generale, lì dove magari esaminati più nel dettaglio potrebbero rifulgere. Vero è che gli indie faticano a trovare esposizione di loro, ma questa non è la soluzione.
Insomma, il nuovo assetto delle presentazioni estive sembra fare acqua da tutte le parti, lì dove non riesce a gestire la quantità e la qualità delle proposte, con un solo evento che si è salvato dalla mediocrità. Un po' poco, sinceramente.