Realizzare una rivisitazione degli strategici a turni: era questa l'intenzione di King Art Games quando è nata la campagna Kickstarter per finanziare lo sviluppo di Battle Worlds: Kronos. L'operazione si è conclusa con successo, raccogliendo oltre 260.000 dollari rispetto a un obiettivo iniziale di 120.000, e il gioco è approdato su Steam alcuni giorni fa, in verità a un prezzo non proprio accessibilissimo (29,99 euro).
Ispirata a classici come Advance Wars e Panzer General, questa produzione di certo non lesina sui numeri, offrendoci due distinte campagne in single player (la seconda si sblocca solo dopo aver completato la prima) per un totale di tredici missioni, una modalità sfida sempre in singolo, un editor per creare le nostre mappe e infine un multiplayer online in grado di funzionare sia "dal vivo" che in modalità asincrona, pensata per gli utenti che vogliano davvero prendersi tutto il tempo necessario per fare la loro mossa e passare quindi la palla all'avversario. Alcune cutscene (doppiate in italiano) fungono da introduzione e hanno il compito di collegare l'azione in-game con gli sviluppi della trama, purtroppo non originalissima, che ci vede impegnati in una guerra per il controllo di pianeti abitabili in giro per la galassia. Nelle sequenze narrate abbiamo riconosciuto quello che in effetti è lo spirito del gioco, in una sorta di metafora sulle battaglie e sui guerrieri che la combattono. Gli sviluppatori si sono semplicemente chiesti come sarebbe stato accolto oggi uno strategico "vecchia scuola", di quelli che proprio non perdonano. E come l'abbiamo accolto?
Battle Worlds: Kronos è uno strategico "vecchia scuola", sostanzioso ma decisamente mal bilanciato
Sbatterci la faccia
Battle Worlds: Kronos prova a espletare la pratica "tutorial" accompagnandoci per mano nelle prime mosse, indicandoci come gestire le unità disponibili e avvertendoci di fare molta attenzione alle loro caratteristiche specifiche, perché possono fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta. Pochi minuti dopo la cosa appare evidente, eppure siamo ancora alla prima missione.
Le truppe nemiche sono numerosissime e non vanno per il sottile, anzi caricano come ossessi i nostri veicoli fino a farli a pezzi. L'unico modo per spuntarla è cercare di arrivare al confronto fisico sempre in superiorità numerica e utilizzando le risorse in modo intelligente. I carri armati possono attaccare solo da una "casella" adiacente quella del bersaglio e hanno una corazza discretamente resistente, dunque quelli devono andare avanti. Dietro di loro possiamo piazzare le jeep, che sono dotate di lanciarazzi che funzionano a distanza oppure, ancora meglio, i veicoli dotati di batterie di missili che arrivano ancora più lontano. Il punto, insomma, è creare una "colonna" di unità che possano concentrare il fuoco sul nemico e che, preferibilmente, arrechino una certa quantità di danni. Sembra semplice sulla carta, ma in realtà non lo è affatto e le ipotetiche trenta ore della campagna (che verranno ulteriormente rimpolpate grazie al prossimo rilascio di un DLC gratuito con altre missioni) possono diventare molte di più, laddove si palesi l'esigenza di ripetere uno stage ancora e ancora fino a venirne a capo. Non sappiamo chi abbia usato questa espressione, ma è proprio vero: giocare con Battle Worlds: Kronos è come fare una partita a scacchi. Con Kasparov, però.
Quello che c'è e quello che manca
Dopo aver preso un bel po' di sganascioni, nonostante la presenza di quick save e quick load che possono aiutarci a stabilire dei punti strategici per riprendere una missione prima che le cose precipitino, vengono alcuni dubbi sul lavoro svolto da King Art Games. Confrontarsi con uno strategico così difficile può rappresentare infatti una sfida godibilissima per i fanatici del genere, ma inevitabilmente taglia fuori tutti gli altri, e in modo brusco.
C'è un unico livello di sfida disponibile e la sensazione è che più che curare l'intelligenza artificiale dei nemici si sia preferito pompare a dismisura il loro numero, ordinandogli semplicemente di attaccare chiunque si avvicini, con il solito focus sulle pedine che hanno già perso un po' di energia. Non è un problema accettare la sconfitta, laddove sia possibile ricominciare e capire in che modo muoversi, quali gruppi di nemici attaccare per primi e quali invece evitare (ma spesso e volentieri non è possibile farlo, bisogna per forza distruggere qualsiasi unità ostile). Il punto è che tutto questo viene reso in maniera troppo lenta e macchinosa, con le partite che si protraggono anche per ore, e né l'interfaccia né le opzioni aiutano in tal senso. Sì, c'è il tradizionale pulsante che accelera le operazioni del nemico, ma i controlli per muovere e attaccare recepiscono gli input con un insopportabile ritardo, costringendoci ad attendere ogni volta che la manovra venga completata; senza peraltro poterla annullare in caso di errore, visto che non è presente il pulsante "undo". Grafica e sonoro sono perfettamente anonimi, sia per quanto riguarda il design generale che le animazioni, ma quantomeno ciò fa sì che il gioco giri al massimo anche sulle configurazioni di fascia bassa.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i3 350M
- Scheda video: ATI Mobility Radeon HD 5650
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
Requisiti minimi
- Processore: dual core da 2 GHz
- Scheda video: dotata di 256 MB di RAM e con Pixel Shader 2.0
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows Vista, Windows 7, Windows 8
Conclusioni
Se vi manca un certo tipo di interpretazione del genere strategico, Battle Worlds: Kronos potrebbe fare al caso vostro. Il titolo di King Art Games è volutamente "vecchia scuola", ci mette a disposizione un gran numero di missioni, un potente editor per le mappe e anche un'interessante modalità multiplayer, garantendo decine di ore di gameplay. Il problema sta nel bilanciamento della difficoltà, che anziché aumentare progressivamente ci mette subito di fronte a situazioni complicatissime, in cui le nostre unità non sono mai abbastanza, laddove invece le truppe nemiche abbondano e attaccano a testa bassa, senza troppi ragionamenti. L'interfaccia e il comparto tecnico in generale non aiutano, e così l'esperienza finisce per essere un po' troppo lenta e macchinosa, frenando anche i più fervidi entusiasmi.
PRO
- Due campagne molto impegnative
- Buon multiplayer online, anche asincrono
- Molto interessante per i fan sfegatati del genere...
CONTRO
- ...ma il bilanciamento della difficoltà è davvero discutibile
- Interfaccia lenta e macchinosa
- Tecnicamente al di sotto delle aspettative