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Festa in salotto

Il party game di Ubisoft non sembra conoscere crisi

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   17/11/2015
Just Dance 2016
Just Dance 2016
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Se si pensa alle più famose serie di videogiochi a cadenza annuale vengono in mente probabilmente Fifa, Call of Duty, Assassin's Creed. Difficilmente Just Dance, eppure è dal 2009 che il franchise di Ubisoft sforna a intervalli regolari un nuovo episodio, apparentemente incurante dell'implosione della bolla casual e di quella, strettamente ad essa collegata, del motion control. Evidentemente la formula funziona al di là di tutto, e c'è ancora parecchia gente che trova divertente l'idea di mettersi di fronte alla TV del salotto a ballare bizzarre coreografie sulle note delle proprie canzoni preferite. Riuscire a rinnovare un prodotto dalla meccanica così immediata non è affatto semplice, eppure necessario per dare un senso ai nuovi episodi ad di là di una diversa tracklist.

Just Dance 2016 è sempre lo stesso gioco, con in più qualche novità interessante

Occhio allo smartphone

Just Dance 2016 non ha appunto nessuna intenzione di intaccare il gameplay che ne ha decretato il successo, motivo per cui anche questa versione si gioca in maniera assolutamente identica alle precedenti: si tratta - per chi ancora non lo sapesse - più di un party game che di un simulatore di ballo vero e proprio. Ogni canzone tra quelle presenti gode infatti di una coreografia da seguire in maniera più o meno precisa: la rilevazioni dei movimenti, deliberatamente molto accondiscendente, e la grande predisposizione al multiplayer rendono le sessioni con Just Dance un divertimento a cui chiunque può partecipare anche senza avere alcun tipo di confidenza con i videogiochi. D'altra parte è sempre stato questo il motivo del successo della serie francese: una straordinaria accessibilità che non pone alcun tipo di barriera, se non quella del pudore e dell'imbarazzo personale. Proprio su questo concetto, ovvero quello dell'accessibilità, Ubisoft ha voluto concentrarsi quest'anno per cercare di ridurre al massimo ogni possibile ostacolo tecnico riscontrabile dall'utenza. Già l'anno scorso un passo importante era stato fatto con Just Dance Now, versione per dispositivi mobile che permetteva di godere di una esperienza quasi identica a quella delle edizioni console usando il proprio smartphone come controller per rilevare i movimenti.

Festa in salotto
Festa in salotto

Proprio sulla base di quella esperienza Just Dance 2016 consente di eliminare del tutto la necessità di usare o possedere un controller dedicato per la propria console (Wiimote, Playstation Move o Camera, Kinect) adoperando al suo posto uno smartphone iOS o Android. Ciò consente tra l'altro anche di aumentare il numero totale di giocatori, che su Wii U può essere di 6 totali contro i 4 massimo usando invece i Wiimote. Una novità gradita che, al di là delle indiscutibili implicazioni di opportunità economica e di sicurezza del proprio device (far decollare diverse centinaia di euro di cellulare mentre ci si scatena sulle note di Jason Derulo non è proprio il top) di fatto rende l'esperienza multigiocatore in locale davvero alla portata di chiunque. Sulla console Nintendo poi è stata finalmente eliminata la necessità di collegare la sensor bar, odiato e scomodo retaggio dell'epoca Wii, per usare i telecomandi: la navigazione dei menu ora avviene infatti tramite la croce digitale senza bisogno di dover puntare verso lo schermo. Dal punto di vista delle modalità invece, Just Dance 2016 aggiunge un paio di nuove opzioni: con Dance Quest ci si ritrova ad affrontare una sorta di missioni sfidando la CPU in una serie di tre brani, mentre Showtime sfrutta la telecamera per registrare un videoclip con dei template dedicati ad ognuna delle canzoni disponibili. Niente di particolarmente incisivo a dire il vero, e nella nostra esperienza abbiamo preferito dedicare la maggior parte del tempo alla classica modalità principale o a quella online che consente di sfidare utenti di tutto il mondo. Per quanto riguarda invece la tracklist, non possiamo negare una certa perplessità di fronte ad alcune delle scelte per comporre il gruppo di 44 brani presenti su disco: se già in passato avevamo criticato l'eccessiva eterogeneità delle canzoni che con l'intento di incontrare i gusti un po' di tutti finivano per non avere un focus preciso, in questo caso ad "aggravare" la situazione c'è la presenza di artisti semi sconosciuti perlomeno nel nostro Paese, come Buraka Som Sistema, Nikki Yanofsky e Prince Royce, più alcune cover piuttosto dimenticabili. Altra novità interessante è poi l'inclusione quest'anno di un servizio in abbonamento, intitolato Just Dance Unlimited, che va a sostituire il negozio di brani singoli presente in passato. In questo caso invece al costo di 6,99 per un mese, 14,99 per tre mesi o 39,99 per un anno è possibile accedere a un catalogo molto vasto e in continua espansione (attualmente conta circa 150 brani), all'interno del quale sono presenti hit da classifica decisamente più conosciute e popolari rispetto a quelle della lista di base. Il sospetto che Ubisoft abbia deliberatamente scelto di ridurre l'appeal dell'offerta su disco per stimolare alla sottoscrizione del servizio aggiuntivo è quindi perlomeno legittimo. Poco da aggiungere infine sulla componente tecnica, che rimane assolutamente fedele ai precedenti episodi con uno stile grafico stilizzato e molto colorato ancora oggi piacevole e caratterizzante.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Wii U
Multiplayer.it
7.3
Lettori (2)
7.2
Il tuo voto

Just Dance 2016 rimane assolutamente fedele alla formula originale senza modificare di una virgola il gameplay che lo ha reso famoso e popolare e gli ha garantito una longevità invidiabile. Le novità principali sono legate, oltre a alcune modalità in realtà poco incisive, all'abbattimento delle barriere legate a controller e periferiche aggiuntive richieste per il multiplayer locale, ora sostituibili da semplici smartphone. Anche l'aggiunta di un sistema ad abbonamento per accedere a un vastissimo catalogo di brani aggiuntivi è da considerarsi in maniera positiva. Peccato quindi soltanto per la debolezza della tracklist inclusa nel pacchetto iniziale che lascia un po' l'amaro in bocca.

PRO

  • Rimane uno dei party game più accessibili
  • Just Dance Unlimited può estendere la longevità all'infinito
  • Multiplayer più accessibile

CONTRO

  • Nuove modalità abbastanza dimenticabili
  • Tracklist su disco deboluccia
  • È fondamentalmente sempre lo stesso gioco