Una delle più grosse lacune della line-up di Wii U e delle console Nintendo in generale è rappresentata dalla mancanza di Minecraft, il sandbox di Mojang che, uscito nel 2009 come semplicissimo indie opera di una sola persona, è diventato negli anni il gioco più venduto della storia su PC, apprezzato moltissimo anche sulle console Sony e Microsoft. Molti si sono fatti avanti nel tentativo di riempire quest'assenza, ma tra campagne Kickstarter miseramente fallite e prodotti non esattamente d'eccellenza, il panorama era parecchio desolato. Fino ad ora, perché Cube Life: Island Survival di Cypronia, sebbene sfoggi una serie di difetti, non manca di spunti interessanti che andiamo ora ad analizzare.
Cube Life: Island Survival è la migliore alternativa a Minecraft che possiate giocare su Wii U
Castaway
Da Minecraft, Cube Life non prende solo il concept di base ma anche lo stile grafico nel quale tutti gli elementi sono rappresentati per mezzo di uno o più cubi, ognuno dei quali per di più presenta texture interamente pixellate, di quelle che per intenderci caratterizzavano i giochi dell'epoca dei 32 bit, e la divisione fondamentale - certo, Minecraft ne ha molte di più - in una modalità creativa completamente libera e una survival. Quest'ultima in particolare ci offre addirittura un abbozzo di trama, con l'anonimo personaggio che impersoniamo che ci racconta la sua triste storia: milionario e proprietario di una splendida villa, durante un viaggio si trova a naufragare su una delle tante isolette di un arcipelago deserto.
Questo già introduce un'importante differenza col punto di riferimento del genere: al posto di un'enorme massa di terra, qua abbiamo a che fare con tante isolette (pensate a The Wind Waker) tra le quali è possibile spostarsi inizialmente solo nuotando, fermo restando che, nel pieno rispetto dello spirito del gioco, più in là potrete senz'altro costruirvi dei mezzi di trasporto o addirittura modificare l'aspetto e la natura stessa dell'atollo. Sprovvisti di qualsiasi mezzo di sostentamento, dunque, dobbiamo innanzitutto procurarci da bere e da mangiare, con la viva voce del protagonista che, in funzione di tutorial, ci spiega come fare rendendoci il compito relativamente facile. Cominciamo però a notare un problema del prodotto, relativo al sistema di controllo e più precisamente alla gestione dell'inventario: teoricamente agendo con la solita combo pennino e touch screen del GamePad non ci sarebbero difficoltà, ma il titolo è chiaramente pensato per essere affrontato in maniera tradizionale, coi pulsanti e lo sguardo rivolto al televisore, e in questo caso andare a selezionare l'oggetto che ci serve ogni volta può essere un'operazione un po' lenta e irritante. Niente di grave in una situazione tranquilla, più problematico in altri frangenti: Cube Life è infatti provvisto di un convincente ciclo giorno/notte, e se alla luce del sole dovrete guardarvi fondamentalmente solo dagli animali di cui volete nutrirvi, col favore delle tenebre saltano fuori tutta una serie di creature feroci e fameliche. Non sperate, a meno che non siate riusciti a costruirvi delle armi di una certa potenza, di poterle affrontare a viso aperto per tutta la notte; molto meglio costruirsi un rifugio nel quale essere relativamente al sicuro. Ma questo vuol dire essenzialmente due cose: uno, che dovrete passare gran parte delle vostre giornate a procurarvi quei mezzi di sostentamento di base che vi permetteranno di affrontare le lunghe ore notturne senza morire di stenti quando invece vorreste esplorare, sperimentare e costruire (l'esplorazione risulta molto piacevole e il sistema di crafting intuitivo ed esaurientemente spiegato in uno dei vari menu), e due, che per almeno metà gioco vi troverete a stare nel rifugio aspettando che il sole sorga, senza fare praticamente nulla.
Il periodo cubista
Nella modalità creativa, invece, potrete liberamente e tranquillamente - non ci sono pericoli di sorta - dedicarvi a forgiare il mondo che più vi aggrada. Come in tutti i giochi che prevedono una modalità libera ed un'altra con uno o più obiettivi, per alcuni sarà questa l'opzione principale, per altri una sorta di allenamento utile a padroneggiare tutti i costrutti principali, primo fra tutti quello del crafting. Questo, come abbiamo accennato sopra, risulta abbastanza intuitivo specie per chi ha già avuto a che fare con quello di Minecraft o di altri epigoni, e in ogni caso viene sufficientemente spiegato nel menu di pausa e anche durante i caricamenti, che sono una delle note dolenti di Cube Life.
Lunghi nell'ordine del minuto o poco meno, fortunatamente non sono frequentissimi a meno che non moriate spesso (il che almeno durante le prime partite è abbastanza inevitabile), ma contribuiscono a spezzare il ritmo di un gioco che già soffre, nella modalità Survival, della noia derivante dalla quasi necessità di non far nulla durante la notte. Tutto questo viene presentato, come dicevamo, con una grafica che ricorda il gioco di Markus Persson molto da vicino, alla quale non si possono muovere appunti di sorta vista la sua peculiarità, ma che il Wii U riesce a gestire agilmente. Stridono però, e in maniera positiva, alcuni effetti usati - viene in mente in particolare la gestione della luce - che sono invece molto realistici e ben realizzati, e creano un piacevole contrasto col resto del comparto visivo. Anche il sonoro è basico ma senza picchi di sorta, eccezion fatta per il parlato: spesso ci capiterà infatti di ascoltare la voce del nostro altrimenti non identificabile avatar, e se per il doppiaggio (tutto in inglese così come i testi a schermo) non è certo stato impiegato un professionista, almeno si può premiare la dedizione del piccolo team di sviluppo. Come approfondiremo nel commento, insomma, Cube Life: Island Survival con i suoi spunti innovativi e i suoi difetti si propone come un perlomeno decente clone di Minecraft, che diventa però appetibile su Wii U vista la mancanza di concorrenza ma anche per altre due caratteristiche da segnalare, vale a dire il prezzo molto basso e la promessa di Cypronia di tenerlo costantemente aggiornato. Staremo a vedere.
Conclusioni
Chi vuole provare anche sul proprio Wii U l'ebbrezza di un vero e proprio sandbox game, finalmente ha la risposta che cerca. Intendiamoci, su altri hardware Cube Life: Island Survival sarebbe probabilmente snobbato in scioltezza, mentre sulla console Nintendo assume tutta un'altra rilevanza, ma non solo per l'assenza di Minecraft e di una concorrenza degna. Meriti propri di questo titolo sono ad esempio una modalità survival molto robusta ed appassionante, una realizzazione generale perlomeno competente che promette di essere affinata nel tempo, alcuni piccoli tocchi di classe estetici e infine un prezzo parecchio basso per le potenziali ore di gioco elargite, che ci permette di consigliare senza riserve ai possessori di Wii U un piccolo investimento che potrebbe essere ben ripagato.
PRO
- In sé, un decente clone di Minecraft, e su Wii U il migliore.
- Prezzo molto accessibile
- Promette di essere costantemente aggiornato
CONTRO
- Gestione dell'inventario macchinosa
- Lunghissimi tempi di caricamento
- Survival a volte frustrante o noioso